Juve, le tre rivoluzioni americane: McKennie, Iling e Cambiaso

La tournée negli Stati Uniti è diventata una opportunità per i tre bianconeri, bravi a sfruttare al meglio le chance avute da Allegri

TORINOAllegri ne aveva parlato a inizio tournée, dallo stadio dei San Francisco 49ers, poi ha ribadito il concetto in chiusura di missione americana, da Orlando: «Abbiamo tanti ragazzi giovani già all’altezza, ma qualcuno andrà a giocare altrove, perché senza impegni infrasettimanali in Europa avremo solo una partita a settimana. Una rosa troppo numerosa può essere un problema per chi ha meno spazio, per cui dovremo fare delle valutazioni sull’organico». I tagli arriveranno da qui a fine agosto, ma ci sono tre giocatori che hanno rinforzato la propria posizione durante il tour statunitense: vediamo chi e perché, alla fine, potrebbe restare.

Il primo è Wes McKennie: l’aria di casa gli ha fatto bene, nonostante le condizioni di forma fisica non siano ancora del tutto ottimali. Su questo aspetto ci sarà ancora molto da lavorare, però non si può dire che il texano non abbia sfruttato l’occasione per dimostrare di poter essere ancora utile alla causa bianconera. Prima della partenza per la California, sembrava che McKennie non dovesse nemmeno prendere quell’aereo, perché nel ristretto gruppo di elementi fuori rosa come Bonucci, Zakaria, Pellegrini e Pjaca.

Juve, la possibile conferma di McKennie

Invece l’ex Leeds è stato ripescato da Max e dal club: per il primo era importante la sua presenza in tour dal punto di vista numerico, a causa delle assenze pesanti in quel ruolo di Rabiot e Fagioli, oltre alla indisponibilità prolungata di Pogba; per il secondo era preziosa la presenza di un altro nazionale americano conosciuto e cercato dagli sponsor, in due settimane cruciali anche per il brand e la politica di marketing. Poi certo Wes ci ha pure messo del suo per cercare di convincere Allegri e Giuntoli: la prestazione con il Real Madrid, soprattutto nei 30 minuti iniziali - prima di un fisiologico calo che lo ha costretto a perdere lucidità e pure un paio di palloni pesanti - è la dimostrazione di quanto il texano ci tenga a giocarsi qualche chance di restare alla Juve. E se non arriverà in quel settore un rinforzo di prima fascia dal mercato, la conferma di McKennie potrebbe diventare realtà.

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Juve, la gerarchia sulla sinistra: da Kostic a Cambiaso

La gerarchia della fascia sinistra è cambiata in tournée, almeno è questa l’impressione che ne consegue dall’osservazione degli allenamenti. I due elementi che avrebbero dovuto alternarsi erano Kostic e Iling Jr, con Cambiaso a fare da alternativa a Weah. In realtà Allegri anche in America ha proseguito il lavoro per trasformare il 20enne inglese in una mezzala: nelle opinioni dell’allenatore è quello il ruolo del futuro per il prodotto della Next Gen bianconera. E allora a sinistra si sono disimpegnati Kostic, ovviamente, e Cambiaso: quest’ultimo ha sfruttato le doti di versatilità, da una corsia all’altra, per guadagnarsi spazio e scalare posizioni agli occhi di Allegri e Giuntoli.

Juve, la posizione su Iling Jr

Cambiaso resta uno degli elementi in dubbio per il futuro: potrebbe andare in prestito, ma negli allenamenti in America ha spinto tanto, Max è contento e alla fine potrebbe anche restare perché più duttile rispetto a un Soulé comunque positivo in tournée. Cambiaso è stato cercato dal Nottingham Forest, ma l’idea per il momento è tenerlo alla Continassa. Tornando a Iling Jr, è fondamentale la premessa: nessuno è incedibile a fronte di un’offerta economica ritenuta all’altezza dal club. Non è detto che non arrivino proposte da qui a fine agosto, nel frattempo anche l’inglese ha concretizzato le opportunità della tournée per dimostrare di sapersi adattare a un ruolo inedito, quello di mezzala, sfruttando le numerose assenze nel reparto. Dalla Premier per il momento non ci sono segnali, ma tutto potrebbe cambiare: nel frattempo anche Iling si è giocato bene le sue carte.

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TORINOAllegri ne aveva parlato a inizio tournée, dallo stadio dei San Francisco 49ers, poi ha ribadito il concetto in chiusura di missione americana, da Orlando: «Abbiamo tanti ragazzi giovani già all’altezza, ma qualcuno andrà a giocare altrove, perché senza impegni infrasettimanali in Europa avremo solo una partita a settimana. Una rosa troppo numerosa può essere un problema per chi ha meno spazio, per cui dovremo fare delle valutazioni sull’organico». I tagli arriveranno da qui a fine agosto, ma ci sono tre giocatori che hanno rinforzato la propria posizione durante il tour statunitense: vediamo chi e perché, alla fine, potrebbe restare.

Il primo è Wes McKennie: l’aria di casa gli ha fatto bene, nonostante le condizioni di forma fisica non siano ancora del tutto ottimali. Su questo aspetto ci sarà ancora molto da lavorare, però non si può dire che il texano non abbia sfruttato l’occasione per dimostrare di poter essere ancora utile alla causa bianconera. Prima della partenza per la California, sembrava che McKennie non dovesse nemmeno prendere quell’aereo, perché nel ristretto gruppo di elementi fuori rosa come Bonucci, Zakaria, Pellegrini e Pjaca.

Juve, la possibile conferma di McKennie

Invece l’ex Leeds è stato ripescato da Max e dal club: per il primo era importante la sua presenza in tour dal punto di vista numerico, a causa delle assenze pesanti in quel ruolo di Rabiot e Fagioli, oltre alla indisponibilità prolungata di Pogba; per il secondo era preziosa la presenza di un altro nazionale americano conosciuto e cercato dagli sponsor, in due settimane cruciali anche per il brand e la politica di marketing. Poi certo Wes ci ha pure messo del suo per cercare di convincere Allegri e Giuntoli: la prestazione con il Real Madrid, soprattutto nei 30 minuti iniziali - prima di un fisiologico calo che lo ha costretto a perdere lucidità e pure un paio di palloni pesanti - è la dimostrazione di quanto il texano ci tenga a giocarsi qualche chance di restare alla Juve. E se non arriverà in quel settore un rinforzo di prima fascia dal mercato, la conferma di McKennie potrebbe diventare realtà.

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