Inter, aiutino e via a +15 dalla Juve. Pessimo Ayroldi, rabbia Genoa

I nerazzurri si confermano cooperativa del gol: per la prima volta a segno Asllani e Sanchez, su un rigore contestato

MILANO - Un rigore regalato, un secondo tempo (dopo il 2-1 di Vasquez) diventato una via crucis ma - alla fine - vince sempre l’Inter. Dove, in questa stagione baciata da ogni congiuntura astrale favorevole, fanno festa un po’ tutti: ieri è toccato ad Asllani e Sanchez, rispettivamente 15° e 16° marcatore stagionale in campionato. Reti che hanno solo in apparenza messo in discesa la gara con il Genoa perché Alberto Gilardino - passando al 3-4-1-2 subito dopo aver dimezzato lo svantaggio nella ripresa - ha mandato in tilt il dispositivo difensivo di un’Inter che forse l’aveva data per vinta troppo presto, dimenticando le sofferenze patite a Marassi il 29 dicembre, nell’ultima gara in cui la capolista non aveva conquistato i tre punti in campionato (quella sera finì 1-1).

Ayroldi imperterrito, neanche il Var lo ferma

Non è dato a sapersi come sarebbe finita la partita se il pessimo Ayroldi avesse dato retta al Var che l’aveva invitato a rivedere il contrasto tra Barella e Frendrup dopo aver fischiato il rigore: nonostante anche dal vivo fosse chiaro come si trattasse di un normale scontro di gioco dovuto alla dinamica dell’azione, al direttore di gara non è bastato rivedere le immagini al video per arretrare dalla sua decisione, il che raddoppia l’errore (chissà cosa dirà Rocchi sull’ennesimo svarione della sua squadra). Il Genoa, tra l’altro, non è evidentemente fortunato con l’Inter, considerato che a Marassi era stato convalidato il gol dello 0-1 (di Arnautovic) nonostante l’azione fosse stata viziata da un chiaro fallo di Bisseck su Strootman. "Dal campo non sembrava rigore, rivedendo le immagini c’è la certezza: quando un arbitro viene richiamato ci sono delle decisioni da rivalutare, ma è parecchio dubbio", la signorilità di Gilardino.

Quanto Inzaghi temesse la sfida contro il collega (ad assistervi, in tribuna, oltre a Luciano Spalletti, pure Raffaele Palladino, prossimo avversario del Genoa con il Monza) è provato dalla sua elettricità in panchina e dalle scelte fatte: appena tre i cambi rispetto alla gara con l’Atalanta, vale a dire Carlos Augusto per Bastoni (squalificato) nella batteria dei centrali, il più offensivo Dumfries per Darmian sulla corsia destra e Sanchez per Arnautovic in attacco.

Ayroldi, regalo di Natale all'Inter e Sanchez ruba il rigore a Lautaro: i voti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Asllani e Sanchez fanno felice Inzaghi: Genoa ko

Come già contro l’Atalanta, l’Inter è partita con il freno a mano tirato, ha concesso un’occasionissima agli avversari (con il tap-in fallito da Gudmundsson a seguito della parata di Sommer sul colpo di testa di Retegui) ma le sono bastate un paio di sgasate per fare il vuoto: da applausi - prima del controverso episodio del rigore - il gol segnato da Asllani, nato dall’impostazione di De Vrij che ha consegnato il pallone a Barella il quale ha azionato Sanchez, autore dell’assist per l’albanese. Il rigore ha permesso all’Inter di allungare e lo spirito resiliente mostrato nel secondo tempo dopo il gol segnato da Vasquez, ha permesso di mettere in ghiaccio altri tre punti.

Vittoria doveva essere e vittoria è stata: con 15 punti di vantaggio sulla Juventus è già iniziato il conto alla rovescia per le celebrazioni della seconda stella, anche se a questo punto l’Inter ha l’obbligo morale di provare ad arrivare in fondo pure in Champions. Sarebbe comunque un’impresa - sia chiaro - ma spostando gli orizzonti in Europa in pochi hanno espresso un gioco migliore e nessuno risultati così eclatanti. Tra l’Inter e Madrid vanno onorati prima i novanta minuti di Bologna (sabato) ma ci sarebbe da stupirsi se Inzaghi non ricorresse a un turnover radicale come quello visto a Lecce, magari concedendo inizialmente minuti a quei possibili titolari al Civitas Metropolitano reduci da infortunio (vale a dire Acerbi, Thuram - già entrati ieri nella ripresa - più Calhanoglu, il cui ritorno in gruppo è atteso a breve). Preoccupa invece il fatto che Frattesi si sia bloccato nel riscaldamento avvertendo nuovamente dolore: altra smorfia e ritorno in panchina. Un neo nell’ennesima serata di festa.

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Ayroldi imperterrito, neanche il Var lo ferma

Non è dato a sapersi come sarebbe finita la partita se il pessimo Ayroldi avesse dato retta al Var che l’aveva invitato a rivedere il contrasto tra Barella e Frendrup dopo aver fischiato il rigore: nonostante anche dal vivo fosse chiaro come si trattasse di un normale scontro di gioco dovuto alla dinamica dell’azione, al direttore di gara non è bastato rivedere le immagini al video per arretrare dalla sua decisione, il che raddoppia l’errore (chissà cosa dirà Rocchi sull’ennesimo svarione della sua squadra). Il Genoa, tra l’altro, non è evidentemente fortunato con l’Inter, considerato che a Marassi era stato convalidato il gol dello 0-1 (di Arnautovic) nonostante l’azione fosse stata viziata da un chiaro fallo di Bisseck su Strootman. "Dal campo non sembrava rigore, rivedendo le immagini c’è la certezza: quando un arbitro viene richiamato ci sono delle decisioni da rivalutare, ma è parecchio dubbio", la signorilità di Gilardino.

Quanto Inzaghi temesse la sfida contro il collega (ad assistervi, in tribuna, oltre a Luciano Spalletti, pure Raffaele Palladino, prossimo avversario del Genoa con il Monza) è provato dalla sua elettricità in panchina e dalle scelte fatte: appena tre i cambi rispetto alla gara con l’Atalanta, vale a dire Carlos Augusto per Bastoni (squalificato) nella batteria dei centrali, il più offensivo Dumfries per Darmian sulla corsia destra e Sanchez per Arnautovic in attacco.

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