Ecco come funziona il ranking Elo
Ma come funziona, invece, il ranking Elo? Sostanzialmente è un modo per prevedere l’esito di un match tra due atleti da un punto di vista probabilistico e calcolare le effettive capacità sul campo di un giocatore. Il tipo di ranking determinato da questo calcolo però prende in considerazione non solo il risultato ottenuto da un tennista nell’anno precedente ma anche il livello dell’avversario battuto. Secondo questo criterio, dunque, è chiaro che sconfiggere un top 10 è molto più difficile che vincere contro un giocatore che occupa una posizione in classifica più bassa. E questo metodo applicativo non vale solo per le vittorie ma anche per le sconfitte: evidente così che perdere contro il numero 1 del mondo è meno significativo rispetto a un ko con un giocatore meno quotato.
Non solo questo però perché per entrare ed essere nominati in questa graduatoria bisogna aver almeno partecipato a 10 tornei negli ultimi 365 giorni. Poi, una volta stabilite le percentuali di vittoria di un match, che si possono ottenere grazie a una precisa formula matematica, entra in gioco anche il "fattore K", una variabile che attribuisce un peso maggiore a determinati match (questo fattore è molto importante anche quando un giocatore rimane per molto tempo ai box a causa di un infortunio, al suo rientro in campo infatti la valutazione dell'atleta sarà diminuita ma allo stesso tempo sarà incrementato di conseguenza il fattore K).
In generale la soglia di partenza di ogni giocatore, nel momento in cui fa il suo ingresso in classifica, parte da 1200 punti (in precedenza era 1500): il motivo è semplice, l'obiettivo è prendere in considerazione tutti i giocatori, anche quelli che giocano di più nei tornei Challeger e ITF e che magari partecipano alle qualificazioni degli eventi più importanti. Ogni match giocato porta dunque a una variazione in classifica determinata dalla formula matematica.
Calcolo completo ma estremamente accurato
Un calcolo senza dubbio complesso, con propri principi matematici (fattore K incluso), ma estremamente accurato e che nel 2014 ha toccato anche il 70% di precisione nella previsione probabilistica dell’esito di un match. In questo modo vengono valutate tutte le situazioni che possono entrare in gioco in uno sport, il tennis, soggetto a molteplici variabili, situazioni imprevedibili e che inoltre tiene conto anche del tipo di campo sul quale si svolge una determinata sfida (terra rossa, erba e cemento). D'altronde è intuitivo pensare come ogni giocatore abbia delle qualità specifiche su determinati campi e magari riesce a rendere meglio su un terreno di gioco a lui più congeniale (l'esempio perfetto da questo punto di vista è Rafa Nadal, praticamente invincibile sulla terra rossa per tutta la sua carriera).