Guardiola e i precedenti sulle proprietà condivise
Un altro 44,3% delle azioni del club è posseduto dal Girona Football Group, società con sede nei Paesi Bassi fondata da Pere Guardiola, fratello (ed ex agente) proprio del tecnico del Manchester City e adesso a capo del CdA del Girona Fútbol Club. Pare evidente che tra le due società ci sia un forte conflitto di interessi, sul quale la UEFA dovrà vigilare nel caso in cui entrambe, come appare scontato, partecipassero alla stessa competizione europea. Effettivamente qualcosa è già stato fatto: a luglio 2023 la UEFA ha aperto le porte alla proprietà condivisa, questo perché nelle competizioni europee della stagione in corso ci sono più club con lo stesso proprietario, tra cui anche uno italiano...
La possibile strategia del Girona
V Sports, infatti, possiede il 100% dell'Aston Villa e una quota del 29% del Vitoria Guimaraes. Uno scenario simile si verifica con Brighton e Union Saint-Gilloise. Entrambi i club sono stati di proprietà di Tony Bloom fino a luglio 2023, quando qualcosa nella società belga cambia: l'imprenditore britannico diventa azionista di minoranza e Alex Muzio, già presidente, ne diventa anche il principale azionista. Recentemente in Italia si è verificata una situazione particolare, con il fondo americano RedBird Capital Partners che esercita il controllo sulla quasi totalità del Milan e detiene fino all'85% del Tolosa. Tuttavia, c'è una distinzione fondamentale da sottolineare: Gerry Cardinale, il fondatore di RedBird, così come nessuno dei consulenti del fondo, fa parte del CdA o del gruppo esecutivo del Tolosa. È pertanto nelle sfumature dell'approvazione alla proprietà condivisa da parte della UEFA che si collocano le prospettive del Girona di uscirne indenne: essendoci membri del consiglio d'amministrazione del club affiliati al City Group, probabilmente basterebbe dimettersi dal proprio incarico (prima di richiedere la licenza europea in caso di qualificazione) affinché la UEFA conceda il suo benestare.