Ora è ufficiale, Thiago Motta non è più l'allenatore della Juventus. Il club ha ufficializzato l'esonero con una nota pubblicata sui propri canali. Era nell'aria e si attendeva soltanto l'annuncio. Una presa di posizione da parte della società per cercare di dare una scossa all'ambiente e centrare l'obiettivo stagionale del quarto posto. "La Champions è vitale", Giuntoli lo ha fatto capire. E ora toccherà a Tudor prendere in mano la squadra e cercare di risollevarla dopo le ultime due batoste subite della Vecchia Signora contro l'Atalanta e la Fiorentina. Sette gol in due partite e sorpasso da parte del Bologna in classifica, oltre a uno spogliatoio molto fragile.
Motta: ricevuta telefonata per l'esonero. Quella discussione con Giuntoli. Ora tutti sotto esame
Juve, esonerato Motta, il comunicato ufficiale
Con questo comunicato, la Juve ha salutato Thiago Motta: "Juventus FC comunica di aver sollevato Thiago Motta dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. Il Club ringrazia Thiago Motta e tutto il suo staff per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione, augurando loro il meglio per il futuro.Juventus FC comunica inoltre di aver affidato la guida della Prima Squadra Maschile a Igor Tudor che domani dirigerà il primo allenamento."
La Juve riparte da Tudor
La Juventus ha fatto una scelta ben precisa e ha affidato la panchina a chi conosce bene il mondo bianconero. Ci ha giocato e vinto e sa molto bene cosa significa indossare la maglia e gestire le pressioni. La panchina l'aveva già assaporata nel 2020-2021 con Pirlo, da vice. Ruolo che poi ha deciso di non fare più dopo quella stagione. Vuole avere il comando. Prima al Verona e poi nelle ultime nove partite dello scorso campionato alla Lazio ha dimostrato di avere personalità e carattera. Ha saputo risvegliare i biancocelesti e con 18 punti in nove giornate (le stesse che mancano ora) ha portato i capitolinin in Europa. Ora anche con la Vecchia Signora ha un traguardo da raggiungere: il quarto posto Champions.
La Juve annuncia Tudor
"Igor Tudor è il nuovo allenatore della Prima Squadra Maschile. Bentornato, Igor! Il Club ringrazia Thiago Motta e tutto il suo staff per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione, augurando loro il meglio per il futuro."
Tudor, la presentazione Juve
Sul proprio sito il club bianconero ha dedicato uno spazio presentando il nuovo tecnico, che torna nuovamente a casa: "Si riannoda oggi il filo della storia di Igor Tudor alla Juventus. Difensore roccioso prima, allenatore appassionato poi, Igor torna in bianconero per guidare la Prima Squadra maschile. Arrivato alla Juventus nell’estate del 1998 dall’Hajduk Spalato, Tudor si è subito imposto per la sua fisicità, la duttilità tattica e la capacità di rendersi pericoloso anche in fase offensiva. Con la maglia della Juventus ha giocato fino al gennaio 2005, contribuendo con la sua esperienza e il suo spirito combattivo a conquistare due Scudetti (2001/02, 2002/03), due Supercoppe Italiane (2002, 2003) e una Coppa Intertoto (1999). In rosa anche nella stagione 2006/2007, dopo un periodo al Siena, Igor però non scese mai in campo a causa di un lungo infortunio. La sua solidità difensiva e la sua abilità nei colpi di testa lo hanno reso un giocatore prezioso sia come centrale che come esterno nella difesa a tre. E non sono mancati i gol: ben 21 in 174 partite ufficiali: tutti ricordiamo in particolare il tiro al volo al minuto 93 di Juve-Deportivo La Coruna, nel marzo 2003, che valse la qualificazione al turno successivo in Champions League. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo e intrapreso la carriera da allenatore, Tudor è tornato alla Juventus nella stagione 2020/21 come vice di Andrea Pirlo. In quel ruolo ha messo a disposizione della squadra la sua esperienza, contribuendo alla conquista della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana. Oggi la storia ricomincia: buon lavoro, Igor!".
