Zakaria, che partenza: è tra i segreti del Monaco che sogna la Ligue 1

Il club del russo Rybolovlev non ha fatto pazzie sul mercato, ma investimenti mirati. Minamino rinato, Caio Henrique sforna assist. Akliouche è l'ultimo gioiello
Zakaria, che partenza: è tra i segreti del Monaco che sogna la Ligue 1

In uno dei paesi più piccoli del continente vive la realtà attualmente più potente di Francia. E non certo a livello economico, nonostante il club del Principato di Monaco possa vantare un azionista di maggioranza abbiente come Dimitri Rybolovlev, magnate russo di larghe vedute. I 14 punti in classifica ottenuti finora dalla squadra di Adolf Hütter, che la rendono prima in classifica insieme al sorprendente Brest, sono il frutto di una rinascita avvenuta dopo una crescita graduale ma esponenziale negli ultimi anni. Una crescita realizzata senza spese faraoniche come accaduto a Parigi, ma concretizzatasi grazie a una serie di acquisti funzionali e di seconda fascia che oggi si stanno rivelando tremendamente efficaci.

Monaco, l'importanza di Balogun e Zakaria

Su tutti Folarin Balogun e Denis Zakaria, arrivati quest'estate rispettivamente per il pagamento di 30 e 20 milioni all'Arsenal e alla Juventus. Un centravanti veloce e concreto e un centrocampista solido ma anche di governo, che si sposa perfettamente con Youssouf Fofana in mediana, con il quale forma una ferma diga davanti alla difesa in grado di far ripartire l'azione con rapidità. Poi, sulle fasce due pistoni come Caio Henrique, che da laterale sinistro spicca per ora come il principale assistman del campionato con quattro passaggi decisivi registrati, e Takumi Minamino, il quale dopo un anno di apprendistato si è rivelato finalmente decisivo come stantuffo sull'out destro. Il tutto con il capitano Wissam Ben Yedder a fare da collante sia nello spogliatoio sia in campo, dove non solo è un goleador affidabile ma anche il tramite di parecchie azioni offensive.

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Akliouche, protagonista contro il Marsiglia di Gattuso

Il grande mattatore della vittoria di sabato sera sull’Olympique Marsiglia di Gennaro Gattuso, tuttavia, è stato un 21enne che fino a quel momento non aveva mai giocato da titolare agli ordini di Hütter. Parliamo di Maghnes Akliouche, che contro i marsigliesi non solo ha segnato i gol dell’1-1 e del 3-2 finale, ma ha inoltre fornito a Balogun l’assist per il momentaneo pareggio, entrando così in tutte le reti dei suoi. Premiato da l’Équipe con un eloquente 9 in pagella, il classe 2002 di origini algerine ha svolto alla perfezione il ruolo di mezzapunta centrale, ossia di collegamento tra centrocampo e attacco. E alla vecchia maniera, risultando decisivo anche come marcatore.

Ligue 1, il tonfo del Lione

Convocato qualche giorno prima da un certo Thierry Henry, anch’egli fiore dello splendido giardino monegasco, in nazionale under 21 francese, colui che ha affondato l’OM con una doppietta d’autore si trova adesso a quota tre reti in campionato, ossia al quinto posto della classifica marcatori. E sembra essere pronto a fare il gran salto quest’anno, puntando a un titolo che nel Principato sembra un sogno, visto il potenziale del Psg. Nella giornata di ieri si è inoltre registrato l’ennesimo tonfo di un Olympique Lione che non riesce a venire fuori dal pozzo della depressione. Il tecnico italiano Fabio Grosso ha incassato la sua seconda sconfitta di seguito perdendo 2-0 in casa del Reims del giovane stratega Will Still. Una batosta che non lascia presagire niente di buono per l’ex campione del mondo 2006, obbligato a trovare quanto prima una pozione magica per un Lione sempre più malato e sconfortato.

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In uno dei paesi più piccoli del continente vive la realtà attualmente più potente di Francia. E non certo a livello economico, nonostante il club del Principato di Monaco possa vantare un azionista di maggioranza abbiente come Dimitri Rybolovlev, magnate russo di larghe vedute. I 14 punti in classifica ottenuti finora dalla squadra di Adolf Hütter, che la rendono prima in classifica insieme al sorprendente Brest, sono il frutto di una rinascita avvenuta dopo una crescita graduale ma esponenziale negli ultimi anni. Una crescita realizzata senza spese faraoniche come accaduto a Parigi, ma concretizzatasi grazie a una serie di acquisti funzionali e di seconda fascia che oggi si stanno rivelando tremendamente efficaci.

Monaco, l'importanza di Balogun e Zakaria

Su tutti Folarin Balogun e Denis Zakaria, arrivati quest'estate rispettivamente per il pagamento di 30 e 20 milioni all'Arsenal e alla Juventus. Un centravanti veloce e concreto e un centrocampista solido ma anche di governo, che si sposa perfettamente con Youssouf Fofana in mediana, con il quale forma una ferma diga davanti alla difesa in grado di far ripartire l'azione con rapidità. Poi, sulle fasce due pistoni come Caio Henrique, che da laterale sinistro spicca per ora come il principale assistman del campionato con quattro passaggi decisivi registrati, e Takumi Minamino, il quale dopo un anno di apprendistato si è rivelato finalmente decisivo come stantuffo sull'out destro. Il tutto con il capitano Wissam Ben Yedder a fare da collante sia nello spogliatoio sia in campo, dove non solo è un goleador affidabile ma anche il tramite di parecchie azioni offensive.

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