Juve, Torricelli e il retroscena su Agnelli: “Mi lasciò a bocca aperta”

L'ex bianconero: "Ogni volta che parlo di juventinità penso sempre a Villar Perosa. Se non avverti la responsabilità sei sicuramente nel posto sbagliato"
Juve, Torricelli e il retroscena su Agnelli: “Mi lasciò a bocca aperta”© Getty Images

Geppetto, in questo caso, si è creato da solo. La storia di Moreno Torricelli con la maglia della Juventus è quella di scommessa vinta nel 1992, quando durante un'amichevole contro la Caratese il terzino originario di Erba lasciò tutti a bocca aperta. Così Giovanni Trapattoni scelse di osservarlo da vicino, durante gli allenamenti, fino alla firma del contratto, il primo di Torricelli da professionista. Da quel momento ha vinto tre scudetti, due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, ma soprattutto una Champions League, una Coppa Uefa, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Europea. Da allora, dall'estate del '92, l'amore fra Torricelli e la Juventus è diventato eterno.

Torricelli, cosa significa fare parte della Juventus?

"Con me la Juventus ha costruito prima un uomo e poi un giocatore. Arrivavo dall’interregionale e sono diventato un professionista in uno dei club più prestigiosi del mondo. La Juventus mi ha garantito un futuro, insegnandomi una disciplina ferrea. Facendomi confrontare con compagni di squadra che per me erano idoli: quando lavoravi con gente come Baggio o Vialli era una goduria, un piacere unico. Un privilegio per pochi".

Qual è il ricordo più significativo della sua carriera per spiegare a qualcuno cos'è la Juventus?

"Sono diventato un giocatore di Serie A con la Juventus, per cui ogni ricordo per me è sacro. Porto nel cuore il primo momento in cui ho incontrato l’Avvocato Agnelli: l’ho conosciuto un mese dopo la firma del contratto. Arrivai nella stessa estate di Kohler, Peruzzi, Carrera e Reuter e il primo a cui chiese come stessi fui io. Rimasi a bocca aperta. La sua curiosità non la dimenticherò mai. Io ero appena passato dalla Caratese alla Juventus e Agnelli mi chiese come mi stessi trovando a Torino. Fu un attimo indimenticabile, che ricordo come se fosse successo ieri".

Giuntoli, Manna, Chiellini e Tognozzi: come lavorerà la dirigenza Juve?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Cos'ha di differente la Juventus dalle altre società?

"Ogni volta che parlo di juventinità penso sempre a Villar Perosa: è una partita inutile per la Juventus A, ma la famiglia Agnelli ti apre le porte di casa e ti spiega che dietro il club c’è un mondo. Lì si capisce l’attaccamento ai colori e alla causa. L’amichevole estiva racconta molto di questa società, perché è l’unica al mondo rimasta così profondamente legata ad una famiglia, da sempre e per sempre. Quando i giocatori varcano le porte di Villar Perosa, capisci che rispetto ad altri club lì sei al top. Sopra la Juventus c’è soltanto il cielo".

Qual è il dirigente della Juventus che ne ha più incarnato lo spirito?

"Assolutamente Giampiero Boniperti: è stato il presidente che mi ha fatto firmare il contratto con la Juventus. Non dico di essere entrato in ginocchio da lui, ma ci è mancato poco. Sono molto legato anche a Moggi, Giraudo e Bettega. Tutti quelli che passano dalla Juventus non sono dirigenti normali: devi dimostrare di essere sempre straordinario. Sarò sempre riconoscente a tutte le persone che ho incontrato in quel meraviglioso cammino".

Cosa non deve fare mai un giocatore, un dirigente e un allenatore della Juventus?

"Parliamo di un club di vertice in Europa: la Juventus è una realtà equiparabile solo a Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco. Bisogna onorare quei livelli, anche quando non si vince. Se non provi un brivido quando indossi quella maglia, quando rappresenti quei colori, allora non puoi far parte di questo club. La Juventus è responsabilità. Se non avverti questo, sei sicuramente nel posto sbagliato".

Juventus, non solo Kulusevski: i milioni in arrivo dagli altri esuberi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

I tifosi della Juventus sono più "difficili" di altri tifosi in termini di aspettative e severità di giudizio?

"La Juventus ha fatto la storia del calcio, è normale che i tifosi vogliano il meglio. Da quando entri nello spogliatoio li devi accontentare, devi fare sempre più del massimo. Capitano i momenti dove si vince tanto, altri dove raccogli meno. Ma i tifosi rimangono sempre attaccati a questi colori, il supporto vero alla squadra non mancherà mai. Non è mancato neanche dopo una stagione così. La Juve si è rialzata alla grande persino dopo la Serie B, per cui lo farà anche stavolta".

Cosa significa in termini di responsabilità avere la famiglia Agnelli alle spalle?

"Significa non tradire le tante generazioni di una famiglia che ha costruito la Juventus. Significa avere il compito di onorare la storia ogni giorno. Significa legame con la tradizione, che vive ogni giorno in questo club. E non è mai stata retorica".

C’è Castagne! La nuova Juve scatta: Milik, Frattesi, Parisi…

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Geppetto, in questo caso, si è creato da solo. La storia di Moreno Torricelli con la maglia della Juventus è quella di scommessa vinta nel 1992, quando durante un'amichevole contro la Caratese il terzino originario di Erba lasciò tutti a bocca aperta. Così Giovanni Trapattoni scelse di osservarlo da vicino, durante gli allenamenti, fino alla firma del contratto, il primo di Torricelli da professionista. Da quel momento ha vinto tre scudetti, due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, ma soprattutto una Champions League, una Coppa Uefa, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Europea. Da allora, dall'estate del '92, l'amore fra Torricelli e la Juventus è diventato eterno.

Torricelli, cosa significa fare parte della Juventus?

"Con me la Juventus ha costruito prima un uomo e poi un giocatore. Arrivavo dall’interregionale e sono diventato un professionista in uno dei club più prestigiosi del mondo. La Juventus mi ha garantito un futuro, insegnandomi una disciplina ferrea. Facendomi confrontare con compagni di squadra che per me erano idoli: quando lavoravi con gente come Baggio o Vialli era una goduria, un piacere unico. Un privilegio per pochi".

Qual è il ricordo più significativo della sua carriera per spiegare a qualcuno cos'è la Juventus?

"Sono diventato un giocatore di Serie A con la Juventus, per cui ogni ricordo per me è sacro. Porto nel cuore il primo momento in cui ho incontrato l’Avvocato Agnelli: l’ho conosciuto un mese dopo la firma del contratto. Arrivai nella stessa estate di Kohler, Peruzzi, Carrera e Reuter e il primo a cui chiese come stessi fui io. Rimasi a bocca aperta. La sua curiosità non la dimenticherò mai. Io ero appena passato dalla Caratese alla Juventus e Agnelli mi chiese come mi stessi trovando a Torino. Fu un attimo indimenticabile, che ricordo come se fosse successo ieri".

Giuntoli, Manna, Chiellini e Tognozzi: come lavorerà la dirigenza Juve?

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Juve, Torricelli e il retroscena su Agnelli: “Mi lasciò a bocca aperta”
2
Pagina 2
3
Pagina 3

Juve, i migliori video