Spalletti: "David, la verità sulle cene Juve. Gasperini ti aspetta sotto casa. Bremer e bimbo Milik..."

Il tecnico bianconero parla alla vigilia della sfida di campionato contro la Roma e analizza il momento dei suoi
Spalletti: "David, la verità sulle cene Juve. Gasperini ti aspetta sotto casa. Bremer e bimbo Milik..."
© Redazione

Il primo obiettivo della Juventus è quello di dare continuità agli ultimi risultati per fare il salto di qualità in campionato ma anche sotto l'aspetto mentale e tecnico in campo. La gara contro la Roma arriva in un momento importante con la possibilità di accorciare sui giallorossi - ora a più quattro in classifica - e di rientrare ampiamente in corsa per i primi quattro posti. La vittoria sul Bologna ha ridato serenità, soprattutto per l'atteggiamento mostrato al Dall'Ara, e ora contro Gasperini c'è da mettere in campo la stessa voglia per vincere i duelli e provare a portare a casa punti fondamentali. Per Spalletti è una gara speciale, da ex, ma è anche un confronto con il tecnico giallorosso, e per questo lo analizza in conferenza alla vigilia della sfida.

Juve-Roma, conferenza Spalletti

L'allenatore della Juve inizia la sua conferenza: "Mi ha fatto piacere la vittoria sul Bologna e aver visto allenarsi i giocatori nella maniera corretta e soltanto questa gara qui lo abbiamo fatto vedere questo miglioramento e quel che deve essere il modo di avvicinarsi a un calcio attuale. L'hanno fatto in una gara tosta, difficile, e penso che questo riesca a determinare una evoluzione e un andare a prendere anche altre cose successive perché, questo non lo avevamo detto, ce lo abbiamo a portata di mano è che non sappiamo riconoscerlo e mettere in paratica. Poi è il mantenerle nel lungo periodo le cose che fanno la differenza". Su Milik: "Domani è convocato, L'ho trovato come un bambino felice che ha la possibilità di rifare il gioco che gli è sempre piaciuto. Ha entusiasmo che sa che tipo di sport e di ruolo fa, nel senso è un calciatore ben preciso con caratteristiche, fisiche e tecniche, del ruolo. Quindi viene con noi"

Le difficoltà di affrontare Gasperini

Sulle parole di Gasperini: "Io sto bene con tutti, o almeno molti di questo campionato qui. Io Gasperini lo conosco e mi ha sempre messo grande curiosità nel modo di fare, ragionare e di praticare il mestiere. Da quelli come lui c'è da imparare perché è un modello di fabbrica, il Gasp brand, perché ormai lo fanno un po' tutti. Si dice 'fanno come l'Atalanta', quante volte lo abbiamo sentito dire. Ti vengono addosso come usa fare lui e anche a Crotone era così, meno integralista ma già faceva un calcio diverso di uomo su uomo mentre gli altri andavano su difesa alta e fuorigioco, però ti viene a prendere fino a casa, ti aspetta fuori dalla porta e ti attacca subito da lì. Non gli interessa dello spazio alle spalle, riesce a incuterlo a tutti i suoi calciatori. Tutti i suoi ex calciatori che ora fanno gli allenatori giocano tutti come lui, da Palladino a Juric ma anche Bocchetti, Modesto... per cui, guarda anche la Roma attuale, i calciatori sono trasformati dal punto della mentalità. Se non sei di livello lui ti sgama e ti mette in superficie quelle che sono le tue debolezze. Fanno gol, vanno all'attacco tutti con i due terzi di difesa con Mancini a far gol da tutte le parti. Chiunque della squadra è disposto a sapersi comportare in qualsiasi posizione di campo si viene a trovare. Questa difficoltà della Roma che ti recinta, ti chiude, è difficile da liberarsi o trovare la possibilità di spazi per esibire quel che sono le tue qualità. Ha dei controsensi però lui attraverso il suo modo asfissiante riesce a non farti prendere quelle difficoltà che crea quel modo di giocare perché lo fa in maniera continuativa, opprimente, avvolgente, soffocante che non ti rimane spazio per far vedere il tuo calcio. O sei bravo a ritagliartela questa libertà, ma se non vai oltre al duello è quasi impossibile".

