Samardzic, la frenata Napoli e il ruolo Juve: sogna di raggiungere due amici

Il duello con Alcaraz è tra i temi della sfida all’Allianz Stadium tra la squadra di Allegri e l'Udinese con conseguenze sul mercato della prossima estate

Lunedì la Juventus si troverà di fronte l’Udinese, quasi sei mesi dopo l’ultima volta: a Udine era il 20 agosto, prima giornata di campionato. Un trionfo per i bianconeri di Allegri, 3-0 tutto nel primo tempo, anche se ancora non si poteva sapere che quella sarebbe diventata “la non partita” di Pogba: la positività del francese venne riscontrata proprio in un controllo antidoping effettuato quella sera. Ma il match di ritorno sarà principalmente “la partita” di Lazar Samardzic: all’andata cominciò dalla panchina e Sottil decise di lanciarlo nella mischia solo dal primo minuto della ripresa, a buoi ampiamente scappati dalla stalla.

Ma adesso c’è Cioffi e la musica è cambiata: pur senza avere un posto fisso da titolare, il serbo si candida a giocare dal primo minuto all’Allianz Stadium lì dove, un giorno, non gli dispiacerebbe diventare l’idolo di casa. Perché le ambizioni del serbo di Berlino portano in una direzione precisa: un top club, per poter spiccare il volo.

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Samardzic, idee chiare per il futuro

L’Udinese peraltro è perfettamente al corrente delle intenzioni del centrocampista e del suo entourage, papà Mladen in testa. Del resto, quel 20 agosto dell’anno scorso, Lazar non avrebbe nemmeno dovuto esserci in Udinese-Juventus, perché dieci giorni prima aveva effettuato (e superato) le visite mediche per diventare un calciatore dell’Inter.
E poi tutti sanno come è andata: le divergenze tra il papà e l’agente Rafaela Pimenta portarono a un cambiamento nelle richieste del giocatore e al conseguente “no grazie” da parte della dirigenza nerazzurra. Così Samardzic rimase in Friuli, ma con l’idea di rifare la valigia appena possibile, già a gennaio: pareva a un passo dal Napoli, poi la trattativa è nuovamente saltata. Qualcuno dice che dietro questa nuova frenata ci potesse essere proprio la Juventus, pronta a fare sul serio in estate: le dinamiche sono tante e differenti, ma che la pista che può portare Samardzic a Torino sia ancora aperta è più di una semplice sensazione.

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Juve-Udinese, la sfida contro Alcaraz

Intanto lunedì sarà in città da avversario: Allegri e Giuntoli avranno la possibilità di visionarlo da vicino. E il classe 2002 avrà la possibilità di convincere lo Stadium che, magari, dalla sfida diretta in mezzo al campo con Carlos Alcaraz può uscirne vincitore: del resto la dirigenza bianconera ha preferito puntare sull’argentino per rinforzare la mediana, all’ultimo giro di lancette del mercato di riparazione. In realtà per il club juventino si è trattato di una questione di opportunità: il Southampton aveva aperto a una soluzione in prestito oneroso con un diritto di riscatto (molto elevato a 49,5 milioni), formula che l’Udinese non ha mai preso in considerazione per vendere Samardzic, puntando invece su un accordo che blindasse la cessione a titolo definitivo in estate.

La Juventus ha preferito puntare su un altro profilo e, a giudicare dal primo impatto dell’argentino con l’ambiente bianconero, non se ne è pentita. Ma è fuor di dubbio che il duello tra centrocampisti di talento metta un po’ di pepe “mercataro” in una partita cruciale, in casa Juventus, per cercare di rimanere aggrappata all’Inter capolista. Al netto delle decisioni di Cioffi sull’impiego del serbo da titolare o meno, per Samardzic quella di lunedì sarà pure l’occasione per abbracciare qualche amico che vive a Torino. Su tutti Kenan Yildiz, anch’egli tedesco di nascita e che come Lazar ha deciso di difendere i colori della Nazionale di origine, la Turchia nel caso del talento juventino. I due si sentono spesso, si supportano a vicenda anche sui social e hanno un buon rapporto. Come con Dusan Vlahovic, che è pure compagno di Nazionale (così come Filip Kostic). E Samardzic non ha mai perso la speranza di poter raggiungere gli amici alla Continassa, anche con un’estate di ritardo...

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Lunedì la Juventus si troverà di fronte l’Udinese, quasi sei mesi dopo l’ultima volta: a Udine era il 20 agosto, prima giornata di campionato. Un trionfo per i bianconeri di Allegri, 3-0 tutto nel primo tempo, anche se ancora non si poteva sapere che quella sarebbe diventata “la non partita” di Pogba: la positività del francese venne riscontrata proprio in un controllo antidoping effettuato quella sera. Ma il match di ritorno sarà principalmente “la partita” di Lazar Samardzic: all’andata cominciò dalla panchina e Sottil decise di lanciarlo nella mischia solo dal primo minuto della ripresa, a buoi ampiamente scappati dalla stalla.

Ma adesso c’è Cioffi e la musica è cambiata: pur senza avere un posto fisso da titolare, il serbo si candida a giocare dal primo minuto all’Allianz Stadium lì dove, un giorno, non gli dispiacerebbe diventare l’idolo di casa. Perché le ambizioni del serbo di Berlino portano in una direzione precisa: un top club, per poter spiccare il volo.

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