Tudor è arrivato alla Continassa
Poco prima delle 21 il nuovo allenatore della Juve, Igor Tudor, è arrivato alla Continassa e domani, lunedì 24 marzo, dirigerà il primo allenamento della squadra bianconera con i giocatori rimasti a Torino e che non sono impegnati con le rispettive nazionali. L'ex tecnico della Lazio inizierà subito a preparare la sfida di campionato contro il Genoa, in programma sabato prossimo alle 18 all'Allianz Stadium: sarà il primo di nove appuntamenti decisivi per Tudor che dovrà guidare la Juve verso la qualificazione alla prossima Champions League, traguardo fondamentale per la Vecchia Signora.
Tudor, era già Juve: da Pirlo alla carica Vlahovic. E un gesto mai dimenticato
Post Juve, i like e il dettaglio della foto
La Juve ha annunciato anche sui propri canali social la separazione da Thiago Motta e, contestualmente, l'arrivo di Igor Tudor in panchina. Un post a cui è arrivato qualche like di persone note nel mondo bianconere: ad esempio Filip Kostic e Arthur Melo, ma anche quello di Danilo Luiz. D'altronde che il rapporto tra il difensore brasiliano e Motta non fosse idilliaco è acclarato, con l'addio dell'ex capitano bianconero che si è concretizzato lo scorso gennaio. Ai 'mi piace' si è aggiunto anche quello di Darko Ristic, agente di Dusan Vlahovic. Da gennaio in poi, con l'arrivo di Kolo Muani, l'attaccante serbo ha trovato sempre meno spazio, fino a giocare soltanto 153' nelle ultime 9 giornate di campionato, di cui 3 dove è rimasto in panchina per tutto l'arco della partita. Un altro dettaglio che a molti non è sfuggito nel post social pubblicato dalla Juve è la scelta della foto per annunciare i saluti da Motta e la scelta del nuovo tecnico. Si è deciso infatti di pubblicare la foto di Tudor: nessuno scatto dell'ormai ex allenatore juventino nel post che ne sancisce l'addio. E a proposito di social, c'è un ex Juve che ha decisamente esultato alla notizia dell'arrivo del tecnico croato: si tratta di Alessio Tacchinardi, che ha condiviso con Tudor la maglia bianconera dal 1998 al 2005. Sul suo account Instagram, Tacchinardi ha pubblicato una story in cui si vede il bellissimo gol siglato al volo in Champions nel 2003 dal Tudor calciatore contro il Deportivo La Coruna. Fu la rete del 3-2 bianconero, che fece esplodere il Delle Alpi e che fu fondamentale per accedere poi alla fase ad eliminazione diretta. Un video a cui ha aggiunto la scritta: "Ora è ufficiale... Bentornato", con tanto di cuore.
Alle reazioni per l'arrivo di Tudor in panchina si aggiunge quella di Stefano Okaka. L'attaccante ha avuto il croato da allenatore ai tempi dell'Udinese, e ai microfoni di Sky Sport non ha lesinato elogi per lui: "Credo che sia la persona perfetta per la Juventus in questo momento, sa come sistemare le cose. Il mister è molto esigente durante gli allenamenti, gli piace dare disciplina, ma è anche una persona simpatica, quell'anno all'Udinese vivevamo una situazione particolare, lui ha osservato, poi ci siamo salvati quasi miracolosamente. Con lui ho avuto un rapporto di amore-odio e poi di nuovo amore, all'inizio parlavamo molto, è molto simpatico, ma anche molto competitivo ed esigente, abbiamo avuto qualche problema dopo una mia reazione a una sostituzione, però poi siamo anche diventati amici. La prima cosa che guarda nei suoi giocatori è l'attitudine agli allenamenti, l'impegno. Agli attaccanti chiede molto lavoro per la squadra, vuole che tutti diano il massimo a prescindere dal ruolo. Tudor conosce l'ambiente, sa che in una squadra come la Juventus si deve vincere e non ci sono scuse, saprà perfettamente cosa fare".
