Una Superlega americana
Come riportato da “Il Sole 24”, i fondi Usa hanno immesso 10 miliardi di euro fra acquisto di club europei e investimenti correlati nel calcio. Mentre 5 miliardi (focalizzati su pochi club) sono atterrati nel pallone europeo dalla penisola araba, per la quale tuttavia andrebbero conteggiati anche i duecento miliardi spesi dal Qatar per il Mondiale 2022. Cifre importanti e soldi veri, dunque, e nel posizionamento politico appare chiaro come i qatarini si siano schierati nettamente con l’establishment di Uefa e Fifa (Nasser Al-Khelaifi è il più fedele alleato di Ceferin; Infantino è l’uomo che ha pomposamente celebrato il Mondiale in Qatar). La posizione degli americani è meno palese e più defilata, ma agli osservatori più attenti non è sfuggito che il progetto della Superlega era (ed è) un progetto con una forte matrice finanziaria americana. E tra i sostenitori non c’era solo la JP Morgan, principale finanziatore della Superlega, ma anche la holding Usa Kroenke Sports & Entertainment, proprietaria dell’Arsenal, come pure l’azionista del Liverpool, la Fenway Sports.