E dunque il Gps (Gabriella Palmieri Sandulli, presidente del Collegio di Garanzia dello sport) ha indicato la strada. Una strada tutt’altro che panoramica, per la Juventus, e che rischia concretamente di fermarsi ai confini italiani. Niente Europa, insomma. A causa della nuova penalizzazione che - entro fine campionato - sarà comminata ai bianconeri a seguito del processo-plusvalenze. Azzardiamo un pronostico: decisione entro il 25 maggio, 9 punti (o poco meno) di penalizzazione. Ricordiamo che la Juventus e alcuni suoi tesserati ex o attuali si erano rivolti al Collegio di garanzia (terzo grado della giustizia sportiva) chiedendo che fossero annullate la penalizzazione di 15 punti e le inibizioni da 8 a 30 mesi. In data 20 aprile - dopo l’udienza e una camera di consiglio durata due giorni - il Collegio aveva emesso un dispositivo nel quale respingeva i ricorsi di tutti i soggetti, fuorché quelli dei membri del Consiglio di amministrazione che venivano invece accolti con rinvio affinché la Corte federale d’appello rinnovasse la sua valutazione.
Le motivazioni del Collegio di Garanzia
Ieri sono uscite le motivazioni correlate al dispositivo di cui sopra (75 pagine, rispetto alle tre del dispositivo) in cui per filo e per segno si spiega innanzitutto perché siano stati ritenuti inammissibili i motivi di ricorso di Agnelli, di Arrivabene, di Paratici e di Cherubini. Idem quelli della Juventus (ad eccezione di una postilla al punto 7). In sostanza il Collegio ribadisce che l’impianto accusatorio della Procura in merito alla condotta illecita degli apicali bianconeri è solido e che dunque la responsabilità oggettiva del club è tale da meritare una penalizzazione. Tuttavia quanto a Nedved, Garimberti, Grazioli-Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio, il Collegio rimarca: “La Corte Federale aveva ricostruito la responsabilità degli amministratori sulla base di una mera elencazione di elementi di fatto, senza indicare specificamente i criteri in base ai quali tali elementi di fatto sono collegati in modo specifico ai profili della riscontrata responsabilità”. E ancora: “Non risulta, infatti, in alcun modo provato che vi siano state, in concreto, una o plurime oggettive violazioni da parte degli amministratori privi di deleghe della Juventus”. Conseguentemente, si arriva a un punto nodale: “I motivi di accoglimento sui ricorsi [...] si estendono, per trascinamento, alla posizione della società Juventus nei cui confronti il Giudice del rinvio dovrà compiere le sue valutazioni in ordine alla conseguente misura della irrogata sanzione”. Il collegio parla poi di “dosimetria sanzionatoria” e di “necessario rapporto di proporzione fra lo specifico comportamento tenuto e la sanzione irrogata”.