"Agnelli criticato ma c'era sempre. Elkann, Giuntoli non va lasciato solo"

L'opinione del famoso tifoso bianconero: "Allegri? Covava qualcosa dentro da tempo ma ha tenuto in piedi la Juventus per un anno e mezzo"

"Giuntoli non può essere lasciato solo, è il numero uno assoluto ma ha bisogno di avere una società che gli dia le linee guida e che gli sia vicino". È il commento di Massimo Giletti, che a margine del Festival della Tv inaugurato a Dogliani il 24 maggio, ha detto la sua in merito alla stagione della Juve e agli scenari futuri che si prospettano per il club bianconero tra mercato e cambi in panchina. 

Giletti: "Quella Juve mi manca"

Il giornalista, noto tifoso juventino, ha inoltre spezzato una lancia a favore dell'ex presidente Andrea Agnelli"Viene tanto criticato e attaccato, ma dimentichiamo quello che ha fatto, che ha vinto nove scudetti con la Juve. Certo, ha fatto degli errori, ma era presente tutti i giorni. Quella Juve mi manca. Spero che Elkann sappia individuare i vertici societari perché lo può fare solo lui". 

Giletti ha poi risposto sulla fine del ciclo Allegri: "Penso che la storia sia finita molto male, non a livello di Juventus. La reazione molto intensa che ha avuto vuole dire che c'era qualcosa dentro che covava dentro da molto tempo, un cortocircuito che non appartiene ad Allegri, che conosco bene. Ha tenuto in piedi la Juventus per un anno e mezzo. I percorsi possono terminare. Io quello di cui sono più preoccupato è la società". E ancora: "Da quando abbiamo perso Marotta non abbiamo più vertici importanti in azienda. E oggi non puoi andare avanti senza i vertici che contano. 

Giletti su Thiago Motta

Infine, Giletti si è detto ottimista riguardo il possibile approdo di Thiago Motta sulla panchina della Juve. "Si tratta di una sfida: non ha mai allenato grandi società. È una sfida importante. C'è bisogno di cambiare modo di giocare, però poi bisogna vincere. Alla Juve purtroppo o per fortuna conta solo vincere ed è qualcosa di complicato. La Juventus è abituata a farlo, negli ultimi anni ha vinto molto e spero che possa tornare. Motta è la sfida giusta, però bisogna sostenerlo. Le sfide rivoluzionarie hanno bisogno di chi ti guarda le spalle, non che alla prima sconfitta lasci solo Thiago Motta", ha concluso il giornalista.

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