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

L'identità Juve e il ragionamento codificato

Sulla sua Juventus: "Questo fatto dell’essere anche belli dipende da quello che diventa attraente, trascinante, per gli sportivi. Il bello tipo vetrina di negozio, meglio avere abiti stropicciati ed essere disponibili a ciò che bisogna fare in partita. Diventa l'intensità il bello, la corsa per recuperare la palla e diventa talento che non venivano riconosciute prima. Ora questo modo di giocare qui, che si va a pressare, si recupera posizione, si va forte, si anticipa quelle che sono le situazioni che poi ti capiteranno… In tutta questa velocità, la cosa fondamentale da fare e importante è riuscire a prevederle le cose. Se non sei così veloce con loro ti trovi male per forza. Noi abbiamo margini di miglioramento, ho sempre detto, bisognerà vedere se in questo contesto di livello così tremendo da un punto di vista di corsa, di impegno mentale, riusciamo poi a trovare questi spazi perché bisogna uscire dalla cosa prestabilita dalla codifica, uscire da quel ragionamento. Le situazioni cambiano in maniera rapida dentro la partita, devi essere pronto a saperle riconoscere lì per lì, velocemente. Devi essere quasi impulsivo dal punto di vista della reazione, nel saperla riconoscere. Per fare questo sono i confronti reali a farcelo capire. Ne abbiamo fatte bene altre dove non siamo stati riconosciuti in questo aspetto. A Bodo siamo stati dentro la partita, ma dentro quel tipo di campo, dove le velocità son tutte tridimensionali, più elettriche. Siamo quindi andati avanti e quindi son contento di questo".

Yildiz, McKennie e il modello Juve

Spalletti spiega: "Prima io vedevo la Gabri e mi immaginavo dove fosse Gennaro perchè c’era l’impostazione che la posizione di uno ti desse l’impressione di dove fossero gli altri. Ora non è così, non sai dove sono gli avversari. È un po' una battaglia dentro lo spogliatoio quella del vedere dove non guardo, se non prendi notizie di continuo non te li trovi dove immagini i calciatori. I giocatori modificano di continuo le loro posizioni, gli spazi sono tra gli avversari non tra le linee. Ti devi rendere conto di dove sono finiti gli avversari perché sennò non vai a prendere quel che si diceva prima. Questo radar deve essere fatto in maniera continuativa. Hanno dato anche dei premi a chi gira più la testa di tutti che è quello che li fa avere la percezione di questa anticipazione. È un po’ quello che faceva Francesco, faceva Totti, quando giocava o Del Piero: con le sue giocate lui anticipava e vedeva l’impossibile, per altri era impossibile giocare quei palloni lì. Andava a creare da una situazione pensata, da una fantasia, ci creava una situazione reale. Questi calciatori qui determinavano addosso agli altri di dover stare al loro livello, quando aveva palla Totti i Perotti e Salah erano già di là perché sapevano che il pallone arrivava. Questa velocità qui è tradotta in maniera differente ma è quella che ti ci vuole per andare oltre a queste aggressioni, piccole prigioni che ti portano le squadre così Per uscire da lì bisogna trasformare l'immaginazione in realtà. Non avere ruolo è andare forte perché se fai quelle giocate lì ma poi lasci la squadra senza il tuo apporto in fase difensiva giocare contro la Roma senza uno che rincorre il suo avversario, loro te la fanno pesare quell'assenza".

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Bremer, David e le parole di Capello

Su Bremer: "Bremer gioca e c’è anche un po’ di valutazioni da fare, sia Rugani e sia Cabal li dovrò vedere domattina per poterli usare siccome hanno un po’ di affaticamento muscolare per vedere dove si va a sconfinare. David? Hanno fatto bene a non portarlo a cena…La prima volta che lo hanno invitato ha grattato il parmigiano sulla pasta alle vongole e non l’han più portato (ride ndr)". Sulle parole di Capello: "Si ascolta sempre, perché ha un’esperienza che ci impone di fare questo. Ora abbiamo fatto una partita bene e c'è da vedere la reazione in questa. È un esame di maturità da università, per tutte le cose dette prima. Mi avrebbe fatto piacere avere tutti a disposizione, perché qualche defezione l’abbiamo, però ho visto il gruppo allenarsi bene, tutti interessati, a livello di disputare una partita alla pari con la Roma. Sono curioso di andarla a valutare in maniera più ravvicinata".