"Il problema che si porta dietro Motta"
Negli studi di Sky Sport il telecronista Massimo Marianella ha analizzato la decisione della Juve di esonerare di Thiago Motta: "Le tempistiche ovviamente sono sorprendenti. Una scelta era già stata presa dal punto di vista sportivo, ma si aspettava il via dal lato finanziario, di struttura societaria. Trascinare una situazione di cui tutti conoscevano il finale, dal punto di vista agonistico, avrebbe fatto ancora peggio ad una situazione in termini di risultati non bella, sennò non si sarebbe arrivati a questo. Stagione strana della Juventus: l'idea di ripartire con un ciclo nuovo, affidandolo ad un allenatore bravo, moderno e con idee come Thiago Motta sembrava l'inizio di una grande ripartenza. Per quanto mi riguarda, due ottime finestre di mercato, sia quella estiva che invernale. Arrivano ottimi giocatori tra cui Kelly, che è stato pagato tanto e che era una riserva anche al Newcastle. Ma arrivano giocatori giovani, ad esempio Alberto Costa che è bravo, l'avevo commentato contro la Fiorentina e mi aveva impressionato. A gennaio arriva Kolo Muani che fa subito bene, andando a ritroso in estate arriva Nico Gonzalez che è un buon giocatore, pagato tanto, ma devi sapere dal suo storico che 3-4 mesi non li gioca perché ha problemi fisici. Arriva anche Douglas Luiz, che è un buonissimo giocatore ma questa qualità non si è vista, come Koopmeiners: non si è rivisto il giocatore dell'Atalanta".
E ancora. "Ci sono stati problemi in fase di costruzione, dopo due grandi decisioni prese dalla società ma soprattutto da Thiago Motta: la prima quella di aprire un nuovo ciclo con nuove idee, cambiare aria e dunque credo liberandosi volutamente di giocatori che avevano un dna della Juve, come Szczesny, Chiesa Rabiot, Danilo, Alex Sandro. Tutti giocatori importanti, qualcuno magari aveva finito agonisticamente il ciclo e qualche altro è stato messo alla porta in maniera meno carina di quanto non ci si potesse attendere. La seconda scelta è stata: vendiamo il futuro per il presente. Tutti i giocatori giovani con cui poter far cassa, per una società che non aveva quella disponibilità economica per finanziare un ricambio come voleva farem sono stati ceduti. Sono andati via Soulé, Huijsen... Di quest'ultimo si parla come il possibile erede di Van Dijk al Liverpool o di essere stato adocchiato dal Real. Giocatori giovani ceduti per finanziare il presente, ma queste strade non si sono mai incontrate. Thiago Motta secondo me è un bravissimo allenatore, in questo percorso iniziale da tecnico lo aveva dimostrato con le giovanili del Psg e al Bologna. Qualche problema caratteriale però era sempre fuoriuscito: magari in maniera meno ufficiale, ma era andato via da queste situazioni estremamente positive dal punto di vista calcistico con qualche voce di problemi di rapporti. Ecco, questi problemi di rapporti se l'è portati dietro e non gli hanno permesso di ottenere i risultati attesi. Che poi i risultati, seguendo ciò che dice la società, non dovevano essere straordinari: la qualificazione alla prossima Champions ed un buon percorso in Europa, ma non c'è stata nessuna delle due cose".
"Cosa si chiede a Tudor. Motta? La cosa più difficile..."
A Sky Sport a dire la sua sull'esonero di Motta e l'arrivo di Tudor anche il giornalista Marco Bucciantini: “Le ultime due partite avevano in sé qualcosa di definitivo, erano titoli di coda, era il finale che nessuno si aspettava e che nessuno voleva, a partire dall’allenatore. Ma raccontavano un finale: due partite con assenza di reazione. Ciò che si stava mostrando in campo, in relazione alla storia che dovevi rappresentare, era già qualcosa di definitivo. L’aspettare la gara col Genoa aveva un senso fosse stata un’attesa vera, ma siccome già sormontavano discorsi che riguardavano incastri finanziari più che volontà… Poi probabilmente in questi giorni hanno cercato di capire un po’ l’umore, comprendere quanto potesse essere efficace la voglia di Motta per uscirne, e il suo messaggio nello spogliatoio. E allora hab capito che non c’era più quel rapporto affinché il tecnico desse un senso di squadra, trasformando il tutto in un riscatto in campo. Credo che la decisione arriva davanti alla realtà dei fatti". Ma cosa non ha funzionato? "Non lo so, è difficile. Era arrivata subito un’idea nuova, quella era stata la scelta: si voleva cambiare la proposta di calcio. Ogni tanto la Juve prova ad affiancare questo discorso ai risultati, non gli riesce sempre bene. Si voleva uscire dal rifugio dei risultati, il tentativo si è visto. Ciò che non si son visti sono stati i miglioramenti continui: un passo avanti e uno indietro, bene la difesa male l’attacco e poi il contrario, qualche infortunio. La cosa più difficile da spiegare per Motta è lo scarso rendimento della campagna acquisti. Togliendo Douglas Luiz che veniva da un altro campionato, ma Nico Gonzalez e Koopmeiners avevano ruoli definiti in Serie A, non solo ruoli in campo ma anche nell’importanza della Serie A, che sapevano incidere e che si sono persi. Anche calciatori come Yildiz che trovano il campo, poi lo perdono. C’è stato un disorientamento, che seguiva un tentativo di andare avanti, ma in realtà non c’era nulla di consolidato. I cambiamento continuavano a disorientare un po’ tutti, a fine marzo ancora non conosciamo una Juve ideale, con una squadra titolare con dei ruoli definiti. E non conosciamo il valore degli acquisti: sappiamo quello economico, che è altissimo, ma quello del rendimento ancora no”.
