Alla Juve per vincere
Invece Allegri spiegò di aver parlato convintamente, e di lì a pochi mesi dimostrò di averlo fatto persino a ragion veduta portando la squadra alla prima di due finali di Champions League. «C’era gente, col Malmoe, che era bianca come questo pallone! Non le strisce nere, bianco così», spiegò più tardi Max ripensando a quello storico debutto del 16 settembre 2014 che di fatto segnò l’inizio d’una nuova epoca d’oro sotto la sua gestione. Ora certe facce sono di nuovo impallidite. Il dentro o fuori con tantissimo da perdere e il minimo sindacale da guadagnare rischia di creare un quantità smodata di pressioni. Allegri lo sa e - strano a crederci - un po’ sembra sentirne anche lui, di pressioni. Negli anni scorsi ha rifiutato due volte il Real Madrid, una il Paris Saint Germain, una l’Arsenal. Poi è tornato a Torino per vincere… nulla, finora. Ora: è chiaro che in una stagione così è inevitabile ritarare le pretese rispetto agli sbandierati propositi di scudetto di inizio stagione, ma una eliminazione dall’Europa League prima ancora di cominciarla sarebbe troppo. Di contro, invece, una prova di forza in casa del Nantes ridarebbero morale e convinzione nei mezzi al gruppo oltre che solidità al tecnico.