© RedazioneMarco Baroni non urla, ma pesa ogni parola. Il tono è pacato ma il contenuto è tutt’altro che tiepido: è un richiamo alla ferocia, alla responsabilità collettiva e alla costruzione di un’identità chiara. Dopo la vittoria in Coppa Italia contro il Pisa e il tonfo casalingo con l’Atalanta, il tecnico del Torino prova a tenere la barra dritta in vista della delicata trasferta a Parma, prima gara contro un avversario “alla portata”, almeno sulla carta. Ma nel vocabolario di Baroni non esistono sfide semplici: "Tutte le tappe sono fondamentali, in A non esistono gare facili. Il Parma merita più punti di quelli che ha, è un campo difficile e ci stiamo preparando bene". Il nuovo Toro è in fase di costruzione e ogni partita è un banco di prova per consolidare valori e meccanismi.
Ferocia, concentrazione e dedizione: la strada è segnata
Per Baroni non esistono scorciatoie: la crescita passa dalla dedizione quotidiana e dalla fame costante. La sfida con il Pisa lo ha ribadito con forza: "Dobbiamo capire che non c’è un pallone meno importante degli altri. Pensiamo al Pisa. Al 96’ abbiamo perso palla e per colpa nostra a momenti ci segnano nell’unica occasione che hanno avuto in tutta la partita". Solo un grande intervento di Paleari ha evitato i rigori. L’analisi è lucida e diretta: "Bisogna avere la ferocia e bisogna averla sempre, dal primo all’ultimo minuto. La determinazione è la soluzione: e io i giocatori ce li porterò, a essere così!". La strada è quella del lavoro, delle analisi video (“Li metto di fronte a immagini sono inesorabili”) e della correzione degli errori sul campo. Il concetto è chiaro: "Dedizione, ferocia, voglia. Chi va in campo deve farlo con coraggio. Non solo senza paura, ma anche andando forte forte".
No agli egoismi, sì alla squadra
Uno dei punti su cui Baroni insiste con forza è il gioco collettivo, specie negli ultimi metri: troppe scelte sbagliate, troppa frenesia sotto porta. Dopo il Pisa era stato chiaro: "Tiri sbagliati, invece di assist a compagni meglio piazzati". Il concetto viene ribadito anche alla vigilia del Parma: "Fa parte dei momenti e della crescita sotto tutti gli aspetti. In alcune situazioni, specialmente vicino all'area avversaria, c'è stata troppa frenesia e qualche personalismo, che dobbiamo levare: il Toro deve lavorare di squadra. È l'aspetto principale". La soluzione non è solo tecnica, ma mentale: meno egoismi, più spirito di gruppo. Baroni vuole un’identità chiara, che vada oltre gli schemi: "Non è un sistema di gioco, ma dobbiamo trovare l'energia". E l’energia viene anche dalla consapevolezza che ogni giocatore contribuisce a un disegno comune: "In percentuale, ogni giocatore può dare solo il 6,25%. Ma tutti insieme, invece, possono dare il 100%".