Koopmeiners è l'emblema della Juve attuale
L’emblema di tale situazione è Koopmeiners, la cui indispensabilità è certificata dal fatto che Motta lo tenga in campo sempre, anche quando non rende. Tuttavia non è ancora riuscito a trovare il modo di sfruttarlo per quelle che sono le sue caratteristiche: si è visto che, partendo qualche metro indietro, l’olandese può dare di più, però Thiago l’ha di nuovo riposizionato tra le linee dove evidentemente non riesce a incidere. La prestazione nel derby è stata una delle più deboli del centrocampista che domani tornerà a Bergamo tra i fischi e che avrà una nuova occasione per dimostrare di poter fare il trequartista. Perché nella fluidità del calcio di Motta il paradosso è la rigidità del sistema: il 4-2-3-1 quello è e quello resta, con Douglas Luiz che rimane di difficile collocazione e la necessità di sfruttare la versatilità di qualcuno, come McKennie, inventato terzino. Per quanto riguarda la comunicazione, l’idea di Motta è chiara: non rispondere in maniera diretta alle domande nelle conferenze pre e post è il suo modo di difendere la squadra. Che sia funzionale, lo dirà solo il tempo, perché le somme si tirano a fine stagione. Quando anche il suo futuro alla Juve, risultati alla mano, sarà da definire in base al raggiungimento, o meno, degli obiettivi.
