Juve, così si incassano i gol da polli
E senza lo spirito del girone di andata, viene a mancare anche la concentrazione, la malizia, l’applicazione: così si incassano i gol da polli, come i due che ha segnato Koopmeiners ieri. Il primo da uno schema che, per detta di Pasalic, «non ci riesce mai perché ci studiano»; il secondo proprio nel momento in cui la Juventus era riuscita a ribaltare la partita e, in modo inconscio, ha fatto calare la tensione. Il crollo mentale avvenuto dopo la sconfitta di San Siro contro l’Inter è comprensibile, perché è venuto a mancare all’improvviso uno stimolo importante, ma non è ammissibile che abbia portato la Juventus a tenere una media da lotta per non retrocedere per sei settimane. Anche perché molti dei giocatori della rosa devono ancora dimostrare di essere da Juventus e lo devono fare nella seconda parte della stagione.
L'unico a dimostrare di meritarsi la Juve è stato Koopmeiners
Ieri l’unico a dimostrare di meritarsi la Juventus è stato proprio Koopmeiners, obiettivo di mercato e castigatore dei bianconeri. ma, senza i soldi della Champions (ora non a rischio, ma continuando con la media punti di 0,85 a partita potrebbe diventarlo), Koopmeiners non è un aff are possibile. E forse è per questo che Allegri lo ricorda ossessivamente come l’obiettivo da centrare. Fa bene, non significa abbassare le ambizioni della Juventus, ma ricordarsi che il club attraversa un momento critico e non prendere quei soldi sarebbe esiziale per il bilancio.
Più discutibile, invece, quando sostiene che «una parte dello stadio» non ha aiutato la squadra quando è andata sotto. È vero, i tifosi dovrebbero sostenerla nella buona e nella cattiva sorte, ma se in questo momento la pazienza è poca e perché ne è servita molta, moltissima, negli ultimi tre anni. E forse è anche perché la squadra e il gioco non trascinano il pubblico che, nonostante tutto, allo stadio si presenta sempre e pagando il biglietto.