È arrivata la comunicazione della Corte di Cassazione sulla competenza territoriale del processo per l'inchiesta Prisma, nei confronti della Juventus e di 12 indagati tra i quali anche l'ex presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e i dirigenti Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene.
I giudici della Quinta sezione della Cassazione hanno dichiarato l'incompetenza territoriale della Procura di Torino, il processo si sposta a Roma.
Juve, ricorso accolto in Cassazione
Come richiesto dal club bianconero, quindi, l'indagine iniziata da una serie di controlli da parte di Consob e Covisoc su alcuni movimenti di mercato della società piemontese si sposta da Torino alla Capitale. Come si legge nella sentenza, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Juve e ha ordinato l'immediata trasmissione degli atti relativi al procedimento presso il Tribunale di Roma. La Corte era chiamata a pronunciarsi sulla competenza territoriale del processo per l'inchiesta Prisma, che da adesso sarà celebrato a Roma.
A quasi un anno di distanza, dal 24 ottobre 2022, dell’inchiesta che ha colpito il club bianconero resta poco e niente. A marzo 2023, Ciro Santoriello (uno dei tre pm titolari di Prisma) ha deciso di lasciare l'accusa dopo i video diventati virali in cui si definiva antijuventino e dichiarava di "odiare la Juve". Il mese scorso, invece, la Procura di Bologna ha archiviato il procedimento relativo alla famosa "carta Orsolini", creando un precedente molto importante per le decisioni future delle altre piazze. Infine, la decisione della Corte di Cassazione sul tema della competenza territoriale con lo spostamento del processo da Torino a Roma.