E Allegri cosa fa? Lo staff extra large non lo lascia certo senza lavoro, a partire da quello di coordinare tutti fino allo scegliere e far assimilare alla squadra assetto e atteggiamento. Le incombenze delegate però sono comunque tante e gli consentono di dedicarsi anche a una delle sue attività preferite: il lavoro sui singoli.
«Al di là dei risultati - ha spiegato più volte - la mia soddisfazione più grande è il miglioramento di un giocatore». Lavoro improntato ad accrescerne la capacità comprendere le situazioni di gioco per poi scegliere la decisione adeguata, senza affidarsi passivamente a soluzioni mandate a memoria: una insistente lezione di smarcamento a Chiesa nella loro prima stagione insieme, ripresa e circolata in video, ne è un esempio. Lavoro che a volte passa anche da una modifica del ruolo: Vidal spostato da mezzala a trequartista con il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2 nella prima stagione bianconera di Allegri; Mandzukic trasformato da centravanti in ala con il varo del 4-2-3-1 “a cinque stelle” del 2016-17, che portò con sé anche l’evoluzione di Pjanic da mezzala-trequartista a centrocampista centrale assieme a Khedira (proseguita poi con il suo impiego da playmaker unico); Cuadrado riportato al ruolo giovanile di terzino in una difesa a quattro nel 2017-18. Esempi che ora potrebbero avere ben tre seguiti.