Comolli per la dirigenza Juve: chi è il manager in arrivo da Tolosa

Nel giro di poche ore il club bianconero ha conquistato la qualificazione Champions, ha perso e ritrovato un allenatore per il Mondiale per club e ha preparato il terreno per...

Nel giro di poche ore la Juventus ha conquistato la qualificazione Champions League, ha perso e ritrovato un allenatore per il Mondiale per club e ha preparato il terreno per due annunci: quello del tecnico a cui affidare la squadra la prossima stagione e del profilo che andrà a implementare l'area dirigenziale. Il primo è, ovviamente, Antonio Conte, il secondo è Damien Comolli, attuale presidente del Tolosa pronto a entrare nel board del club bianconero. La prima emergenza, dopo l'imbarazzante incongruenza veneziana tra le dichiarazioni pre partita di Cristiano Giuntoli e quelle di Igor Tudor alla fine del match sull'incarico per la competizione americana (il tecnico ha manifestato una concreta perplessità, consapevole del fatto che il club sia orientato su altro) si è risolta ieri mattina in sede. Non senza qualche tensione e impennata di decibel, al di là delle dichiarazioni ufficiali improntate alla serenità post incomprensione. 

Tudor può restare

La Juventus ha ribadito al tecnico croato l'apprezzamento per il lavoro svolto e per l'aver raggiunto il quarto posto e lo ha convinto circa l'opportunità non banale di poter disporre di un palcoscenico come quello del torneo mondiale americano (e comunque il lavoro in campionato gli ha già fruttato l'interesse di alcuni club). Ma, soprattutto, gli ha garantito che nel caso in cui non si arrivasse alla soluzione top, c'è la concreta convinzione di continuare con lui. L'alternativa (ormai è il segreto di Pulcinella, maschera scelta non a caso) è Antonio Conte a cui la Juventus ha deciso di affidare la nuova ripartenza con la concreta speranza di poter ripetere i risultati del passato e, aspetto non secondario, con la convinzione che “il metodo Conte” possa consentire alla Juventus di ritrovare quell'identità ormai annacquata da troppe rivoluzioni. Poi, certo, Conte deve liberarsi dal Napoli a cui è legato da un contratto di altri due anni. Ancora ieri, a margine della sfilata sul bus scoperto in città, i giocatori (con Lukaku in testa) e i componenti dello staff (a cominciare da Oriali) hanno spiegato come in questi giorni si stiano prodigando per convincere Conte a cambiare idea e restare a Napoli. 

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Conte verso l'addio

Le sensazioni, almeno per ora, sono però negative e non risulta che vi siano stati riavvicinamenti “tecnici” con il presidente Aurelio De Laurentiis sebbene il rapporto personale sia molto positivo. Il patron campano non lo tratterrà a forza, ma di certo non farà sconti sul contratto da rescindere. Lui di suo, poi, ha fretta di chiudere con Max Allegri che può entrare sempre più concretamente nell'orbita dell'Inter nel caso di un addio di Simone Inzaghi. Insomma, i tempi per la definizione di tutte queste variabile sono destinati a trascinarsi almeno sino al post finale di Champions League del 31 maggio a Monaco di Baviera, anche se l'incontro dirimente tra  Conte e Adl dovrebbe svolgersi già domani a Roma.  

Lo scopritore di Modric

Attesi tempi più stretti, invece, per l'ingresso nello staff dirigenziale bianconero di Damien Comolli, attuale presidente del Tolosa che ha un passato di dirigente tecnico in club come Arsenal, Liverpool, Tottenham e club turchi. L'anno scorso era stato accostato al Milan, su indicazione di Ibrahimovic, salvo poi vedere sfumare la trattativa. Stavolta, invece, dovrebbe aver superato i vari passaggi di avvicinamento alla Juventus al punto che l'annuncio del suo arrivo potrebbe già concretizzarsi nei prossimi giorni. Negli ambienti del calcio internazionale viene accreditato da anni come personaggio di grande “allure” e dalle varie competenze tra cui quelle di osservatore che ha, come fiore all'occhiello, l'aver portato un giovanissimo Luka Modric al Tottenham.

 

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Nel giro di poche ore la Juventus ha conquistato la qualificazione Champions League, ha perso e ritrovato un allenatore per il Mondiale per club e ha preparato il terreno per due annunci: quello del tecnico a cui affidare la squadra la prossima stagione e del profilo che andrà a implementare l'area dirigenziale. Il primo è, ovviamente, Antonio Conte, il secondo è Damien Comolli, attuale presidente del Tolosa pronto a entrare nel board del club bianconero. La prima emergenza, dopo l'imbarazzante incongruenza veneziana tra le dichiarazioni pre partita di Cristiano Giuntoli e quelle di Igor Tudor alla fine del match sull'incarico per la competizione americana (il tecnico ha manifestato una concreta perplessità, consapevole del fatto che il club sia orientato su altro) si è risolta ieri mattina in sede. Non senza qualche tensione e impennata di decibel, al di là delle dichiarazioni ufficiali improntate alla serenità post incomprensione. 

Tudor può restare

La Juventus ha ribadito al tecnico croato l'apprezzamento per il lavoro svolto e per l'aver raggiunto il quarto posto e lo ha convinto circa l'opportunità non banale di poter disporre di un palcoscenico come quello del torneo mondiale americano (e comunque il lavoro in campionato gli ha già fruttato l'interesse di alcuni club). Ma, soprattutto, gli ha garantito che nel caso in cui non si arrivasse alla soluzione top, c'è la concreta convinzione di continuare con lui. L'alternativa (ormai è il segreto di Pulcinella, maschera scelta non a caso) è Antonio Conte a cui la Juventus ha deciso di affidare la nuova ripartenza con la concreta speranza di poter ripetere i risultati del passato e, aspetto non secondario, con la convinzione che “il metodo Conte” possa consentire alla Juventus di ritrovare quell'identità ormai annacquata da troppe rivoluzioni. Poi, certo, Conte deve liberarsi dal Napoli a cui è legato da un contratto di altri due anni. Ancora ieri, a margine della sfilata sul bus scoperto in città, i giocatori (con Lukaku in testa) e i componenti dello staff (a cominciare da Oriali) hanno spiegato come in questi giorni si stiano prodigando per convincere Conte a cambiare idea e restare a Napoli. 

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