L'ingresso delle Big Tech
D’altronde la posizione dei fondi americani rispetto all’organizzazione del calcio europeo è piuttosto critica. Se da una parte si godono la gallina dalle uova d’oro che è diventata (anche grazie a loro) la Premier League, ragionano da tempo su un modello di competizioni più efficiente sotto il profilo economico, vista l’insostenibilità finanziaria della maggior parte dei club. Anche perché sullo sfondo si stanno muovendo altri fondamentali attori per lo scenario sportivo mondiale: le cosiddette Big Tech, ovvero Google, Apple, Amazon. Tutte e tre hanno mosso i primi prudenti passi nel mondo dello sport nel corso del 2022: Google con il “Sunday ticket” con cui ha trasmesso su YouTube partite del campionato Nfl; Apple con la partnership (parlare di mera vendita di diritti non sarebbe preciso) con la Major Soccer League che porterà alla lega calcio Usa 2,5 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni; Amazon con la trasmissione delle partite di Champions League. La prospettiva dei prossimi anni viene indicata con un impegno sempre più esteso e intensivo delle Big Tech nel mondo dello sport e l’impatto con i giganti finirà per ridisegnare le competizioni. Il concetto guida sarà quello di prodotto globale, format avvincente e grandi protagonisti sempre in gioco. Insomma, una Superlega sarebbe molto più adatta anche della Champions League, prodotto di punta mondiale del calcio dei club.