Tudor, che nel tempo ha dimostrato di avere un senso di appartenenza nei colori bianconeri, da tecnico del Verona disse che Osimhen era tra i più forti della Serie A, ma che il più forte secondo lui era Vlahovic: “Io credo che dopo la fine dell’esperienza col Marsiglia ci sia stato anche un corteggiamento o comunque un avvicinamento con la Juventus, e quello aveva affrettato anche il venir via da un posto dove aveva fatto benissimo. Tudor si è incontrato due volte, prima da giocatore e poi da vice allenatore: lui è un uomo che fa bene e fa in fretta. Nella sua carriera è curioso come non resista, perché probabilmente è molto esigente. Poco o tanto che sia stato, dovunque è stato ha fatto bene. Secondo me la Juve gli chiede questo, di fare bene in fretta in questi mesi, e dare un senso a questa stagione. Questa stagione ha perso il senso iniziale, che era quello di superare e ricominciare, ora serve conservare, e quindi arrivare almeno al posto Champions e anche un po’ un posto nella storia, perché la Juve non può chiudere l’annata con queste prestazioni. Curiosa la battuta su Vlahovic: c’è anche un po’ di sindacalismo slavo, c’è il ceppo. Poi è un’opinione che non condivido, Osimhen per me è superiore. Però negli obiettivi di queste ultime partite c’è sicuramente anche quello di rimettere in campo Vlahovic: comunque lui è della Juventus, mentre Kolo Muani no. Quest’ultimo deve o doveva aiutare la Juventus e sbloccarne l’attacco, ma Vlahovic invece è un calciatore bianconero. Non so per quanto ancora lo sarà, ma anche se devi piazzarlo sul mercato serve farlo vedere. Dall’esonero di Allegri in poi nessuna scelta della Juve ha indicato la strada per risolvere i problemi, e nemmeno ci ha indicato l’analisi di quale sia il problema. Apro una parentesi: curiosamente sono arrivati 2 esoneri in 10 mesi da un club che di solito non esonera mai. Questo ci racconta che è cambiata la Juventus che conoscevamo: è cambiata la proprietà anche se è la stessa famiglia, cambiato quanto la proprietà può incidere sul calcio italiano e sul Paese in generale".
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Ora è ufficiale, Thiago Motta non è più l'allenatore della Juventus. Il club ha ufficializzato l'esonero con una nota pubblicata sui propri canali. Era nell'aria e si attendeva soltanto l'annuncio. Una presa di posizione da parte della società per cercare di dare una scossa all'ambiente e centrare l'obiettivo stagionale del quarto posto. "La Champions è vitale", Giuntoli lo ha fatto capire. E ora toccherà a Tudor prendere in mano la squadra e cercare di risollevarla dopo le ultime due batoste subite della Vecchia Signora contro l'Atalanta e la Fiorentina. Sette gol in due partite e sorpasso da parte del Bologna in classifica, oltre a uno spogliatoio molto fragile.
Motta: ricevuta telefonata per l'esonero. Quella discussione con Giuntoli. Ora tutti sotto esame
Juve, esonerato Motta, il comunicato ufficiale
Con questo comunicato, la Juve ha salutato Thiago Motta: "Juventus FC comunica di aver sollevato Thiago Motta dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. Il Club ringrazia Thiago Motta e tutto il suo staff per la professionalità dimostrata e per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione, augurando loro il meglio per il futuro.Juventus FC comunica inoltre di aver affidato la guida della Prima Squadra Maschile a Igor Tudor che domani dirigerà il primo allenamento."