Nicolussi Caviglia e quel ko che lo ha forgiato: ora vuole restare alla Juve

L’aostano cresciuto in bianconero non vuole andare via a gennaio: attenderà altre occasioni, non è attirato dall’idea del prestito
Nicolussi Caviglia e quel ko che lo ha forgiato: ora vuole restare alla Juve© Marco Canoniero

Hans Nicolussi Caviglia punta a tenersi stretta la Juve. Una maglia quella bianconera che lo accompagna come una seconda pelle da ormai 15 anni dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile della Vecchia Signora. Il sogno di un bambino diventato appunto realtà. Un’avventura iniziata quando il centrocampista aostano aveva solo 8 anni e proseguita nel migliore dei modi fino al debutto in Prima Squadra nel 2019 in occasione di Juve-Udinese. Quel giorno Hans subentrò ad un altro canterano, nonché coetaneo (sono entrambi classe 2000), come Moise Kean. “Il giorno più bello della mia vita” lo definì all’epoca il regista, che adesso ha saputo riconquistarsi uno spazio importante nel club bianconero dopo aver rischiato addirittura di finire la carriera a soli 20 anni.

L'infortunio al Parma e l'inizio del calvario

Nel dicembre 2020 Nicolussi Caviglia, infatti, si rompe il legamento crociato del ginocchio sinistro durante l’annata in prestito al Parma. È l’inizio di un calvario durato oltre un anno: l’operazione a cui si sottopone viene tecnicamente sbagliata, tanto che nel ginocchio nei mesi successivi vengono rilevati dei frammenti di fastfix e una barretta di ancoraggio all’interno dell’articolazione. Hans va così sotto i ferri un’altra volta e torna in campo a pieno regime solamente nel 2022 grazie al Sudtirol, che decide di dargli una chance dopo alcuni mesi in C nella Next Gen. Quando per molti ormai era una promessa mancata. Per tanti, non per tutti. La Juve, infatti, decide di non abbandonarlo e gli rinnova il contratto.

"Hans, sono al campetto che ho fatto per te": il nonno commuove la Juve

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La rinascita di Nicolussi Caviglia

Nicolussi Caviglia tra le montagne altoatesine sente aria di casa e torna a brillare. Sei mesi super che gli valgono la chiamata della Salernitana in Serie A, con la quale centra la salvezza realizzando i suoi primi 2 gol nella massima serie. Il resto è storia di oggi: in estate diversi club (Salernitana, Frosinone e Monza) bussano alla Continassa per averlo. Nulla da fare. Il positivo ritiro pre-campionato convince Max Allegri a tenerlo in rosa come vice Locatelli. Le richieste per gennaio comunque non mancano. Salernitana e Verona hanno già sondato il terreno per un prestito e gli garantirebbero maggior minutaggio, ma Nicolussi Caviglia non intende rinunciare al suo posto nella Juve.

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Nicolussi Caviglia, il montanaro che sa aspettare la Juve

Una determinazione ferrea ereditata dalla sua terra d’origine. Quella Valle D’Aosta che porta nel cuore e di cui è diventato un simbolo, essendo l’unico giocatore della regione a militare in A. Da papà Stefano (guardiaboschi di professione) ha ereditato appunto il feeling con la natura e la passione per la montagna; mentre è stato il nonno a trasmettergli l’amore per il pallone. Inevitabile visti i trascorsi da allenatore in Serie C. Proprio nonno Francesco faceva vedere al piccolo Hans i video di Cruijff, in onore del quale ha preso il numero 41, che altro non è che il celebre 14 dell’olandese ribaltato. Dopo la prima da titolare contro l’Inter il classe 2000 ci ha preso gusto e ora vuole conquistare ancor più spazio. Rigorosamente in bianconero.

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Nel dicembre 2020 Nicolussi Caviglia, infatti, si rompe il legamento crociato del ginocchio sinistro durante l’annata in prestito al Parma. È l’inizio di un calvario durato oltre un anno: l’operazione a cui si sottopone viene tecnicamente sbagliata, tanto che nel ginocchio nei mesi successivi vengono rilevati dei frammenti di fastfix e una barretta di ancoraggio all’interno dell’articolazione. Hans va così sotto i ferri un’altra volta e torna in campo a pieno regime solamente nel 2022 grazie al Sudtirol, che decide di dargli una chance dopo alcuni mesi in C nella Next Gen. Quando per molti ormai era una promessa mancata. Per tanti, non per tutti. La Juve, infatti, decide di non abbandonarlo e gli rinnova il contratto.

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