Sì, Federico Chiesa sta tornando sui suoi livelli da campione d’Europa azzurro, correva l’anno 2021 e i prati erano quelli verdissimi inglesi. Lo si è visto in qualche strappo palla al piede nelle ultime partite. Lo si è visto nei due gol segnati nelle ultime due partite con Paolo Montero in panchina al posto dell’esonerato Massimiliano Allegri. Lo ha detto lo stesso tecnico uruguagio subito dopo aver battuto il Monza: «Chiesa con la qualità che ha può giocare a destra o a sinistra. Federico nell’ultimo periodo con la testa positiva e carico per l’Europeo può fare la differenza con questo ritmo. Nell’uno contro uno l’ho rivisto micidiale, salta l’avversario».
Chiesa e il calcio di Thiago Motta
Dunque con il prossimo cambio alla guida tecnica, ovvero Thiago Motta e il suo calcio offensivo tanto invocato dallo stesso Federico quando soffriva il difensivismo di Allegri, in teoria l’attaccante potrebbe vivere una situazione ideale nella nuova Juventus, ma in realtà non è affatto così. Anzi. Potrebbe essere l’opposto. E il perché non è così difficile da comprendere. Il calcio dell’ormai ex allenatore del Bologna mal si sposa col modo di giocare dell’azzurro, che dopo qualche giorno di vacanza post Serie A si aggregherà al gruppo di Spalletti per preparare gli Europei, in programma tra giugno e luglio in Germania. Chiesa è un anarchico, che ha nell’istinto il proprio valore aggiunto. Difficile vederlo inserito in uno schema o in un dialogo tattico preimpostato in settimana. Lo stesso Mister Max, nel 3-5-2, ha provato per tutta la stagione a farlo giocare da seconda punta al fianco di Vlahovic per farlo legare nei dialoghi col serbo, ma alla fine Federico viaggiava dove preferiva, ovvero sulla corsia esterna, preferibilmente a sinistra.