Prima vendere e poi acquistare, insomma?
«Sì, soprattutto per cercare di liberarsi da alcuni ingaggi esagerati che ormai appartengono a un calcio del passato. Fatto questo primo passo, allora, la Juventus può davvero andare incontro all’anno della rinascita sotto tutti i punti di vista. E una società come quella, per me, non impiega più di due anni per tornare al suo massimo splendore. Soprattutto potendosi affidare a Giuntoli e ad Allegri».
A proposito: nessun dubbio sul fatto che la Juventus debba ripartire dal tecnico delle ultime due stagioni?
«Il palmares parla per lui, anche lo scorso anno ha fatto i miracoli tra infortuni e penalizzazioni. Lo incontro quasi tutti i week-end a Montecarlo: è carico e convinto di potersi prendere fin da subito le sue rivincite sul campo. Non ha nemmeno voluto ascoltare altre proposte».
Le ha svelato qualche segreto sulla Juventus della prossima stagione?
«Mi parla in continuazione dei giovani di proprietà del club: tra quelli in rosa e quelli in prestito, ne conta 7-8 all’altezza della prima squadra. E almeno 4-5 li vorrebbe con sé per il prossimo campionato».
La linea verde è la strada da seguire per andare incontro al futuro?
«Ma certo, non si può continuare a mandare in fumo milioni su milioni a ogni bilancio: Cristiano Ronaldo ha fatto i suoi gol, ma anche i suoi danni a livello economico. Servono progetti seri come la Next Gen della Juventus, anche se poi richiedono spese importanti: i talenti li trovi e li formi soltanto se investi. La seconda squadra, in ogni caso, è uno strumento fondamentale per far maturare i ragazzi, mentre tutt’intorno il panorama è desolante».