Di Livio: "Kostic nuovo soldatino, Fabian Ruiz o De Paul per lo scudetto"

L'ex leggenda della Juventus fa il punto sul campionato: "Inter più forte di tutti ma i bianconeri hanno il dovere di crederci. E se a gennaio arriva il colpo..."
Di Livio: "Kostic nuovo soldatino, Fabian Ruiz o De Paul per lo scudetto"© Aldo Liverani/Ansa/Getty Images/Aldo Liverani

TORINO - "Devo dire la verità: non mi aspettavo alla sosta di metà novembre di vedere la Juventus così in alto, praticamente al livello dell’Inter che è la principale candidata alla vittoria del campionato. Immaginavo di trovare, sicuramente, più avanti il Napoli, che invece è stato la delusione della prima parte di stagione. Mentre pensavo a una Juve sì nei primi posti, ma non all’altezza dei nerazzurri. Invece i bianconeri stanno facendo molto bene e meritano in pieno l’attuale posizione". Parola di Angelo Di Livio, uno dei beniamini del popolo bianconero negli anni Novanta, quando per sei stagioni dal 1993 al 1999 si involava sulla fascia. Lasciando il segno, tanto da vincere e da protagonista 3 Scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale. L’ex numero 7 della Vecchia Signora suona la carica, come faceva in campo con le sue accelerazioni, in vista del big match di domenica sera contro l’Inter.

Quello coi nerazzurri sarà un faccia a faccia decisivo per capire le chance di tricolore della squadra di Allegri?

"La Juve ci deve credere per lo scudetto, al di là dello scontro diretto. Questa squadra deve avere il coraggio di sfidare l’Inter per la vittoria del campionato. Ne ha le possibilità, fermo restando che i nerazzurri vantano la rosa più forte di tutti. Nelle grandi sfide, però, ho visto una Juventus super concentrata e con una fase difensiva perfetta come testimoniano le vittorie contro Lazio, Milan e Fiorentina".

Cosa manca all’attuale Juve per essere alla pari dell’Inter?

"I bianconeri hanno una rosa corta, quella è la principale differenza al momento. Spero che il club intervenga sul mercato a gennaio. Se indovinano due giocatori di livello, possono davvero arrivare molto in alto…".

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Su chi punterebbe?

"Non è un mistero che stiano cercando un centrocampista. Tra i nomi circolati finora dico Fabian Ruiz: lo spagnolo alzerebbe la qualità della rosa a livello di palleggio e ha nei piedi 4-5 gol come chiede Allegri. Giuntoli lo conosce bene e al Napoli non era niente male. Personalmente mi piace molto anche Rodrigo De Paul, un elemento di livello assoluto. Spero possa arrivare alla Juve uno dei due: sarebbero ottimi colpi per alzare il livello della squadra".

Quale ritiene sia l’attuale punto di forza dei bianconeri?

"La forza di una squadra è sempre la difesa. La retroguardia rappresenta il pilastro su cui costruire una squadra vincente. Quando non prendi gol nel calcio, sei a metà dell’opera: tanto una rete la Juve la fa sempre davanti…".

In effetti quest’anno la retroguardia ha sempre fornito grandi prestazioni.

"La solidità del trio Gatti-Bremer-Danilo più Rugani, che si fa trovare sempre e sfodera ottime prestazioni ogniqualvolta scende in campo, merita un plauso. In loro, coi dovuti paragoni, rivedo la compattezza della BBC. Questo trio difensivo juventino può diventare un punto di forza come lo sono stati per tanti anni Barzagli-Bonucci-Chiellini".

Del terzetto difensivo chi l’ha colpita di più?

"Mi stanno piacendo tutti. Gatti sta crescendo molto, Danilo era già una certezza dallo scorso anno. Se devo farle un nome, scelgo Bremer che sta migliorando tanto anche a livello di leadership. Il brasiliano è diventato un trascinatore".

