TORINO - C’era sicuramente anche la rabbia per il mal di schiena tornato a tormentarlo, dopo i problemi di ottobre, nello scoppio di nervosismo che aveva travolto Dusan Vlahovic nel recupero di Juventus-Genoa, spingendolo a protestare con tanta insistenza da indurre l’arbitro Giua ad ammonirlo due volte nel giro di una trentina di secondi e porre così fine alla sua partita con due minuti d’anticipo.
Un problema fisico che gli ha fatto saltare la convocazione con la Serbia e che aiuta a spiegare quella sorta di raptus ma di certo non lo giustifica: in undici contro undici e con il suo bomber, la Juve in quei due minuti avrebbe avuto comunque la possibilità di cambiare un risultato pesante e ora dovrà fare a meno di DV9, squalificato, anche sabato all’Olimpico contro la Lazio, in una partita resa ancora più importante proprio dal mancato successo sul Genoa. Lo ritroverà, però, proprio all’Olimpico tre giorni dopo, quando sfiderà ancora la Lazio nell’andata della semifinale di Coppa Italia.
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