Difesa, cura dei talenti, dialettica: Allegri e Mourinho quasi gemelli
Max & Mou: suonerebbe bene come titolo di un film e di sicuro i protagonisti lo schermo lo bucano. Bucano anche le porte avversarie, però, Massimiliano Allegri e José Mourinho, o meglio sanno guidare i propri giocatori affinché le buchino e ancora meglio li sanno guidare affinché impediscano ai rivali di bucare la porta delle proprie squadre. È probabilmente il primo grande tratto comune tra gli allenatori di Juventus e Roma che domani sera si sfideranno all’Allianz Stadium. Ne hanno molti, di tratti in comune, Allegri e Mourinho, tanto da essere legati da un rapporto eccellente, ma la capacità di conferire grande solidità difensiva alle proprie formazioni è il principale a livello calcistico. Principale perché per entrambi rappresenta le fondamenta su cui poi costruire squadre magari diverse tra loro, a seconda del materiale che hanno a disposizione, ma tutte solide ed efficaci.
L’impermeabilità della difesa poi può diventare la base di attacchi scintillanti con Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain oppure con Eto’o, Snejider, Pandev e Milito, così come può diventarla per mediane più muscolari che tecniche a sostegno di Chiesa e Vlahovic oppure di Dybala e Lukaku. Che gli attaccanti siano quattro o due, o uno e mezzo, organizzazione e applicazione difensiva però restano il primo passo nel cammino verso il risultato, traguardo di qualsiasi tecnico a dispetto di certe etichette ( « Tutti gli allenatori vogliono vincere » , ha spiegato di recente Pep Guardiola). Un traguardo, nel senso di trofei, che Allegri ha raggiunto 15 volte e Mourinho 26 e al quale preferiscono arrivare prima annullando, o limitando al massimo, i punti di forza rivali, e poi colpendo, preferibilmente variando il modo di farlo per andare a cercare i punti deboli avversari anziché seguire sempre un piano predefinito. E lasciando grande libertà di iniziativa ai singoli, cercando semmai di insegnare loro a capire e decidere più che a seguire delle istruzioni scegliendo al massimo tra varie opzioni: « Con Allegri sono diventato un giocatore pensante » , hanno di recente detto Chiellini e Cambiaso.