Bremer, le domande su Allegri a Chiellini e l’arrivo alla Juve: “Tutto facile”

Il difensore brasiliano parla del suo passaggio dal Torino alla Vecchia Signora: ecco cosa ha detto

"Quando è arrivata la Juventus non ci ho pensato due volte. È il club più grande d'Italia e aveva da poco vinto il campionato per nove volte di fila. Era un'occasione d'oro. Inoltre, le convocazioni per il Mondiale del 2022 si avvicinavano sempre di più e avevo bisogno di fare un salto per poter sognare di poterci essere anche io". Così Gleison Bremer spiega a ESPN la scelta di passare dal Torino ai bianconeri nell'estate del 2022. Dopo aver collezionato 43 presenze, condite da cinque gol e un assist alla prima stagione, il difensore brasiliano è sempre sceso in campo nelle nove partite di questo campionato saltando solo sei minuti nel finale del match contro l'Atalanta. 804 minuti su 810, numeri che ne rivelano l'importanza nello scacchiere tattico di Massimiliano Allegri. 

Bremer e il rapporto con Chiellini

A proposito del rapporto con Giorgio Chiellini spiega: "Gli ho fatto qualche domanda sul club e sullo stile di gioco dell’allenatore, lui si è dimostrato subito disponibile dicendomi: 'Puoi andare senza paura, sei pronto!'. Dopo quella chiacchierata è stata una scelta facile. Gli ho chiesto in cosa dovevo migliorare e cosa potevo fare per migliorarmi. Siamo sempre in contatto. È un ragazzo che ammiro e spero di seguire le sue orme". Sui connazionali e compagni Danilo e Alex Sandro: "Mi hanno dato il benvenuto e mi hanno aiutato a capire cosa fosse la Juventus. Anche grazie a loro il mio adattamento e il mio inserimento nel gruppo non è stato difficile. La scorsa stagione abbiamo persino formato un trio di difensori centrali tutto brasiliano"

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Bremer sul passaggio dal Torino alla Juve

Con la maglia della Vecchia Signora anche l'esordio in Champions League datato 6 settembre 2022 al Parco dei Principi contro il Psg: "All’inizio è stato un po' difficile perché giocavo ogni tre giorni, mentre a Torino l’impegno era solo una volta a settimana. Fisicamente è stato complicato, il recupero era diventato fondamentale, quindi mi aiutavo con molti trattamenti e bagni di ghiaccio. A livello individuale è stato un anno positivo, l’ho vissuto come un periodo di grande apprendimento. Quest'anno purtroppo non giocheremo la Champions League, ma il lato positivo è che avremo più tempo per recuperare e concentrarci sul campionato".

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Bremer sul Brasile e il Ct Diniz

Bremer avrebbe potuto indossare la maglia della Nazionale italiana ma alla fine ha scelto il Brasile: "È stata la realizzazione di un sogno. Ho raggiunto il mio obiettivo. Purtroppo non abbiamo vinto, ma mi è bastato vivere l'atmosfera per rendermi conto del livello della competizione e arrivare pronto ai prossimi Mondiali. Quando parliamo di riorganizzazione bisogna dare tempo per lavorare sulle nuove idee. Non è facile e non succederà da un giorno all'altro. Diniz è un buon allenatore, ma ha bisogno di tempo. Arriviamo in Nazionale che abbiamo già perso due giorni solo per recuperare dalla partita con il club. Non abbiamo la possibilità di lavorare molto sul campo, spesso ci sono più colloqui e video".

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"Quando è arrivata la Juventus non ci ho pensato due volte. È il club più grande d'Italia e aveva da poco vinto il campionato per nove volte di fila. Era un'occasione d'oro. Inoltre, le convocazioni per il Mondiale del 2022 si avvicinavano sempre di più e avevo bisogno di fare un salto per poter sognare di poterci essere anche io". Così Gleison Bremer spiega a ESPN la scelta di passare dal Torino ai bianconeri nell'estate del 2022. Dopo aver collezionato 43 presenze, condite da cinque gol e un assist alla prima stagione, il difensore brasiliano è sempre sceso in campo nelle nove partite di questo campionato saltando solo sei minuti nel finale del match contro l'Atalanta. 804 minuti su 810, numeri che ne rivelano l'importanza nello scacchiere tattico di Massimiliano Allegri. 

Bremer e il rapporto con Chiellini

A proposito del rapporto con Giorgio Chiellini spiega: "Gli ho fatto qualche domanda sul club e sullo stile di gioco dell’allenatore, lui si è dimostrato subito disponibile dicendomi: 'Puoi andare senza paura, sei pronto!'. Dopo quella chiacchierata è stata una scelta facile. Gli ho chiesto in cosa dovevo migliorare e cosa potevo fare per migliorarmi. Siamo sempre in contatto. È un ragazzo che ammiro e spero di seguire le sue orme". Sui connazionali e compagni Danilo e Alex Sandro: "Mi hanno dato il benvenuto e mi hanno aiutato a capire cosa fosse la Juventus. Anche grazie a loro il mio adattamento e il mio inserimento nel gruppo non è stato difficile. La scorsa stagione abbiamo persino formato un trio di difensori centrali tutto brasiliano"

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