Superlega, oltre ai no spuntano la voglia di comprendere, i "però" e gli "anche se"

L'ad rossonero Furlani si è espresso in merito alla decisione della Corte di Giustizia Europea e non solo. Gasperini: "Gli effetti sono da capire"

Tra i “No” cominciano a spuntare i “però”, i “ma” e gli “anche se”. Alla massiccia levata di scudi contro la Superlega seguita alla sentenza con cui l’Unione Europea ha dato ragione alla A22, la società promotrice del nuovo torneo, riguardo all’abuso di posizione dominante e di monopolio da parte della Uefa, ha inizato a fare da contraltare l’emergere di vari distinguo e della volontà di capire prima di giudicare. Volontà perlatro espressa già giovedì sera al Tg1 dal presidente del Milan Paolo Scaroni: «È troppo presto per esprimere opinioni, abbiamo avviato un processo per confrontarci con tutti» . Gli ha fatto poi eco l'amministratore delegato rossonero Giorgio Furlani: «È successo tanto, dobbiamo analizzare tutto - ha detto nel prepartita di Salernitana-Milan - Per noi la priorità è focalizzarci sul calcio italiano, su come renderlo competitivo a livello europeo». Senza escludere a priori che questo possa magari avvenire anche attraverso la Superlega.

Superlega, i club contrari

Superlega contro cui ieri la Fiorentina ha aggiunto il proprio comunicato a quelli di Inter, Roma, Atalanta e Udinese diramati giovedì sera: «La Fiorentina, come più volte ribadito in questi anni direttamente dal suo presidente Rocco Commisso, afferma con forza la propria posizione totalmente contraria a qualsiasi competizione diversa da quelle riconosciute da Figc, Uefa e Fifa in stretta collaborazione con l’Eca». Contro la Uefa, seppur pure contro la Superlega, si è invece espresso l’allenatore del Torino Ivan Juric: «Sono contento che non ci sia più il monopolio di Fifa e Uefa, non mi piace come organizzano i calendari, si gioca troppo, anche per via di tutte le partite delle nazionali. E la conseguenza sono i tanti infortuni. Con la Superlega non sono assolutamente d’accordo. Non sono d’accordo con un torneo che escluda il merito, ma è giusto che si cerchino altre soluzioni».

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A22 e la nuova formula del torneo

Se il problema è la meritocrazia, però, allora la nuova formula di Superlega proposta da A22 potrebbe anche essere una possibile soluzione: si può sicuramente discutere su “quanto” premino il merito le promozioni e retrocessioni tra le tre categorie “Star”, “Gold” e “Blue” e l’accesso a quest’ultima dai campionati nazionali, ma non “se” lo premino, al contrario di quanto avveniva con la formula del 2021.

Le parole di Gasperini e Mourinho

Una diversità sottolineata da Gian Piero Gasperini, comunque lapidario nel ribadire che «Il calcio deve essere di tutti e deve essere meritocrazia. Bisogna anche capire che non è più quella Superlega che è stata bocciata, poi bisognerà capire nei prossimi mesi o nei prossimi anni che cosa vorrà dire questa sentenza». Capire, per poi magari rifiutare comunque, ma non a prescindere. È un distinguo importante rispetto a una chiusura assoluta. Un distinguo lo fa anche José Mourinho nell’esprimere la sua contrarietà alla Superlega, che è quella dell’allenatore della Roma mentre lui personalmente non si pronuncia: «Io sono allenatore della Roma e la posizione della Roma è anche la mia. Non commenterò, ho tanta esperienza nel calcio e l’ho vissuto in differenti momenti ma non voglio fare nessuna analisi pubblica». Spiega invece la sua contrarietà Andrea Pirlo: «Io sono per il calcio “nostro”, quello della meritocrazia. Si deve giocare per poter avere l’ambizione di raggiungere gli obiettivi. È giusto rimanga così ed è giusto che tante squadre si siano opposte. Il bello del calcio è uno vince e merita di andare in alto» . Convincere che la Superlega non lo impedirà sarà probabilmente la sfida decisiva per A22.

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Tra i “No” cominciano a spuntare i “però”, i “ma” e gli “anche se”. Alla massiccia levata di scudi contro la Superlega seguita alla sentenza con cui l’Unione Europea ha dato ragione alla A22, la società promotrice del nuovo torneo, riguardo all’abuso di posizione dominante e di monopolio da parte della Uefa, ha inizato a fare da contraltare l’emergere di vari distinguo e della volontà di capire prima di giudicare. Volontà perlatro espressa già giovedì sera al Tg1 dal presidente del Milan Paolo Scaroni: «È troppo presto per esprimere opinioni, abbiamo avviato un processo per confrontarci con tutti» . Gli ha fatto poi eco l'amministratore delegato rossonero Giorgio Furlani: «È successo tanto, dobbiamo analizzare tutto - ha detto nel prepartita di Salernitana-Milan - Per noi la priorità è focalizzarci sul calcio italiano, su come renderlo competitivo a livello europeo». Senza escludere a priori che questo possa magari avvenire anche attraverso la Superlega.

Superlega, i club contrari

Superlega contro cui ieri la Fiorentina ha aggiunto il proprio comunicato a quelli di Inter, Roma, Atalanta e Udinese diramati giovedì sera: «La Fiorentina, come più volte ribadito in questi anni direttamente dal suo presidente Rocco Commisso, afferma con forza la propria posizione totalmente contraria a qualsiasi competizione diversa da quelle riconosciute da Figc, Uefa e Fifa in stretta collaborazione con l’Eca». Contro la Uefa, seppur pure contro la Superlega, si è invece espresso l’allenatore del Torino Ivan Juric: «Sono contento che non ci sia più il monopolio di Fifa e Uefa, non mi piace come organizzano i calendari, si gioca troppo, anche per via di tutte le partite delle nazionali. E la conseguenza sono i tanti infortuni. Con la Superlega non sono assolutamente d’accordo. Non sono d’accordo con un torneo che escluda il merito, ma è giusto che si cerchino altre soluzioni».

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