Alcaraz, il jolly che mancava ad Allegri: il gesto non è passato inosservato

Come si era intuito nei 5 minuti con l’Inter, Carlos ha personalità ed è una mezzala molto offensiva. Protagonista nell’amichevole Juve col Chisola

TORINO - Certo, una amichevole di trenta minuti per tempo non è un test utile per pesare al meglio le qualità assolute di un giocatore. Ma certi meccanismi, o meglio ancora, attitudini, emergono allo stesso modo contro il Chisola, la squadra di serie D affrontata ieri a mezzogiorno alla Continassa da chi non aveva di fatto giocato l’ultima gara del Meazza o appunto, contro una squadra top come l’Inter. E allora, senza voler impegnarsi in voli pindarici, esiste un fil rouge tra i cinque minuti di recupero disputati da Carlos Alcaraz contro i nerazzurri quando la Juventus ha provato a spremere le ultime gocce di energia per cercare disperatamente il pareggio e l’ora giocata ieri invece contro i dilettanti.

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In entrambi i casi è emersa in maniera piuttosto evidente la personalità con cui il ragazzo si muove in campo: cerca la palla in qualsiasi zona del centrocampo per decidere in fretta cosa farne: passaggio laterale o filtrante, oppure progressione palla al piede per andare al tiro. Ecco, questa terza variante non l’ha messa in mostra nella manciata di secondi vissuti contro l’Inter ma con il Chisola sì. Anzi, ha di fatto sbloccato il risultato con un destro violento dal limite dell’area a spedire il pallone all’incrocio del palo lontano, lasciando di sasso il portiere. Un gesto tecnico che non è passato inosservato a compagni e staff tecnico e ha ricordato quello che riusciva in modo naturale a Vidal.

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Alcaraz, il jolly del centrocampo di Allegri

Questo Alcaraz dal nomignolo simpatico, Charly, potrebbe davvero rappresentare il jolly che mancava nella rosa dei centrocampisti a disposizione di Allegri: quello che, gettato nella mischia nell’ultima mezzora, può trovare il guizzo vincente per rompere l’equilibrio. E perché no, magari mettendo pure la firma sul tabellino alla voce dei marcatori. Del resto i numeri che lo caratterizzano, sono incoraggianti in questo senso: nel Southampton, dove ha vissuto 12 mesi tra Premier League e Championship (la serie B inglese) è andato in gol otto volte in 47 presenze, non esattamente pochi per essere una mezzala. Del resto Alcaraz ha il fiuto per il gol nel proprio Dna, non a caso è stato spesso utilizzato anche come falso centravanti proprio per la sua abilità nel districarsi al limite dell’area di rigore. E ieri pomeriggio, tanto per farsi conoscere meglio, ha postato anche sul suo profilo la prodezza siglata in campo, riprendendo il video che era stato precedentemente diffuso dai canali social della società bianconera. Lunedì sera, contro l’Udinese, conoscerà l’Allianz Stadium e se queste sono le premesse le possibilità che i tifosi lo vedano all’opera non sono poche. Anche Allegri è rimasto bene impressionato dalle sue caratteristiche che potranno risultare utili a una squadra la cui abitudine alla verticalizzazione non è esattamente la caratteristica principale.

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TORINO - Certo, una amichevole di trenta minuti per tempo non è un test utile per pesare al meglio le qualità assolute di un giocatore. Ma certi meccanismi, o meglio ancora, attitudini, emergono allo stesso modo contro il Chisola, la squadra di serie D affrontata ieri a mezzogiorno alla Continassa da chi non aveva di fatto giocato l’ultima gara del Meazza o appunto, contro una squadra top come l’Inter. E allora, senza voler impegnarsi in voli pindarici, esiste un fil rouge tra i cinque minuti di recupero disputati da Carlos Alcaraz contro i nerazzurri quando la Juventus ha provato a spremere le ultime gocce di energia per cercare disperatamente il pareggio e l’ora giocata ieri invece contro i dilettanti.

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