TORINO - Renato Veiga, non v’è dubbio, è un cittadino europeo. Non tanto per la nazionalità portoghese. O, meglio, non solo per esser venuto alla luce, 21 anni fa, in una delle gemme del Vecchio Continente come Lisbona. Il centrale della Juventus, a dispetto della giovane età, può infatti vantare esperienze già in quattro differenti campionati: dalla Premier alla Bundesliga, dalla Super League svizzera all’attuale Serie A. E, per paradosso, all’appello manca proprio il torneo di casa, vissuto con la maglia dello Sporting, ma solo nelle divisioni minori con la seconda squadra, prima di spiccare il volo verso l’estero da teenager.
Renato Veiga "sogna" l'esordio in Champions
Ma c’è un’altra Europa di cui Veiga ha sviluppato la conoscenza negli ultimi mesi. Ed è quella delle competizioni internazionali. Il suo primo semestre al Chelsea, club che ne detiene il cartellino dopo averlo prelevato in estate dal Basilea per 14 milioni, gli è infatti valso i primi passi in Conference League. E che passi: sei presenze e due reti, mica male per chi di professione è – innanzitutto – un difensore centrale. La prima volta porta la data del 3 ottobre: 4-2 dei Blues contro il Gent, gol e assist per il portoghese. Ecco. Per Veiga, ora, è arrivato il momento di prendere l’ascensore e salire al piano di sopra. Cioè? Beh, la Champions League. Che attende la Juventus in campo, in uno snodo cruciale della stagione bianconera, tra quarantott’ore. Tre le frecce in più nella faretra di Thiago Motta per colpire il paglione Psv e staccare il pass per gli ottavi di finale: Kolo Muani, Kelly e, appunto, Veiga, i prescelti per irrobustire la lista Uefa con buona pace dell’ancora acerbo Alberto Costa.