La miglior risposta ai razzisti Vlahovic l’ha data sul campo, segnando. Poco prima, di fronte a quello «zingaro» ripetuto a più riprese, l’attaccante serbo aveva richiamato l’attenzione dell’arbitro Doveri. «Non lo sentite?» si è chiesto retoricamente Dusan, anche perché si sentiva forte e chiaro anche a distanza: così il direttore di gara ha fermato il gioco per un minuto, mentre lo speaker dello stadio di Bergamo annunciava il rischio di sospensione. La partita è ripresa, di pari passo con i cori di insulto a Vlahovic, che Koopmeiners e De Roon hanno cercato di fermare rivolgendosi direttamente alla curva: allora Dusan, al momento della rete del 2-0, ha esploso tutta la sua rabbia, mettendosi il dito davanti al naso in segno di silenzio per un secondo, quanto basta però, per Doveri, per andare ad ammonirlo.
Caso Vlahovic, gli ispettori Figc hanno annotato tutto
Dopo il caso Lukaku, l’episodio avrà ulteriori strascichi: gli ispettori della Procura Federale hanno preso nota di tutto e nel frattempo la Figc si è preoccupata di contattare il club bianconero per manifestare la propria solidarietà in questa vicenda. Vlahovic, che tra l’altro già in passato aveva esultato così (come ha ricordato la Nazionale serba attraverso Twitter) ha reiterato platealmente la propria gioia per il gol, tanto da essere nuovamente richiamato da Doveri che gli ha intimato di smetterla, per evitare altri provvedimenti. Gli organi competenti nei prossimi giorni decideranno il da farsi, ma - al netto di retropensieri e campanilismi - ammonire l’insultato e lasciare al momento impuniti, aspettando il giudice sportivo, quelli che lo insultano con cori discriminatori lascia perlomeno perplessi.