Solito Ceferin: “Superlega folle, ma non mi piace parlare dei miei successi”

Le parole del presidente della Uefa intervistato dal sito sloveno N1: "Non vedo alcuna possibilità per questa idea, almeno nei prossimi 20 o 30 anni"

Il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, è stato intervistato dal sito sloveno N1, affrontando diversi temi tra cui la Superlega, l'esclusione della Russia dalle competizioni europee e quella dei club sauditi dal discorso Champions League.

Ceferin ha dichiarato: “Superlega? In generale, non mi piace parlare dei miei successi, e tra tutte le questioni che trattiamo quotidianamente, non ho neppure il tempo di analizzare. Sicuramente è stato uno degli eventi più importanti per il calcio, lo dicono tutti. Il calcio non sarebbe più lo stesso se non avessimo fermato questo progetto, questa idea folle. Non vedo alcuna possibilità per questa idea, almeno nei prossimi 20 o 30 anni. Quello che succederà dopo è davvero difficile da prevedere”.

"La Champions non sarà mai come la Superlega"

Poi riguardo alla Superlega, Ceferin ha aggiunto: “Ho già detto a l’Équipe che chi afferma che la Champions League sia in qualche modo simile a una Superlega non conosce o non vuole conoscere il calcio. Nella Champions League, ogni paese ha la possibilità di far qualificare il suo campione. Attualmente, partecipano 32 squadre, ma nella prossima stagione saranno 36. Quindi si stanno aprendo altri quattro posti. È vero che per qualificarsi bisogna superare le qualificazioni, il che è logico. Ma paragonarlo a una superlega chiusa…”.

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Sul tema legato alla Russia e alla sua esclusione dalle competizioni europee, il presidente della Uefa ha dichiarato: "Per noi non è cambiato nulla: la Russia resta esclusa da tutte le competizioni fino alla fine della guerra".

Poi sullo stop alla collaborazione con Gazprom, ha ammesso: "Un atto simbolico che andava fatto. Avremmo dovuto pensarci prima? Questo mi sembra puro populismo. L'Europa non è esattamente campione del mondo in materia di diritti umani. E i populisti, che fanno il pieno di chiacchiere su quelli con cui non dovremmo fare affari, lo fanno esclusivamente per autopromozione. Il 97% del denaro che guadagniamo lo rimettiamo dentro il calcio".

Ceferin chiude ai sauditi in Champions League

Riguardo alla richiesta dei club sauditi di partecipare alla Champions League, Ceferin ha risposto così: "Se ho ricevuto offerte o inviti dall’Arabia Saudita? No. Si fa menzione del desiderio dell’Arabia Saudita di ospitare la finale della Champions League o addirittura di far giocare le loro squadre nella Champions League, ma queste informazioni mi arrivano sempre attraverso intermediari. Personalmente, nessuno mi ha ancora proposto nulla. La Champions League si giocherà in Europa, e parteciperanno squadre dei paesi membri dell’UEFA. Non abbiamo nemmeno discusso di altre possibilità”. Poi il presidente della Uefa ha concluso così: “Finale di Champions a Riyadh? Al momento non vedo nemmeno la più piccola possibilità".

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La ricandidatura di Ceferin

Sulla sua possibile ricandidatura come presidente della Uefa, Ceferin ha ammesso: “Ricandidarsi? È difficile dire.

La vita mi ha insegnato che dietro l’angolo può sempre aspettare qualcosa di nuovo e interessante, quindi fare dichiarazioni per quattro anni in anticipo è molto ingrato. O forse sono anche superstizioso. Per ora mi piace ancora farlo, anche se negli ultimi anni abbiamo avuto più momenti di crisi rispetto a tutti gli altri 60 anni di esistenza dell’UEFA messi insieme”.

Così Ceferin sul salary cup

Poi sul salary cup, il presidente della Uefa ha aggiunto: “Salary cap? Ritengo ancora che alla fine dovremo farlo. Tuttavia, questo dipende principalmente dalla Commissione europea. Una limitazione classica dei salari è infatti vietata dalla legislazione europea, quindi dovremmo aggirare questa regola in qualche modo senza il coinvolgimento dell’UE. Ma stiamo discutendo molto con la Commissione europea, perché siamo convinti che una tale limitazione non danneggerebbe la concorrenza, ma la rafforzerebbe nel calcio. Le regole nello sport sono leggermente diverse rispetto a quelle di altri settori. Se introduci limitazioni salariali in un’industria qualsiasi, è certamente una restrizione alla concorrenza, ma nel calcio le limitazioni salariali potrebbero effettivamente migliorare la competitività”.

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Il caso Rubiales

Sul caso Rubiales, Ceferin si è espresso così: "Perseguire Luis Rubiales per aver baciato sulle labbra una giocatrice vincitrice della Coppa del Mondo femminile senza il suo consenso sembra del tutto illogico".

Il presidente della Uefa ha poi continuato: "Ciò che ha fatto Rubiales è stato inappropriato e incomprensibile ma quando ho letto che era considerato un crimine, come avvocato, questo mi sembra del tutto illogico." Poi riferendosi ai giornalisti, ha chiuso così: "Voi avete portato questa storia a questo livello di importanza, attraverso i media".

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Il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, è stato intervistato dal sito sloveno N1, affrontando diversi temi tra cui la Superlega, l'esclusione della Russia dalle competizioni europee e quella dei club sauditi dal discorso Champions League.

Ceferin ha dichiarato: “Superlega? In generale, non mi piace parlare dei miei successi, e tra tutte le questioni che trattiamo quotidianamente, non ho neppure il tempo di analizzare. Sicuramente è stato uno degli eventi più importanti per il calcio, lo dicono tutti. Il calcio non sarebbe più lo stesso se non avessimo fermato questo progetto, questa idea folle. Non vedo alcuna possibilità per questa idea, almeno nei prossimi 20 o 30 anni. Quello che succederà dopo è davvero difficile da prevedere”.

"La Champions non sarà mai come la Superlega"

Poi riguardo alla Superlega, Ceferin ha aggiunto: “Ho già detto a l’Équipe che chi afferma che la Champions League sia in qualche modo simile a una Superlega non conosce o non vuole conoscere il calcio. Nella Champions League, ogni paese ha la possibilità di far qualificare il suo campione. Attualmente, partecipano 32 squadre, ma nella prossima stagione saranno 36. Quindi si stanno aprendo altri quattro posti. È vero che per qualificarsi bisogna superare le qualificazioni, il che è logico. Ma paragonarlo a una superlega chiusa…”.

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