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La Nazionale intanto ha rigenerato il talento di Chiesa, uno per il quale lei non ha mai nascosto la propria stima.

"Se sta bene Federico Chiesa è senza dubbio il miglior giocatore italiano. L’ho detto in tempi non sospetti e lo ribadisco. Fede ha strappi e accelerazioni straordinarie, che possono mettere in difficoltà qualsiasi difesa avversaria e possono fare la differenza".

Davanti ora la Juve deve individuare il partner giusto da affiancargli. Su chi punterebbe?

"Kean sta facendo molto bene, gli manca solo il gol. Vedo un po’ in difficoltà Vlahovic, che però va recuperato. Se Dusan torna ai suoi livelli, la Juve può divertirsi tanto anche davanti. Senza dimenticare Milik che spesso e volentieri incide, anche quando entra dalla panchina".

Si parla tanto della questione coppe europee. Lei che ne ha giocate e pure vinte diverse, cosa ne pensa?

"Alla lunga ritengo sia un vantaggio quello di non fare le coppe. Questa estate nei pronostici tutti snobbavano la Juve, ma quando prepari una partita solo a settimana fa tutta la differenza del mondo e questo ti permette alla fine di avere qualche punto in più nel corso della stagione".

C’è un Di Livio in questa Juve o comunque un calciatore che apprezza particolarmente?

"Kostic mi piace molto. Ha davvero un bel sinistro. Nuovo Soldatino? Lui è tutto mancino, io crossavo con entrambi i piedi, ma il serbo fa cross straordinari. Lo stimo parecchio".

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Angelo Di Livio è per tutti il Soldatino, ma non tutti sanno che è stato Roberto Baggio ad affibbiargli questo soprannome vedendolo, durante un’allenamento della Juventus, correre sempre sulla fascia senza mai essere stanco. Uno spirito di scrificio che ha accompagnato tutta la sua carriera. Di Livio arriva alla Juve nel 1993, fortemente voluto da Trapattoni. In quella stessa estate un suo compagno di squadra al Padova approda anche lui a Torino, si chiama Alessandro Del Piero. "Lui non aveva la macchina - ha raccontato Di Livio - e così spesso lo portavo io al pensionato".

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TORINO - "Devo dire la verità: non mi aspettavo alla sosta di metà novembre di vedere la Juventus così in alto, praticamente al livello dell’Inter che è la principale candidata alla vittoria del campionato. Immaginavo di trovare, sicuramente, più avanti il Napoli, che invece è stato la delusione della prima parte di stagione. Mentre pensavo a una Juve sì nei primi posti, ma non all’altezza dei nerazzurri. Invece i bianconeri stanno facendo molto bene e meritano in pieno l’attuale posizione". Parola di Angelo Di Livio, uno dei beniamini del popolo bianconero negli anni Novanta, quando per sei stagioni dal 1993 al 1999 si involava sulla fascia. Lasciando il segno, tanto da vincere e da protagonista 3 Scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale. L’ex numero 7 della Vecchia Signora suona la carica, come faceva in campo con le sue accelerazioni, in vista del big match di domenica sera contro l’Inter.

Quello coi nerazzurri sarà un faccia a faccia decisivo per capire le chance di tricolore della squadra di Allegri?

"La Juve ci deve credere per lo scudetto, al di là dello scontro diretto. Questa squadra deve avere il coraggio di sfidare l’Inter per la vittoria del campionato. Ne ha le possibilità, fermo restando che i nerazzurri vantano la rosa più forte di tutti. Nelle grandi sfide, però, ho visto una Juventus super concentrata e con una fase difensiva perfetta come testimoniano le vittorie contro Lazio, Milan e Fiorentina".

Cosa manca all’attuale Juve per essere alla pari dell’Inter?

"I bianconeri hanno una rosa corta, quella è la principale differenza al momento. Spero che il club intervenga sul mercato a gennaio. Se indovinano due giocatori di livello, possono davvero arrivare molto in alto…".

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