Tutto era iniziato con un disastro comunicativo, tutto finisce con un disastro comunicativo. Dal 19 aprile 2021 al 6 giugno 2023, l’unico filo conduttore è l’incapacità di spiegare bene le cose, che spesso è alla base della loro riuscita. La Superlega era nata con un comunicato nel cuore della notte al quale nessuno aveva preparato il terreno, la Superlega finisce, per la Juventus, con un comunicato in tarda serata che non spiega niente, si contorce fra negazioni e contraddizioni, senza riuscire a spiegare granché, ma finendo per ammettere un po’ mestamente che sì, l’anticipazione del Chiringuito (mica del Financial Times) era giusta e la Juventus valuterà con Real Madrid e Barcellona l’uscita dalla Superlega.
Juve, le minacce Uefa e l'analisi costi-benefici
Si tratta, ovviamente, di un addio al progetto avviato dalla Juventus di Andrea Agnelli, che avverrà in modo ufficiale con tempistiche più lunghe, ma tanto l’importante era dare una segnale all’Uefa di Aleksander Ceferin, che a furia di mandare messaggi minatori ha ottenuto l’effetto desiderato: il management della Juventus ha analizzato i costi e benefici della situazione, ha pesato la possibilità che l’ira funesta e poco democratica dell’Uefa di Aleksander Ceferin potesse abbattersi con violenza e privare di tre o addirittura cinque bilanci degli introiti della Champions, provocando un danno esiziale alla Juventus. Non ha pesato abbastanza la possibilità di difendersi fino alla fine, davanti al Tas (che ha ribaltato spesso le sentenze Uefa) e la possibilità che la Corte di Giustizia Europea, nel giro di qualche settimana emetta un parere sfavorevole all’Uefa.