Bonucci shock: Allegri bugiardo, io umiliato dalla Juventus!

Il difensore ha parlato del suo addio ai bianconeri e del trattamento ricevuto: ecco le sue parole

Leonardo Bonucci ha rilasciato la prima intervista da quando ha lasciato la Juventus. Il difensore bianconero ha parlato ai microfoni di SportMediaset e a proposito del suo addio alla Vecchia Signora ha detto: “Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall'allenatore”. Sulle tempistiche della scelta fatta dal club rivela: “Non è vero che a ottobre 2022 e a febbraio 2023 mi è stata comunicata la volontà di interrompere il rapporto alla fine della stagione. Ho annusato qualcosa solo leggendolo sui giornali fino a quando il 13 luglio Giuntoli e Manna mi hanno comunicato, venendo a casa mia, che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus e che la mia presenza in campo avrebbe ostacolato la crescita della squadra".

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Bonucci duro con la Juventus

"Questa è stata l'umiliazione che ho subito dopo più di 500 partite in bianconero - continua -. Ho apprezzato la solidarietà di tanti giocatori, anche attuali, della Juve e di altre squadre. Tutti mi hanno manifestato la loro vicinanza per il comportamento irrispettoso della società". Questo le parole di Leonardo Bonucci nell'intervista rilasciata a Riccardo Trevisani, il difensore ora in forza all'Union Berlino ha affrontato diversi temi come ad esempio i suoi due addii alla Juve, l’estate trascorsa fuori dalla prima squadra, le telefonate di Pirlo, Buffon e Chiellini e quella di Spalletti per la Nazionale. Il ritorno in azzurro rimane il suo grande obiettivo: Euro 2024 potrebbe essere il suo ultimo grande appuntamento con la maglia dell'Italia. 

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Bonucci e il rapporto con Allegri

"Ho deciso, dopo grandi sofferenze di intraprendere la strada della causa verso la Juventus. Ho letto e sentito cose non vere dette dalla società e dall'allenatore", prosegue così nell'intervista integrale a Sport Mediaset Leonardo Bonucci: "E' falso che a ottobre sia stato messo a conoscenza di progetti futuri che mi escludevano dalla Juve. Proprio a ottobre, anzi, mi era stata la possibilità di continuare con un rinnovo: siamo andati avanti insieme perché la società aveva capito l'importanza di avermi all'interno dello spogliatoio. Poi ho sentito le parole dell'allenatore secondo cui il concetto dell'addio a fine stagione sarebbe stato ribadito da lui stesso e dalla società a febbraio. Anche questo non è vero: l'allenatore mi ha convocato solo a fine marzo nel suo ufficio, prima della partita col Friburgo di Europa League, per dirmi che sarebbe stato il caso di anticipare, a suo modo di vedere, il mio percorso da allenatore lasciando il calcio giocato. Gli ho detto che rispettavo la sua opinione, ma che fino all'Europeo 2024 non volevo smettere".

"Partivo dietro Gatti, Bremer e Danilo"

Bonucci entra nei dettagli: "Dopo quest'incontro non ho più parlato con nessuno fino a fine maggio, dopo l'ultima partita in casa col Milan, quando incontrando la società mi veniva comunicato che nell'attuale stagione sarei partito dietro Gatti, Bremer, Danilo e un giovane della Next Gen diventando la quinta/sesta scelta in difesa e una chioccia per gli altri. Accettai senza volere creare problemi. In fin dei conti, sarebbe stato come la stagione scorsa".

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Bonucci contro la Juve: le motivazioni della causa

Dopo l'addio alla Juventus, Bonucci ha deciso di fare causa alla Juve, spiegando le motivazioni: "Perché i miei diritti prevedevano che mi sarei dovuto allenare con la squadra a prescindere della scelta tecnica e messo in condizione di potere affrontare fisicamente e atleticamente la stagione successiva. Questo non mi è stato concesso, non ho più fatto allenamenti con la squadra. Mi sono sentito svuotato di tutto, umiliato, non potevo fare quello che amo di più"E aggiunge: "Non è una questione di soldi, se dovessi vincere la causa, devolverò tutto in beneficenza. E in più voglio che la mia situazione sia per l'AIC, di cui sono consigliere, un nodo cruciale perché ogni anno persone, giocatori, uomini, professionisti che hanno meno forza della mia si trovano in queste situazioni e alla fine compromessi pur di continuare a giocare".

Bonucci: "Voglio ricordare la Juventus così"

"Dopo due settimane che non sono più nella Juve, è molto difficile pensare all'ultimo periodo. Mi piace pensare alla Juventus di cui ho fatto parte, quella che vinceva, la vera Juventus, quella che in questi ultimi due anni non si è mai vista. Non ho nulla contro la Juventus. La Juventus sono i tifosi, la squadra, i miei ex compagni. Sto portando avanti questa causa perché le persone che dovevano farmi chiudere la carriera in bianconero in modo rispettoso e degno non l'hanno fatto".

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"Con la Juve non volevo chiudere così"

"E' la seconda volta che mi trovo costretto a lasciare la Juventus, in entrambi i casi per la presa di posizione di un singolo, che non sono io", attacca nuovamente la gestione dei bianconeri nei suoi confronti il difesnore azzurro: "Quello che è sotto gli occhi di tutti è che non ho mai avuto un rapporto come avrei voluto con l'allenatore. Non solo per colpa mia perché ho il mio carattere e molto spesso ho preso posizioni per il bene della squadra e dei compagni. Si è così creato un corto circuito che non mi ha permesso di chiudere la carriera come avrei voluto". Si rifiugia nelle parole dei suoi ex compagni Bonucci che racconta: "Mi ha fatto sorridere Pirlo, che mi ha detto che magari potrebbe succedere come a lui: continuare a vincere da un'altra parte dopo che ti danno per finito. Ho sentito anche Chiellini, con cui ho un rapporto fraterno e pure Buffon che voleva sentire la mia verità, diversa da quella scritta dai giornali".

