Il pragmatismo è cosa molto juventina, in campo e fuori. Maurizio Scanavino è quindi coerente con l’asciutta attitudine gobba nel preferire il contenuto alla confezione e senza molti fronzoli spiattella la verità al popolo bianconero, nella sua prima intervista programmatica concessa a Sky. Non promette lacrime e sangue, ma mette in conto alla già stressatissima gente della Juve che, dopo i problemi con la giustizia sportiva, il club dovrà inevitabilmente affrontare quelli economici, in virtù dei quali invita più volte a tenere i piedi per terra.
Juventus, il morale basso dei tifosi bianconeri
In realtà è un rischio che i tifosi della Juventus non corrono, quello di volare sulle ali dell’ottimismo, dopo due stagioni deprimenti e l’ultima terrificante sequenza di eventi giudiziari: un combinato disposto che, fra partite orrende e bastonate in tribunale, ha affievolito l’entusiasmo. È comprensibile. Anzi andrebbe davvero compreso da parte di chi, oggi, governa la Juventus, perché è sottile il confine fra pragmatismo e basso profilo e la Juventus non può permettersi di sconfinare. Non tanto per l’idea del vincere è l’unica cosa che conta, ma per l’onore del club, garantito negli ultimi cento anni dalla famiglia Agnelli.