Tsitsipas e il punto debole di Sinner
Per Sinner si tratta della seconda sconfitta stagionale (la prima era arrivata all'Atp Masters 1000 di Indian Wells contro Carlos Alcaraz) in 27 incontri. Un ko che ha però un sapore amaro a causa della grave svista del giudice di sedia e di quelli di linea che, probabilmente, avrebbe cambiato l'esito della sfida. A tal proposito, al termine del match, Tsitsipas è stato chiaro: "Penso che abbia fatto più differenza per lui che per me. Stavo provando a gestire la palla break in quel momento. Ovviamente andare sotto di due break non mi avrebbe facilitato le cose (sorride n.d.r.), e tenere quel turno di battuta è stato cruciale. Penso che la partita sarebbe cambiata totalmente se l'avessero chiamata out. Sono d'accordo che sarebbe stato molto difficile per me se avessero fatto quella chiamata.
"Sulla terra succedono un sacco di cose strane che non succedono su altre superfici. Una di queste è il giudizio dei segni. Avendo giocato molto sulla terra rossa, quello che posso dire è che le chiamate provo a gestirmele da solo. Non mi fido molto dei giudici di linea. Ogni volta che colpisco una palla che va vicino alla linea di fondo o la linea laterale e che potrebbe essere fuori, cerco di controllarla velocemente prima di continuare il punto. L'ho imparato col tempo. È per questo che cerco anche di evitare le discussioni, perché gli errori succedono. Dunque cerco di affidarmi a me stesso. Sono cresciuto facendo così".
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