Bonucci, la Nazionale e il futuro Juve

Sul futuro Bonucci spiega: "Voglio continuare a giocare e mettere in difficoltà Spalletti per la Nazionale. La sua telefonata per comunicarmi che non mi avrebbe convocato per queste ultime partite non era un atto dovuto, è stato un gesto che ho apprezzato tantissimo, fa capire il suo spessore umano, la sua sincerità: non avendo avuto una preparazione consona non poteva chiamarmi in azzurro. Me l'aspettavo, non sono scemo. Ma la maglia della Nazionale la sento sulla pelle come quella della Juventus. Farò di tutto per rivestirla". Su quello della Juventus promette: "Qualcosa in futuro ci sarà. Quando deciderò di cominciare ad allenare, ho bene in mente il mio percorso, quello che voglio fare. Sicuramente la Juventus quando sarò un tecnico non sarà quella di oggi e magari ci sarà il modo, un giorno, di riabbracciare i tifosi, di salutarli e fargli capire di quanto è stata importante la Juventus per me. Quella di oggi non la sento mia".

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Bonucci sul caso Pogba: "Sono triste"

Parla anche del caso doping che ha colpito il suo ex compagno Paul Pogba: "Sono veramente triste per lui perché ha attraversato nell'ultimo anno una serie di cose, tutto quello che ti poteva succedere. È veramente un peccato, un ragazzo buonissimo, un pezzo di pane, forse troppo buono e per quello magari ha preso decisioni poi alla fine rivelatesi non corrette. Paul l'ho sempre apprezzato come calciatore e come persona genuina, buona e positiva anche all'interno dello spogliatoio, anche in questo anno per lui molto complicato".

Pogba a Bonucci: "Ti ammiro"

"La cosa che mi è piaciuta anche, in questi due mesi da esiliato, l'ho incontrato una volta e mi ha detto 'guarda Leo ti ammiro, non so se nella tua situazione avrei avuto la forza che tu hai mostrato nel venire ad allenarti tutti i giorni in queste condizioni'. Detto da lui, da un top player del calcio mondiale degli ultimi dieci anni, mi sembra abbastanza importante".

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Bonucci, gli ultimi mesi di Juve

Dopo la tormentata stagione conclusa con l'esclusione dalle competizioni Uefa, la Juventus ha deciso di aprire un nuovo ciclo. Con l'arrivo del ds Giuntoli sono state messe in chiaro molte cose all'interno della rosa e, di comune accordo con Max Allegri, Leo Bonucci si è ritrovato fuori dal progetto bianconero. La decisione di mettere il difensore azzurro fuori rosa ha subito generato reazioni importanti. E' iniziato così il rapporto conflittuale che negli ultimi mesi ha tenuto banco in casa Bonucci fino al passaggio all'Union Berlino.

Il cambio maglia ha dato spazio a tutta le delusione di Bonucci che negli ultimi mesi ha vissuto da separato in casa con il club bianconero. Passato in Bundesliga, l'ex Juve ha deciso di affidare ai social il suo saluto con quel "sognavo un finale diverso", al quale la società ha risposto con "si chiude una storia fatta di vittorie". Due saluti a distanza, molto freddi, soprattutto quello arrivato da Torino che non è andato giù a Martina Maccari, moglie del calciatore. "Cosa ci rimane? Nemmeno nu ultimo squallido abbraccio", l'attacco di lady Bonucci che ha voluto dire la sua sugli ultimi 3 mesi travagliati passati con la Juventus.

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Leonardo Bonucci ha rilasciato la prima intervista da quando ha lasciato la Juventus. Il difensore bianconero ha parlato ai microfoni di SportMediaset e a proposito del suo addio alla Vecchia Signora ha detto: “Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall'allenatore”. Sulle tempistiche della scelta fatta dal club rivela: “Non è vero che a ottobre 2022 e a febbraio 2023 mi è stata comunicata la volontà di interrompere il rapporto alla fine della stagione. Ho annusato qualcosa solo leggendolo sui giornali fino a quando il 13 luglio Giuntoli e Manna mi hanno comunicato, venendo a casa mia, che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus e che la mia presenza in campo avrebbe ostacolato la crescita della squadra".

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"Questa è stata l'umiliazione che ho subito dopo più di 500 partite in bianconero - continua -. Ho apprezzato la solidarietà di tanti giocatori, anche attuali, della Juve e di altre squadre. Tutti mi hanno manifestato la loro vicinanza per il comportamento irrispettoso della società". Questo le parole di Leonardo Bonucci nell'intervista rilasciata a Riccardo Trevisani, il difensore ora in forza all'Union Berlino ha affrontato diversi temi come ad esempio i suoi due addii alla Juve, l’estate trascorsa fuori dalla prima squadra, le telefonate di Pirlo, Buffon e Chiellini e quella di Spalletti per la Nazionale. Il ritorno in azzurro rimane il suo grande obiettivo: Euro 2024 potrebbe essere il suo ultimo grande appuntamento con la maglia dell'Italia. 

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