Da Weah a Thuram, la Juve riparla francese: obiettivi mercato in Ligue 1

Il club bianconero vanta una lunga tradizione di transalpini capaci di lasciare il segno e scrivere pagine indelebili di storia. Ora Manna sta setacciando proprio quel mercato

Da Platini a Zidane, da Thuram a Trezeguet, da Deschamps a Vieira, da Evra a Pogba passando per Coman e Rabiot: la Juventus vanta una lunga tradizione di francesi capaci di lasciare il segno e, in taluni casi, scrivere pagine indelebili di storia bianconera. Ma il club, negli scorsi anni, non ha quasi mai pescato dal campionato francese, eccezion fatta per il Psg che viaggia su un binario parallelo. Certo, dall’Olympique Marsiglia è arrivato Milik, per dire, ma qui si parla di serbatoio giovani della Ligue 1 o della Ligue 2 e la Juventus non ha grande tradizione di operazioni in entrata da quelle parti, a differenza, ad esempio, di Milan e altre società che hanno pescato a piene mani e continuano a guardare in quella direzione.

Juve, sguardo rivolto verso la Francia

Ma la tendenza bianconera adesso è cambiata, con la nuova gestione tecnica: il lavoro di scouting è in continua evoluzione e gli osservatori passano al setaccio anche la Francia calcistica per trovare risorse tecniche giovani eppure già pronte al salto. Di nomi nell’agenda di Giovanni Manna e dei suoi collaboratori ce ne sono tanti, ma è giusto raccontare la situazione dei profili più caldi, quelli seguiti dai bianconeri ma anche da altri top club di mezza Europa. post fideo Juve alla francese, chissà. Nel frattempo studia profili giovani, quasi tutti nati tra il 2000 e il 2003.

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Rayan Cherki, fantasia e gol

Partiamo dal più giovane, uno dei più chiacchierati: si tratta di Rayan Cherki, 19enne del Lione, trequartista di talento e gamba. Se ne era parlato anche come possibile oriundo per la Nazionale di Mancini, perché di origini pugliesi da parte della nonna paterna. Cherki è una sorta di predestinato, primo 2003 a debuttare in assoluto in Ligue 1 e capace subito di lasciare il segno tra gol e assist. Il prodotto del settore giovanile del Lione ha caratteristiche che servono alla Juventus, rimasta priva di un elemento di fantasia come Di Maria (per quanto non abbia brillato): sa agire tra le linee, partire dall’esterno e accentrarsi, puntare e trovare la porta ma anche dettare l’ultimo passaggio. a tutta fascia

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Timothy Weah per la fascia

Di Timothy Weah, figlio del grande George, ne avevamo parlato il 9 giugno: la Juventus lo ha seguito ed è stato proposto; il Lille, che lo aveva pagato 10 milioni per rilevarlo dal Psg, potrebbe aprire alla cessione per il classe 2000 che nelle idee bianconere sarebbe un esterno destro a tutta fascia più che un vero e proprio sostituto del Fideo. Nato a New York, Weah Jr ha scelto di rappresentare gli Stati Uniti ma è in possesso di passaporto comunitario. testa e sostanza.

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Khephren Thuram, testa e sostanza

Un altro figlio d’arte è Khéphren Thuram, classe 2001, erede del grande Lilian, che nella Juve è stato protagonista, e fratello del chiacchieratissimo Marcus. Khéphren è un centrocampista di testa e sostanza, ideale per prendere il posto di uno che in bianconero ha deluso, ovvero Paredes. Ma il Nizza chiede tanto ed è seguito da vicino anche dalle big della Premier.

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Mikautadze, il bomber del Metz

Infine ecco Georges Mikautadze, classe 2000, francese di nascita ma georgiano a tutti gli effetti, centravanti puro che ha messo a segno 23 gol in Ligue 2 nel Metz (con pure 8 assist) e che va in rete con continuità pure in Nazionale.

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Da Platini a Zidane, da Thuram a Trezeguet, da Deschamps a Vieira, da Evra a Pogba passando per Coman e Rabiot: la Juventus vanta una lunga tradizione di francesi capaci di lasciare il segno e, in taluni casi, scrivere pagine indelebili di storia bianconera. Ma il club, negli scorsi anni, non ha quasi mai pescato dal campionato francese, eccezion fatta per il Psg che viaggia su un binario parallelo. Certo, dall’Olympique Marsiglia è arrivato Milik, per dire, ma qui si parla di serbatoio giovani della Ligue 1 o della Ligue 2 e la Juventus non ha grande tradizione di operazioni in entrata da quelle parti, a differenza, ad esempio, di Milan e altre società che hanno pescato a piene mani e continuano a guardare in quella direzione.

Juve, sguardo rivolto verso la Francia

Ma la tendenza bianconera adesso è cambiata, con la nuova gestione tecnica: il lavoro di scouting è in continua evoluzione e gli osservatori passano al setaccio anche la Francia calcistica per trovare risorse tecniche giovani eppure già pronte al salto. Di nomi nell’agenda di Giovanni Manna e dei suoi collaboratori ce ne sono tanti, ma è giusto raccontare la situazione dei profili più caldi, quelli seguiti dai bianconeri ma anche da altri top club di mezza Europa. post fideo Juve alla francese, chissà. Nel frattempo studia profili giovani, quasi tutti nati tra il 2000 e il 2003.

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