Superlega ciao, è resa a Ceferin: la Juventus cede alle minacce Uefa

I media spagnoli scoprono la lettera del club a Barcellona e Real Madrid per chiedere un incontro in cui viene preannunciato il desiderio di abbandonare il progetto

E all’improvviso, ieri pomeriggio, ecco il boato: come quando si assiste a un gol o un autogol, a seconda dei punti di vista... Già, perché in questo periodo non c’è pace per i tifosi della Juventus, scossi dall’ultima botta. Mentre per le altre squadre la stagione sta finendo, quella dei bianconeri, invece, entra nel vivo. Prima il patteggiamento globale con la Figc, che di fatto estrometteva con dieci punti di penalizzazione la squadra dai posti validi per la Champions League ma non dall’Europa, per cui una eventuale squalifica Uefa - ultima pendenza in essere con la giustizia sportiva - si sconterebbe subito nella prossima stagione. E ora, dopo la classifica finale che recita Juventus settima e quindi qualificata per la prossima Conference League, ecco il fulmine a ciel sereno della marcia indietro sulla Superlega.

Superlega addio: la lettera

Una manovra che sarebbe dovuta restare segreta ancora un po’, ma le videocamere hanno “pinzato” il presidente Ferrero che inseriva la retro sulla macchina Juve quando percorreva corso... Uefa.  In realtà è successo che ieri pomeriggio, sui tavoli di alcuni media spagnoli, è caduta una lettera firmata dal presidente del club torinese con destinatari Real Madrid e Barcellona, gli altri due club rimasti con i bianconeri nel format promosso dall’allora presidente Andrea Agnelli, straconvinto della necessità di riformare attraverso una rivoluzione il calcio internazionale con l’annuncio naif della notte del 19 aprile del 2021, missiva in cui si prospettava la volontà di uscire e quindi abbandonare l’idea.

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Il comunicato della Juventus

Così dopo l’indiscrezione ecco il comunicato del club nella prima serata in cui confermava i rumors, specificando però che in realtà queste riflessioni sono frutto di un pensiero non condizionato dalle minacce Uefa riportate dai giornali spagnoli. “Con riferimento alle indiscrezioni apparse sulla stampa odierna, la Juventus informa di aver trasmesso una comunicazione agli altri due altri club che, come Juventus, non hanno esercitato il recesso dal Progetto Super Lega (Barcellona e Real Madrid) al fine di avviare un periodo di discussione tra i tre club avente ad oggetto l’eventuale uscita di Juventus dal Progetto Super Lega. Inoltre si precisa che molte delle ricostruzioni riportate dalla stampa circa i contenuti della comunicazione (ivi incluso qualsiasi riferimento a presunte minacce di eventuali sanzioni da parte della Uefa) non corrispondono al vero".

"Minacce Uefa alla Juve: prove inconfutabili"

Le ricostruzioni iberiche indicavano il motivo principale del ripensamento juventino e quindi della retromarcia proprio nelle minacce dell’Uefa. Ora che nella lettera di Ferrero non ci sia scritta questa eventualità è pacifico. Altrettanto, però, il fatto che la dirigenza bianconera sia consapevole che il bando europeo rappresenti un pericolo dell’Uefa, magari utilizzando come strumento l’inchiesta dell’Uefa stessa sul settlement agreement per via dei bilanci alterati scoperti dalla procura federale. In serata ecco poi altre anticipazioni dal quotidiano spagnolo As in cui si racconta che A22, la società che accompagna il progetto, “ha prove inconfutabili sulle minacce dell’Uefa verso la Juventus che saranno portate al Tribunale di giustizia europeo”.

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Juve-Superlega, la marcia indietro

Allo stato dei fatti, dunque, risulta evidente che questa decisione di fare inversione a “u” sia stata un fulmine a ciel sereno solo per chi l’ha appresa ieri. Evidentemente la società ci stava ragionando da quando ha deciso di sposare la strada della pace con i palazzi e i poteri forti del calcio: Figc in Italia e Uefa in Europa, tra l’altro Gabriele Gravina, numero della Federazione Italiana Gioco Calcio è stato eletto solo due mesi fa vicepresidente dell’Uefa, dunque a stretto contatto con il comandante Ceferin. In generale, si sa, le minacce quando arrivano in maniera indiretta risultano più pericolose perché dai contorni non definiti. Per leggere al meglio questa novità del giorno, non ci si deve dimenticare che questa Juventus ha un management diverso rispetto quello made in Andrea Agnelli - costretto alle dimissioni a fine novembre per l’inchiesta della magistratura ordinaria - che aveva svolto un lavoro di ideazione e propulsione per la realizzazione del progetto Superlega.

I conti Juve e l'importanza della Champions

La nuova governance Ferrero-Scanavino, scelta da John Elkann, ha un mandato diverso, che è quello innanzitutto di mettere in sicurezza i conti della Juventus dei quali deve risponderne in tutte le sedi. E i conti dipendono anche se non molto dalle partecipazioni alla Champions. Esserne estromessi significa partire da circa meno 100 milioni all’anno. A questo punto la prossima puntata attesa sarà l’uscita vera e propria dal progetto che non comporterebbe penali, attivabili solo dopo l’effettiva istituzione del nuovo format. Ricordiamo che dei 12 club aderenti solo tre erano rimasti, appunto la Juventus, il Real Madrid e il Barcellona. Nel frattempo è arrivata la battuta ironica di Tebas, presidente della Liga e acerrimo nemico della Superlega: “E poi l’ultimo che esce chiuda la porta e spenga la luce”.

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E all’improvviso, ieri pomeriggio, ecco il boato: come quando si assiste a un gol o un autogol, a seconda dei punti di vista... Già, perché in questo periodo non c’è pace per i tifosi della Juventus, scossi dall’ultima botta. Mentre per le altre squadre la stagione sta finendo, quella dei bianconeri, invece, entra nel vivo. Prima il patteggiamento globale con la Figc, che di fatto estrometteva con dieci punti di penalizzazione la squadra dai posti validi per la Champions League ma non dall’Europa, per cui una eventuale squalifica Uefa - ultima pendenza in essere con la giustizia sportiva - si sconterebbe subito nella prossima stagione. E ora, dopo la classifica finale che recita Juventus settima e quindi qualificata per la prossima Conference League, ecco il fulmine a ciel sereno della marcia indietro sulla Superlega.

Superlega addio: la lettera

Una manovra che sarebbe dovuta restare segreta ancora un po’, ma le videocamere hanno “pinzato” il presidente Ferrero che inseriva la retro sulla macchina Juve quando percorreva corso... Uefa.  In realtà è successo che ieri pomeriggio, sui tavoli di alcuni media spagnoli, è caduta una lettera firmata dal presidente del club torinese con destinatari Real Madrid e Barcellona, gli altri due club rimasti con i bianconeri nel format promosso dall’allora presidente Andrea Agnelli, straconvinto della necessità di riformare attraverso una rivoluzione il calcio internazionale con l’annuncio naif della notte del 19 aprile del 2021, missiva in cui si prospettava la volontà di uscire e quindi abbandonare l’idea.

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