TORINO - Certo, una amichevole di trenta minuti per tempo non è un test utile per pesare al meglio le qualità assolute di un giocatore. Ma certi meccanismi, o meglio ancora, attitudini, emergono allo stesso modo contro il Chisola, la squadra di serie D affrontata ieri a mezzogiorno alla Continassa da chi non aveva di fatto giocato l’ultima gara del Meazza o appunto, contro una squadra top come l’Inter. E allora, senza voler impegnarsi in voli pindarici, esiste un fil rouge tra i cinque minuti di recupero disputati da Carlos Alcaraz contro i nerazzurri quando la Juventus ha provato a spremere le ultime gocce di energia per cercare disperatamente il pareggio e l’ora giocata ieri invece contro i dilettanti.
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In entrambi i casi è emersa in maniera piuttosto evidente la personalità con cui il ragazzo si muove in campo: cerca la palla in qualsiasi zona del centrocampo per decidere in fretta cosa farne: passaggio laterale o filtrante, oppure progressione palla al piede per andare al tiro. Ecco, questa terza variante non l’ha messa in mostra nella manciata di secondi vissuti contro l’Inter ma con il Chisola sì. Anzi, ha di fatto sbloccato il risultato con un destro violento dal limite dell’area a spedire il pallone all’incrocio del palo lontano, lasciando di sasso il portiere. Un gesto tecnico che non è passato inosservato a compagni e staff tecnico e ha ricordato quello che riusciva in modo naturale a Vidal.
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