Nicolò Schira“Questa Juve sta facendo troppi pareggi: capisco bene che per i tifosi sia dura accettare questi risultati, ma serve pazienza. Quando si cambia tanto, è normale avere risultati altalenanti”. Firmato Roberto Galia. Uno che i colori bianconeri lì conosce per davvero come testimoniano le 225 presenze con la maglia della Vecchia Signora, arricchite da 11 gol e 3 trofei in bacheca (2 Coppe Uefa e 1 Coppa Italia).
Come si può uscire dall’attuale crisi?
“Seguendo l’allenatore, che ha buone idee. Darei fiducia a Motta. Una cosa però va migliorata assolutamente…”.
Dica…
“Questa squadra non ha cattiveria agonistica e non chiude le gare. Serve maggior cinismo per riuscire a esprimere tutto il potenziale. La squadra attuale è molto giovane e manca di esperienza internazionale. Una lacuna che va colmata grazie al mercato, dove mi aspetto 2-3 rinforzi per fare il salto di qualità”.
In difesa può arrivare Araujo. Le piace?
“Lo vedrei bene. Aggiungerebbe esperienza, solidità e cattiveria al reparto arretrato. Sarebbe un Montero e quel tipo di garra sudamericana non può che far bene a un gruppo giovane”.
Zirkzee, Kolo Muani e Yildiz
Davanti invece si parla di Zirkzee e Kolo Muani: chi vedrebbe meglio in bianconero? “L’olandese ha il vantaggio di aver già lavorato con Motta. Il talento di Zirkzee non si discute, però un conto è far la differenza a Bologna, un altro alla Juve o al Manchester United. Muani invece è già più abituato a certe pressioni, avendo giocato anche la finale di un Mondiale con la Francia”.
Davanti però servono gol…
“Assolutamente si. Manca un goleador di livello. Intanto godiamoci un talento come Yildiz che ha grandi qualità, anche se non va basato tutto l’attacco su di lui. Avesse alle spalle un complesso organizzato si esalterebbe maggiormente”.
Lei nella sua Juve ha svezzato un certo Del Piero. È blasfemo il paragone tra Alex e il turco?
“Auguro a Kenan di fare come Alessandro, ma andiamoci piano. Un passo alla volta. Le pressioni sono differenti: Del Piero aveva potuto crescere e imparare alle spalle di un altro grande campione come Roberto Baggio. Yildiz adesso non ha questi riferimenti in squadra e dev’essere già lui a prendere per mano la Juve”.
La Juve e l'ossessione vittoria
Molti dicono che l’attuale Juventus non sia ossessionata dalla vittoria. Che ne pensa? “Alla Juve bisogna vincere sempre, è la prima cosa che ti dicono quando arrivi in bianconero. O almeno una volta era così. Magari con la nuova società questo pensiero e l’ossessione della vittoria è meno marcata nelle dichiarazioni pubbliche, ma l’obiettivo di qualsiasi grande squadra è quello di competere per vincere”.
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