© RedazioneIl primo obiettivo della Juventus è quello di dare continuità agli ultimi risultati per fare il salto di qualità in campionato ma anche sotto l'aspetto mentale e tecnico in campo. La gara contro la Roma arriva in un momento importante con la possibilità di accorciare sui giallorossi - ora a più quattro in classifica - e di rientrare ampiamente in corsa per i primi quattro posti. La vittoria sul Bologna ha ridato serenità, soprattutto per l'atteggiamento mostrato al Dall'Ara, e ora contro Gasperini c'è da mettere in campo la stessa voglia per vincere i duelli e provare a portare a casa punti fondamentali. Per Spalletti è una gara speciale, da ex, ma è anche un confronto con il tecnico giallorosso, e per questo lo analizza in conferenza alla vigilia della sfida.
Juve-Roma, conferenza Spalletti
L'allenatore della Juve inizia la sua conferenza: "Mi ha fatto piacere la vittoria sul Bologna e aver visto allenarsi i giocatori nella maniera corretta e soltanto questa gara qui lo abbiamo fatto vedere questo miglioramento e quel che deve essere il modo di avvicinarsi a un calcio attuale. L'hanno fatto in una gara tosta, difficile, e penso che questo riesca a determinare una evoluzione e un andare a prendere anche altre cose successive perché, questo non lo avevamo detto, ce lo abbiamo a portata di mano è che non sappiamo riconoscerlo e mettere in paratica. Poi è il mantenerle nel lungo periodo le cose che fanno la differenza". Su Milik: "Domani è convocato, L'ho trovato come un bambino felice che ha la possibilità di rifare il gioco che gli è sempre piaciuto. Ha entusiasmo che sa che tipo di sport e di ruolo fa, nel senso è un calciatore ben preciso con caratteristiche, fisiche e tecniche, del ruolo. Quindi viene con noi".
Le difficoltà di affrontare Gasperini
Sulle parole di Gasperini: "Io sto bene con tutti, o almeno molti di questo campionato qui. Io Gasperini lo conosco e mi ha sempre messo grande curiosità nel modo di fare, ragionare e di praticare il mestiere. Da quelli come lui c'è da imparare perché è un modello di fabbrica, il Gasp brand, perché ormai lo fanno un po' tutti. Si dice 'fanno come l'Atalanta', quante volte lo abbiamo sentito dire. Ti vengono addosso come usa fare lui e anche a Crotone era così, meno integralista ma già faceva un calcio diverso di uomo su uomo mentre gli altri andavano su difesa alta e fuorigioco, però ti viene a prendere fino a casa, ti aspetta fuori dalla porta e ti attacca subito da lì. Non gli interessa dello spazio alle spalle, riesce a incuterlo a tutti i suoi calciatori. Tutti i suoi ex calciatori che ora fanno gli allenatori giocano tutti come lui, da Palladino a Juric ma anche Bocchetti, Modesto... per cui, guarda anche la Roma attuale, i calciatori sono trasformati dal punto della mentalità. Se non sei di livello lui ti sgama e ti mette in superficie quelle che sono le tue debolezze. Fanno gol, vanno all'attacco tutti con i due terzi di difesa con Mancini a far gol da tutte le parti. Chiunque della squadra è disposto a sapersi comportare in qualsiasi posizione di campo si viene a trovare. Questa difficoltà della Roma che ti recinta, ti chiude, è difficile da liberarsi o trovare la possibilità di spazi per esibire quel che sono le tue qualità. Ha dei controsensi però lui attraverso il suo modo asfissiante riesce a non farti prendere quelle difficoltà che crea quel modo di giocare perché lo fa in maniera continuativa, opprimente, avvolgente, soffocante che non ti rimane spazio per far vedere il tuo calcio. O sei bravo a ritagliartela questa libertà, ma se non vai oltre al duello è quasi impossibile".