Paul Pogba e la Juventus sono a un bivio e saranno le controanalisi a definire quale sarà lo scenario che si profila all’orizzonte.
Il giocatore ha tre giorni di tempo dalla notifica della sospensione per richiedere, appunto, le contronalisi e l’agente del francese, Rafaela Pimenta, ha già annunciato a Tuttosport quale sarà la linea del calciatore: «Attendiamo le controanalisi e fino ad allora non possiamo dire nulla. La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole». Dunque, nell’ipotesi A, quella di controanalisi negative, Pogba verrebbe sollevato da ogni accusa, evitando una squalifica che in questi casi può arrivare anche a due anni: in questo scenario, la Juventus sarebbe ben felice di poter riabbracciare Paul e reinserirlo nell’organico.
Pogba, cosa prevede lo scenario B
Ma c’è lo scenario B, quello che porterebbe Pogba a un lungo stop a causa della positività ai metaboliti del testosterone. I medici della Juventus - questo è ciò che arriva in via ufficiosa dalle parti della Continassa - sono tranquilli e convinti di aver agito nella piena correttezza e nel rispetto delle regole. Qualora stessero così le cose e venisse confermata la positività del giocatore, allora questo significherebbe che c’è stata una leggerezza da parte del Polpo, con l’ipotesi di assunzione involontaria di una sostanza. Gravissima, trattandosi di una professione in cui, si sa, ci sono controlli continui e ogni medicina, o pomata, assunta deve essere segnalata per evitare, appunto, rischi. Siamo sempre sul piano delle supposizioni perché solo le controanalisi daranno certezze. Ma quello che si può escludere, con ragionevole sicurezza, è la volontarietà del gesto: il testosterone non migliora in maniera evidente le prestazioni (veniva usato dai culturisti decenni fa ed è un metodo desueto) e può essere assunto in tanti modi, anche inconsapevolmente.