Sudakov, mossa scudetto Juve: quanto costa e come lo impiegherebbe Allegri

L’ucraino dello Shakhtar è il “Mister X” del mercato bianconero, nemmeno troppo misterioso perché il corteggiamento ha radici profonde

TORINO - Il nome di battesimo si scrive Heorhij, occidentalizzato in Georgiy: complicato come quello di Kvara, ma almeno il cognome è di più semplice pronuncia. Sudakov: facile, no? Meno semplice prenderlo: chiedetelo a Cristiano Giuntoli. L’ucraino è il “Mister X” del mercato bianconero, nemmeno troppo misterioso perché il corteggiamento ha radici profonde: il dt bianconero è andato a vederlo dal vivo, approfittando degli impegni della Nazionale con l’Ucraina, e l’interesse è, se possibile, aumentato. Così come il prezzo del cartellino di proprietà dello Shakhtar Donetsk: 30 milioni, forse trattabili a 25, con una formula che possa accontentare tutti. Al momento è più una dichiarazione di intenti che una trattativa: è un piano, che può decollare, specialmente a gennaio, però solo a determinate condizioni e al concretizzarsi di determinate situazioni.

Juve, le condizioni del piano Sudakov

La prima, al momento, si sta verificando: la Juventus viaggia a ritmo spedito con una media di 2,4 punti a partita. E si sta guadagnando sul campo il ruolo di antagonista dell’Inter nella maratona per lo scudetto. Anche se i nerazzurri - è convinzione diffusa - hanno una forza maggiore, per gioco e profondità di organico. Sull’ultimo aspetto si può lavorare, pensano alla Continassa, però senza andare a intaccare l’equilibrio trovato, passo dopo passo, dai bianconeri all’interno del gruppo grazie al lavoro di Allegri e dello staff, ma anche delle figure dirigenziali. Da una parte il lavoro quotidiano al fianco della squadra, dall’altra lo sviluppo di strategie di mercato che possano portare a un rafforzamento senza snaturare la creatura di Allegri e senza rimescolare l’armonia dello spogliatoio: Giuntoli e Manna sono in azione, ma prima - come scritto - devono esserci altri incastri.

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Juve, il mercato senza Pogba

L’uscita di scena di Paul Pogba, in attesa di giudizio dopo la richiesta della procura antidoping di 4 anni di squalifica, non modifica più di tanto l’assetto in chiave mercato in entrata. Sudakov sarebbe la mossa per alzare la qualità, variare anche sistema se serve (tipo 3-4-1-2) e rendere l’organico ancora più competitivo nel testa a testa con l’Inter, però vanno trovate le risorse attraverso una cessione. Se possibile, la meno dolorosa possibile: tutte le strade portano a Samuel Iling Junior, più difficile in questa fase vendere gioiellini come Soulé e Yildiz, per svariate motivazioni, a meno di offerte davvero irrinunciabili.

Iling seguito in Premier e la strada De Paul

L’esterno dell’Under 21 inglese è seguito in Premier, ovvio, e il Tottenham non lo ha mai perso di vista, a maggior ragione adesso che la squadra di Postecoglou lotta per un posto nella prossima Champions. Per prendere Iling jr servono almeno 20 milioni: soldi che possono essere reinvestiti per intavolare, a quel punto sì, una trattativa con lo Shakhtar. C’è poi un’altra strada, in un altro ruolo: quella che porta a Rodrigo De Paul, campione del mondo e centrocampista versatile che sposterebbe eccome gli equilibri. Forse pure troppo, pensando allo spogliatoio bianconero. Ma per comprare bisogna vendere: è la linea guida anche di questa sessione di mercato ormai alle porte.

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TORINO - Il nome di battesimo si scrive Heorhij, occidentalizzato in Georgiy: complicato come quello di Kvara, ma almeno il cognome è di più semplice pronuncia. Sudakov: facile, no? Meno semplice prenderlo: chiedetelo a Cristiano Giuntoli. L’ucraino è il “Mister X” del mercato bianconero, nemmeno troppo misterioso perché il corteggiamento ha radici profonde: il dt bianconero è andato a vederlo dal vivo, approfittando degli impegni della Nazionale con l’Ucraina, e l’interesse è, se possibile, aumentato. Così come il prezzo del cartellino di proprietà dello Shakhtar Donetsk: 30 milioni, forse trattabili a 25, con una formula che possa accontentare tutti. Al momento è più una dichiarazione di intenti che una trattativa: è un piano, che può decollare, specialmente a gennaio, però solo a determinate condizioni e al concretizzarsi di determinate situazioni.

Juve, le condizioni del piano Sudakov

La prima, al momento, si sta verificando: la Juventus viaggia a ritmo spedito con una media di 2,4 punti a partita. E si sta guadagnando sul campo il ruolo di antagonista dell’Inter nella maratona per lo scudetto. Anche se i nerazzurri - è convinzione diffusa - hanno una forza maggiore, per gioco e profondità di organico. Sull’ultimo aspetto si può lavorare, pensano alla Continassa, però senza andare a intaccare l’equilibrio trovato, passo dopo passo, dai bianconeri all’interno del gruppo grazie al lavoro di Allegri e dello staff, ma anche delle figure dirigenziali. Da una parte il lavoro quotidiano al fianco della squadra, dall’altra lo sviluppo di strategie di mercato che possano portare a un rafforzamento senza snaturare la creatura di Allegri e senza rimescolare l’armonia dello spogliatoio: Giuntoli e Manna sono in azione, ma prima - come scritto - devono esserci altri incastri.

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