Sarà Arnaldi contro Alcaraz
Una partita perfetta, che scarica Arnaldi nella seconda settimana del torneo, sul campo dei suoi sogni, il Centralone dedicato ad Ashe, e contro l’avversario che sperava di incrociare.
Carlos Alcaraz, che ha concesso un set al suo insegnante preferito di golf, l’inglese Daniel Evans, ma ha allungato a tre le vittorie contro di lui. Ovviamente in tre match. «Confesso, quando ho visto il sorteggio un pensierino ce l’ho fatto», racconta Matteo, nato nella San Remo di Fognini, tutta canzoni e buon tennis. «C’erano avversari duri da battere. Lo era Phil, con cui ho combattuto cinque set e più di quattro ore, e c’era la possibilità di incrociare Norrie. Però mi sono detto di provarci, hai visto mai?». L’impressione, non solo mia, è che siamo davanti a un ragazzo che saprà sorprendere ancora. Ha tutto per farlo. Ha la testa di chi ama il tennis, il cuore di chi non è abituato a rinunciare. Ha colpi e fisico. Già, anche il fisico, che è da lunghe distanze e sopporta magnificamente la fatica. Quando parla di lui, a coach Alessandro Petrone brillano gli occhi. «L’ho visto correre per chilometri sotto la pioggia, nei giorni in cui era impossibile allenarsi sul campo», racconta. Qualità fisiche notate anche da Fognini: «Matteo sa recuperare una palla in spaccata, cosa che ho visto fare solo a Djokovic». E se lo dice lui, ci si può credere.
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