Assist e gol. Numeri che fanno ben sperare
La differenza di attitudine nel creare per i compagni, per quanto entrambi abbiano servito lo stesso numero di assist, tre, è confermanta dal dato relativo agli expected assist su azione: dato analago agli expected gol che indica la probabilità statistica di un passaggio, in base a tipologia, lunghezza, punto di ricezione eccetera, di trasformarsi in assist (ossia di generare un gol). Koopmeiners è a 3,74, undicesimo del campionato, Ferguson a 2,09, cinquantesimo.
L’atalantino, insomma, è sicuramente un gradino sopra al bolognese nel rifinire il gioco. Per il resto, i dati confermano l’eccezionale abilità di entrambi negli inserimenti offensivi e nella finalizzazione, certificata del resto in modo abbastanza eloquente dal più importante: i gol, già 10 per Koopmeiners (quanti nell’intero scorso campionato) e 6 per Ferguson (uno in meno). Differenza in questo caso dovuta anche al fatto che l’olandese calcia i rigori (2 le reti dal dischetto) e lo scozzese no.
Anzi, a dispetto delle reti in più, anche su azione, segnate da Koopmeiners, Ferguson tira addirittura meglio in base allo Shooting Goals Added: un parametro che misura, facendo la differenza tra xgol on target (ossia la probabilità che un tiro sia gol in base alla zona della porta in cui arriva) e xgol classici (la probabilità di segnare al momento del tiro), quanto la conclusione è stata efficace. Ferguson, con un valore di 3,46, è ottavo della Serie A e il migliore esclusi gli attaccanti, Koopmeiners con 2,3 è 26° e quinto esclusi gli attaccanti. Insomma, forse ha ragione Tacchinardi...
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