Juventus, i numeri di un attacco svanito: Vlahovic ora non ha alibi

Il serbo si è lamentato di non avere rifornimenti, a Empoli non ha saputo sfruttare tre ghiotte occasioni. Calvo: "Ma Dusan non è in vendita"

Che il problema della Juventus in questa stagione, parlando da un punto squisitamente tecnico e tattico, sia stato soprattutto il gol è un dato oggettivo. Lo dicono i numeri e le emozioni mancate in troppe partite in cui la squadra ha creato e segnato poco a prescindere dalla vittoria magari arrivata grazie al metodo del corto muso. Prima di questa sfida al Castellani la formazione di Massimiliano Allegri su 35 partite era riuscita ad andare in rete 54 volte. Poche? Beh, il Napoli 73, l’Inter 67, il Milan 60, l’Atalanta 59 e la Lazio 55. A salvare la bilancia il fatto che davanti a Szczesny-Perin è stata eretta qualcosa di molto simile a una muraglia visto che i bianconeri vantavano la terza miglior difesa del campionato con appena 30 gol incassati prima del poker empolese: meglio solo il Napoli con 26 reti subite e la Lazio con 28.

Juve, problemi con il gol: le ragioni

Ma la colpa di questa aridità in zona gol di chi è? Il responsabile non è il solo Allegri, anche se sul tecnico ovviamente ricade la quota maggiore. Di mezzo ci sono stati anche la pubalgia di Vlahovic che gli ha fatto perdere praticamente la prima parte del campionato, quella che si è conclusa col Mondiale in Qatar, l’infortunio muscolare di Milik che nel momento migliore del polacco lo ha costretto per un paio di mesi ai box e lo stesso Kean ha vissuto una serie di problemi fisici che non gli hanno permesso di allenarsi ed essere convocabile con continuità. Se a questo si aggiunge un gioco che raramente si è percepito come il valore aggiunto in grado di esaltare il potenziale in campo ecco la risposta al peccato originale che ha condizionato questa annata di per sé già “folkloristica” della Vecchia Signora. Ovvero gol pochissimi.

Empoli, altra serata no per Vlahovic

E nella serata del Castellani di Empoli dove i tifosi toscani erano rilassati in tribuna per la salvezza già raggiunta mentre i giocatori bianconeri iniziavano il match elettrizzati dalla scossa arrivata da Roma col meno dieci che comunque lascia aperta la porticina per l’Europa, per l’attacco della Juventus va in scena l’ennesima brutta figura. Vlahovic infila un’altra serata no e stavolta non si può dire che non gli siano stati dati palloni in area di rigore: almeno tre di cui la prima ghiottissima grazie a un assist di Gatti. Lo stesso Milik dopo aver sfiorato la rete con un colpo di testa su angolo di Miretti finito sulla traversa si è fatto notare solo per il goffo intervento da rigore su Cambiaghi. Preso dalla disperazione Allegri nell’ultima mezzora gioca con quattro attaccanti (Chiesa-Vlahovic-Kean-Di Maria). Ma non c’è niente da fare e alla fine solo il Federico azzurro si fa notare per verve e il gol della bandiera.

Calvo e il Chelsea su Vlahovic

Del resto la Juventus fuori casa prima di questa trasferta di Empoli aveva segnato appena 16 gol e soltanto cinque squadre hanno fatto peggio. Prima del match il responsabile dell’area tecnica, Francesco Calvo, in merito ai rumors inglesi sull’interessamento da 80 milioni per Vlahovic del Chelsea aveva commentato così: «Le voci del mercato sono incontrollabili, ma il mercato non è iniziato. Dusan non è in vendita, lo vediamo tutte le settimane, allenarsi ogni giorno». Però un DV9 così avrebbe senso tenerlo se arrivasse una offerta scritta da 80 milioni?

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