Spalletti: "Tutti sono più coinvolti"

L'allenatore prosegue: "Mi sembra di vederli più coinvolti in tutto quello che capita. Non è da dividere la partita su quel che si è fatto bene o male, ma è la continuità che crea l’eccezionalità. Nel calcio essendo continuo crei la giocata importante. Essere se stesso e basta non è più sufficiente. Sul fatto che han giocato a viso aperto, che si sono presi delle beghe da risolvere andando uomo contro uomo, ma se non la prendi allora dici aspetta fammi levare questa corsa e gliela lascio. David ha sempre pressato il portiere, i giocatori sono andati a prenderli fino alla bandierina per poi sapere che c'era da fare delle ricomponsozioni per tornare con il blocco squadra unito. È una qualità fondamentale". Su Cambiaso: "Mi piace, sa far tutto. In questo momento qui ho preferito togliergli dei pezzi di partita: sa far tutto ma è un po’ tutto sotto livello, ha potenzialità e qualità superiori. Lui ci è rimasto male, perché lui capisce questa situazione qui, è esigente con se stesso. Lui non ce l'aveva con nessuno quando è uscito dal campo ma solo con sé stesso. Sa che può far meglio e dare di più da un punto di vista di ruolo. Lui legge i dati che gli vengono spediti sul cellulare, è molto autocritico con se stesso. Si va ad acchiappare il meglio della situazione. La presunzione è inallenabile, quando uno è presuntuoso è inutile che si alleni perché è convinto di essere al top sempre. In allenamento gli ho rivisto fare sgasate, dialogo coi compagni, profondità, giocate, lui sa far tutto è un calciatore moderno per le sue caratteristiche".

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Mercato e il play davanti alla difesa

L'allenatore della Juve analizza la parte sul mercato: "Per quanto riguarda il mercato io non ho parlato di niente con la società e non mi interessa granché perché poi è un discorso affrontato sin dall'inizio sapevo di circostanze e di momento Juve. Non vado a cercare di niente e non parlo di niente se non vengono loro a dirlo a me. Poi per quanto riguarda il tipo di calciatore, noi ne abbiamo. Anche lo stesso Locatelli mi sta piacendo. Chiaro che la sua caratteristica è quella di dare equilibrio, dare forza, ma ha anche piedi per giocare a calcio. Deve accorciare quelle che sono le tempistiche di possesso palla, deve velocizzare. Anche Koopmeiners, Miretti, Kef che si sta adattando benissimo dando via di prima a volte la palla e alternando non solo le situazioni che piacciono a lui. Siamo abbastanza tranquilli sotto questo aspetto. Per il resto, se fosse, ne parlerò con la società. Per ora questo non è avvenuto".

L'assenza di Koopmeiners

Spalletti dice: "Non so prevedere il mio futuro immediato senza Koop. Me lo posso immaginare ma decidono sulle abitudini dei calciatori, sono quelle che mi porteranno verso il futuro. Creiamo delle abitudini corrette, noi vogliamo giocare palla da dietro, non vogliamo giocare per forza in maniera orizzontale poi dipende dall'avversario. Quando loro ti vengono addosso, come lo fanno loro, spesso ti rimane libero il portiere, poi ti attaccano anche quello. Quello del Como che non butta mai la palla ha dovuto calciare delle pallate. Dentro le situazioni bisogna riconoscere come giocare. Perché tutti ora vanno a pressare alto? Perché i difensori dicono che hanno vantaggio sulla palla sparata da dietro, tutti sanno andare a fare i duelli sulla pallata lunga nello spazio, poi c'è da vedere chi gioca in attacco e difesa da una parte e dall'altra. È da valutare se senza Koop riusciremo a essere bravi a uscire da dietro, lui sa farlo. Ha piede, triangolazione, si inserisce. Non c’è una muta per le partite facili o difficili, bisogna fare sempre la stessa cosa ovvero mettere tutta la forza che hai contro qualsiasi avversario, pensando poi sarà una partita difficile. Nel calcio vince chi vede prima le giocate: vince chi agisce prima non chi reagisce. Diventano fondamentali le cose che fai e farle da Juventus, conta giocare da Juventus, questo fa la differenza". A chiudere: "Mi aspetto di incidere in tutto quel che è giocare una partita in generale. È quello che diventa l’abitudine, che ci porterà ad avere abitudine, migliorarsi sempre, andare a prendere notizie nuove, dai noi stessi, dagli altri. Stare comodi nel nostro futuro. Si tenta di fare quello. Siamo stati sotto livello e ora cerchiamo di metterci in pari". 

WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Il primo obiettivo della Juventus è quello di dare continuità agli ultimi risultati per fare il salto di qualità in campionato ma anche sotto l'aspetto mentale e tecnico in campo. La gara contro la Roma arriva in un momento importante con la possibilità di accorciare sui giallorossi - ora a più quattro in classifica - e di rientrare ampiamente in corsa per i primi quattro posti. La vittoria sul Bologna ha ridato serenità, soprattutto per l'atteggiamento mostrato al Dall'Ara, e ora contro Gasperini c'è da mettere in campo la stessa voglia per vincere i duelli e provare a portare a casa punti fondamentali. Per Spalletti è una gara speciale, da ex, ma è anche un confronto con il tecnico giallorosso, e per questo lo analizza in conferenza alla vigilia della sfida.

Juve-Roma, conferenza Spalletti

L'allenatore della Juve inizia la sua conferenza: "Mi ha fatto piacere la vittoria sul Bologna e aver visto allenarsi i giocatori nella maniera corretta e soltanto questa gara qui lo abbiamo fatto vedere questo miglioramento e quel che deve essere il modo di avvicinarsi a un calcio attuale. L'hanno fatto in una gara tosta, difficile, e penso che questo riesca a determinare una evoluzione e un andare a prendere anche altre cose successive perché, questo non lo avevamo detto, ce lo abbiamo a portata di mano è che non sappiamo riconoscerlo e mettere in paratica. Poi è il mantenerle nel lungo periodo le cose che fanno la differenza". Su Milik: "Domani è convocato, L'ho trovato come un bambino felice che ha la possibilità di rifare il gioco che gli è sempre piaciuto. Ha entusiasmo che sa che tipo di sport e di ruolo fa, nel senso è un calciatore ben preciso con caratteristiche, fisiche e tecniche, del ruolo. Quindi viene con noi"

Le difficoltà di affrontare Gasperini

Sulle parole di Gasperini: "Io sto bene con tutti, o almeno molti di questo campionato qui. Io Gasperini lo conosco e mi ha sempre messo grande curiosità nel modo di fare, ragionare e di praticare il mestiere. Da quelli come lui c'è da imparare perché è un modello di fabbrica, il Gasp brand, perché ormai lo fanno un po' tutti. Si dice 'fanno come l'Atalanta', quante volte lo abbiamo sentito dire. Ti vengono addosso come usa fare lui e anche a Crotone era così, meno integralista ma già faceva un calcio diverso di uomo su uomo mentre gli altri andavano su difesa alta e fuorigioco, però ti viene a prendere fino a casa, ti aspetta fuori dalla porta e ti attacca subito da lì. Non gli interessa dello spazio alle spalle, riesce a incuterlo a tutti i suoi calciatori. Tutti i suoi ex calciatori che ora fanno gli allenatori giocano tutti come lui, da Palladino a Juric ma anche Bocchetti, Modesto... per cui, guarda anche la Roma attuale, i calciatori sono trasformati dal punto della mentalità. Se non sei di livello lui ti sgama e ti mette in superficie quelle che sono le tue debolezze. Fanno gol, vanno all'attacco tutti con i due terzi di difesa con Mancini a far gol da tutte le parti. Chiunque della squadra è disposto a sapersi comportare in qualsiasi posizione di campo si viene a trovare. Questa difficoltà della Roma che ti recinta, ti chiude, è difficile da liberarsi o trovare la possibilità di spazi per esibire quel che sono le tue qualità. Ha dei controsensi però lui attraverso il suo modo asfissiante riesce a non farti prendere quelle difficoltà che crea quel modo di giocare perché lo fa in maniera continuativa, opprimente, avvolgente, soffocante che non ti rimane spazio per far vedere il tuo calcio. O sei bravo a ritagliartela questa libertà, ma se non vai oltre al duello è quasi impossibile".

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus
1
Spalletti: "David, la verità sulle cene Juve. Gasperini ti aspetta sotto casa. Bremer e bimbo Milik..."
2
L'identità Juve e il ragionamento codificato
3
Bremer, David e le parole di Capello
4
Mercato e il play davanti alla difesa

Juve, i migliori video