Il Sanabria ritrovato fa felice anche il Torino

Tonny si è sbloccato ed è risultato decisivo nella vittoria del Paraguay sulla Bolivia. Può diventare una risorsa preziosa sabato contro l’Inter
Il Sanabria ritrovato fa felice anche il Torino© EPA

Quasi cinque mesi senza gol, per un attaccante, sono un tempo infinitamente lungo. Fra campionato, Coppa Italia e nazionale, Tonny Sanabria non andava a segno esattamente da dodici partite. L'ultimo sigillo risaliva alla sfida contro la Fiorentina del 21 maggio: la perla dell'1-1 contro i viola permise al Toro di rimanere in corsa fino all'ultima giornata per l'ottavo posto, che con le vicissitudini della Juventus avrebbe portato dritto in Conference League. Sanabria è stato il più bravo, nel girone di ritorno dello scorso campionato, ad alimentare i sogni europei fino all'ultima curva; 150 giorni dopo, il mondo è un pochino cambiato, però Tonny è tornato finalmente a sorridere: il gol realizzato col Paraguay alla Bolivia gli serve per riprendere forza e consapevolezza nei propri mezzi. Ossigeno purissimo, per un giocatore che aveva bisogno di scacciare tanti fantasmi intorno a lui. La rete, realizzata nella ripresa, vale tre punti: un timbro pesante su una sfida decisa da un suo movimento vincente, da una sua intuizione perfetta. Così Sanabria domani tornerà al Filadelfia ad allenarsi con un bel sorriso stampato sul viso: proprio ciò che auspicava Ivan Juric, che per una volta può benedire una sosta salvifica. Il classe '96 a Torino, infatti, si stava spegnendo. In maniera lenta, ma inesorabile. In patria, invece, ha riconquistato la voglia di essere decisivo. Con questo spirito ritroverà subito vigore anche in granata: il Toro non ha mai smesso di credere in lui. Semplicemente, con il colpo estivo di Duvan Zapata, il club ha aumentato la concorrenza nel reparto offensivo, ora più assortito. Più adatto anche ad una possibile veste tattica differente: il 3-5-2, di questi tempi, non può più essere considerato un'eresia, nemmeno da Juric, cultore dei due trequartisti dietro la punta.

In coppia con Zapata

Sanabria, dopo aver ripreso la via del gol al ritorno in nazionale (lasciandosi anche alle spalle la querelle dello sputo a Messi, sulla cui intenzionalità rimangono fortissimi dubbi), ora vuole prenderci gusto pure con la maglia del Toro. Anche se risulta difficile - quasi ai confini dell’impossibile - vederlo titolare contro l’Inter. Per un motivo molto semplice: soltanto stasera arriverà a Torino. Un solo allenamento completo con la squadra, domani, potrebbe non bastargli, a maggior ragione perché Zapata sta bene ed è sempre rimasto agli ordini di Juric. Il fuso orario, poi, complica il rientro, rendendo tutto ancor più tortuoso per un giocatore che solo adesso sta trovando un ritmo partita adeguato ai suoi standard. Contro i nerazzurri potrà essere una carta spendibile nella ripresa, questo sicuramente sì. Il Toro spera di tenere viva la partita per più tempo possibile, in maniera tale da rendere Sanabria una pedina necessaria per l’arrembaggio dei minuti finali. I pochi minuti disputati in coppia con Zapata, poi, suffragano la tesi di chi auspica un Toro con le due punte: insieme possono essere molto pericolosi, ma ad entrambi serve ancora un po’ di tempo per conoscersi. Per affinare determinati movimenti. La coppia Zapata-Sanabria è immaginabile dall’inizio a partire dalla sfida contro il Lecce, a patto che Juric sposi con convinzione l’idea di cambiare. Intanto, il tecnico riabbraccerà Tonny con immenso piacere. Ha sempre creduto nel ragazzo, anche in scambi accesi. Persino nel girone d’andata della scorsa stagione, quando faticava terribilmente a vedere la porta. Lo ha applaudito per le prestazioni, per il modo in cui riusciva a raccordare il gioco. Al mister basterebbe rivedere quel Sanabria. Perché i gol, prima o dopo, arriveranno.

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