Allegri e il fantasma di Del Neri
In ogni caso tutto ruota intono allo stato di salute della Juventus che così male non gli capitava di stare dal lontanissimo 2009-10, quando con Del Neri collezionò appunto una sola vittoria in otto partite giocate. È il caso di togliersi di dosso il torpore e svoltare, uscire da una crisi che sta minando non soltanto certezze aritmetiche: al momento l’algoritmo attribuisce ai bianconeri quasi il 98% di possibilità di conquistare un piazzamento valido per la Champions. Bisogna dimostrare di aver ritrovato la condizione fisica e soprattutto mentale. Una delle speranze è che la pausa abbia da una parte allontanato lo spettro dei fantasmi del fallimento e dall’altra ossigenato con vibrazioni positive quei giocatori che si sono allenati e hanno giocato nelle rispettive nazionali.
Juve, cercasi leader
In questo senso la ricarica maggiore l’ha registrata Szczesny, diventato eroe nazionale per aver parato il quinto e ultimo rigore decisivo al gallese James, portando così la Polonia al prossimo Europeo che si disputerà in Germania tra giugno e luglio. Pure McKennie con Weah è rientrato rinfrancato alla Continassa vista la vittoria con gli Usa nella finale di Nations League di Concacaf. Dunque una Juve che dovrà dire grazie alle Nazionali?
È quello che sperano Giuntoli e Allegri, quest’ultimo chiamato all’inversione di rotta per riportare la sua Juventus a ciò che impone lo status, la storia e il valore stesso di una rosa che sta pagando caro il fatto di non avere troppa esperienza. Cercasi leader disperatamente, e chissà che il giro lontano da Torino non possa davvero portare vibrazioni positive. Far bene contro la Lazio oggi sarebbe anche il prologo per approcciare al meglio la semifinale d’andata di Coppa Italia di martedì sera all’Allianz. Stimoli dunque ce ne sono, basta saperli gestire...