Henderson-Juve: la proposta di Giuntoli, cosa chiede Jordan. I dettagli

L’ex capitano del Liverpool vuole lasciare l’Arabia e chiama i bianconeri: è un’ipotesi per il centrocampo di Allegri. Su cosa c’è distanza e l’altra soluzione: tutte le novità

E se il tanto agognato rinforzo di gennaio arrivasse dall’Arabia Saudita? Tra le conseguenze della migrazione calcistica estiva, foraggiata da folli quantità di petroldollari, c’è infatti un “effetto rebound” che vede ora più d’un campione desideroso di tornare in Europa dopo la fugace esperienza a Riad e dintorni. Tra questi, per certo, anche Jordan Henderson, storico capitano del Liverpool che, lo scorso luglio, si era lasciato ingolosire – oltre che da uno stipendio da circa 20 milioni a stagione – dalla possibilità di essere allenato dall’amico Steven Gerrard all’Al-Ettifaq, modesto club di stanza a Dammam, metropoli da più di 4 milioni di abitanti.

Henderson vuole tornare in Europa, Juve interessata

Da alcune settimane, in ottemperanza ai desideri di rientro del 33enne di Sunderland, gli agenti hanno infittito i colloqui con alcune grandi realtà europee. Trovando nelle ultime ore terreno fertile, in particolare, con la Juventus, che ha ascoltato con attenzione richieste avanzate e scenari prospettati dall’entourage di Henderson. Che i bianconeri siano alla ricerca di un centrocampista, in contumacia degli stop forzati che hanno interessato Pogba e Fagioli nella prima parte di stagione, non è una novità. Che l’indice di liquidità negativo imponga soluzioni a basso impatto sul bilancio del club, nemmeno. E, dunque, la suggestione che porta al nazionale inglese sta prendendo piede innanzitutto in virtù di quella che si configura come l’effettiva sostenibilità economica dell’operazione agli occhi degli apicali della Continassa. Pur di lasciare un calcio e un mondo in cui, evidentemente, non si è mai calato con successo, il centrocampista d’Albione è infatti disposto a un importante sacrificio in termini di conto in banca: vuoi per la quota d’ingaggio cui sarebbe disposto a rinunciare, vuoi per il regime fiscale agevolato da cui (interrompendo la permanenza in Arabia prima dei due anni continuativi) dovrebbe recedere. La Juventus, in soldoni, sta prendendo coscienza di una strada che potrebbe portare il giocatore, con la formula del prestito, a fronte del solo pagamento di un ingaggio da meno di 2 milioni da qui al termine della stagione.

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Henderson-Juve: i dettagli 

E poi? Ecco, qui nasce una prima divergenza ancora da sanare. Perché i bianconeri vorrebbero prelevare Henderson dall’Al-Ettifaq per 6 mesi, così da compensare le attuali ristrettezze numeriche in mediana senza appesantire l’organico della prossima stagione, mentre il giocatore vuole allontanarsi dall’Arabia (il contratto scadrà soltanto nel 2026) per almeno 18 mesi. Un prestito semestrale con opzione di rinnovo potrebbe rappresentare il giusto compromesso, ma il confronto tra le parti è appena iniziato. Anche il dibattito interno alle mura della Continassa sull’eventuale operazione, d’altronde, è ancora in piena evoluzione. Tra aspetti economici e, naturalmente, tecnici. Il profilo di Henderson, per altro piuttosto “allegriano” per interpretazione del calcio, non si discute: l’inglese ha esperienza e personalità sufficienti per assicurare al reparto bianconero un salto di qualità, dall’alto della Champions League sollevata al cielo nel 2019 con il Liverpool e delle tante battaglie affrontate con l’Inghilterra. Al contempo, però, l’ex Reds è prossimo alle 34 primavere e arriva da sei mesi in un campionato periferico. Oltre a non aver mai saggiato il campionato italiano: nella prospettiva di offrire il proprio contributo per quattro mesi al massimo, i tempi d’ambientamento e d’adattamento giocherebbero un ruolo fondamentale. Per Allegri e anche per il giocatore stesso, desideroso di mettersi in evidenza agli occhi del ct Southgate in vista dell’imminente Europeo di Germania.

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Henderson, non solo Juve

Ma la Juventus, naturalmente, non è l’unica soluzione presa in considerazione dall’entourage dell’ex Liverpool. Un’altra strada concreta porta per esempio all’Ajax, in difficoltà in Olanda, ma palcoscenico ideale per Henderson per riallacciare i rapporti con la comunità Lgbt+, di cui è stato paladino almeno fino al momento della contestata firma nell’Arabia Saudita dei diritti non riconosciuti.

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E se il tanto agognato rinforzo di gennaio arrivasse dall’Arabia Saudita? Tra le conseguenze della migrazione calcistica estiva, foraggiata da folli quantità di petroldollari, c’è infatti un “effetto rebound” che vede ora più d’un campione desideroso di tornare in Europa dopo la fugace esperienza a Riad e dintorni. Tra questi, per certo, anche Jordan Henderson, storico capitano del Liverpool che, lo scorso luglio, si era lasciato ingolosire – oltre che da uno stipendio da circa 20 milioni a stagione – dalla possibilità di essere allenato dall’amico Steven Gerrard all’Al-Ettifaq, modesto club di stanza a Dammam, metropoli da più di 4 milioni di abitanti.

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Da alcune settimane, in ottemperanza ai desideri di rientro del 33enne di Sunderland, gli agenti hanno infittito i colloqui con alcune grandi realtà europee. Trovando nelle ultime ore terreno fertile, in particolare, con la Juventus, che ha ascoltato con attenzione richieste avanzate e scenari prospettati dall’entourage di Henderson. Che i bianconeri siano alla ricerca di un centrocampista, in contumacia degli stop forzati che hanno interessato Pogba e Fagioli nella prima parte di stagione, non è una novità. Che l’indice di liquidità negativo imponga soluzioni a basso impatto sul bilancio del club, nemmeno. E, dunque, la suggestione che porta al nazionale inglese sta prendendo piede innanzitutto in virtù di quella che si configura come l’effettiva sostenibilità economica dell’operazione agli occhi degli apicali della Continassa. Pur di lasciare un calcio e un mondo in cui, evidentemente, non si è mai calato con successo, il centrocampista d’Albione è infatti disposto a un importante sacrificio in termini di conto in banca: vuoi per la quota d’ingaggio cui sarebbe disposto a rinunciare, vuoi per il regime fiscale agevolato da cui (interrompendo la permanenza in Arabia prima dei due anni continuativi) dovrebbe recedere. La Juventus, in soldoni, sta prendendo coscienza di una strada che potrebbe portare il giocatore, con la formula del prestito, a fronte del solo pagamento di un ingaggio da meno di 2 milioni da qui al termine della stagione.

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