Di Canio, la Juve e la differenza Yildiz-Chiesa: "Più fantasia. E i tempi..."

A Sky Calcio Club si analizza la crescita dei bianconeri di Allegri. Poi la differenza tra i due attaccanti nel gioco con Vlahovic e la squadra

La Juventus vince e convince. I bianconeri trovano 3 reti nel successo contro il Lecce, sorpassando l'Inter e dimostrano di saper vincere in tutti i modi. Nelle ultime 3 partite (1 in Coppa Italia e 2 in campionato) i bianconeri hanno ottenuto 3 vittorie, con 10 gol segnati e nemmeno uno incassato. Una crescita esponenziale e notevole, con un gioco sempre più convincente ma al contempo concreto. E del gioco della squadra di Massimiliano Allegri se n'è parlato negli studi di Sky Sport, a 'Sky Calcio Club', alla presenza di Fabio Caressa, Beppe Bergomi, Paolo Di Canio, Luca Marchegiani e Marco Bucciantini

La crescita della Juve

Così esordice Caressa: "La Juve non vince più di corto muso, segna di più e non solo perché segna di più Vlahovic: è cambiata, si presenta più volte in porta e vince anche 3-0". Sulla stessa lunghezza d'onda Bergomi: "Squadra che da fermo fa più gol in assoluto. Guarda la sfida col Lecce: il colpo di testa di McKennie salvato sulla linea, i due gol nel finale son due colpi di testa. Arrivano dei bei cross: Kostic li mette tagliati, Cambiaso smista con destro e sinistro. La Juve difende bene, compatta. Ma quando in un 3-5-2 hai 5 giocatori d'attacco con caratteristiche diverse, questo ti aiuta molto nello sviluppo. Stavolta ha giocato con Yildiz e Vlahovic, ma ha più soluzioni: col Verona entra Milik e colpisce di testa mettendo lo zampino sul gol, col Milan entra Kean e fa espellere in velocità Thiaw. In questo modulo le due punti sono fondamentali". E a proposito di attacco, si entra poi nell'analisi di chi è entrato rompendo ogni tipo di schema e preconcetto nella formazione titolare bianconera: Kenan Yildiz, autore di un pregevole stop in occasione del primo gol della Juventus.

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Di Canio: "Le differenze tra Yildiz e Chiesa"

Di Canio spiega quanto sia diverso il modo di giocare di Yildiz e di Chiesa, i due che solitamente ruotano come compagni d'attacco di Vlahovic, con quest'ultimo che ieri ha sognato una doppietta 'rubando' anche un gol a McKennie. Una modalità profondamente differente di gestire il pallone: "Tra Yildiz e Vlahovic non ci sono stati così tanti fraseggi da poter dire che sono gemelli in campo, o che combinano in modo naturale. Yildiz rispetto a Chiesa ha più fantasia, è più diretto, ti salta l'uomo, poi rientra: è bravo tecnicamente, è più fantasioso. Lui e Vlahovic non si guardano molto, però i tempi di Yildiz nell'andare e ritornare fanno accorciare la squadra di più rispetto a Chiesa".

E a proposito di Chiesa: "Quando strappa mette anche delle palle meravigliose, ma è diverso: è più difficile da seguire con i suoi strappi verticali, mentre Yildiz è più ondeggiante. Chiesa salta il diretto avversario e va via, ruba 15-20 metri ma poi gli altri per accompagnare fanno più fatica, sono distanti. Yildiz sul primo gol fa un ottimo stop orientato, poi sullo sviluppo dell'azione bravo Cambiaso a pescare Vlahovic, che fa un gol di chi è in fiducia, e gli riesce anche la giocata raffinata".

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Bucciantini: "Juve notevole, una farfalla. E Yildiz..."

Anche Bergomi dice la sua sulle differenze tra i due attaccanti bianconeri: "Yildiz accompagna di più, ha il dribbling nello stretto, ti è vicino e ti aiuta. Chiesa ti può spaccare in due la partita. La forza della Juve nel saper aspettare l'occasione giusta per la ripartenza, perché tanto prima o poi arriva. E ora non vince più di misura". Marchegiani ci tiene però a sottolineare i meriti di chi nell'ultimo periodo segna con una costanza impressionante: "Se vogliamo dare meriti a Yildiz per i 6 gol in 5 gare di Vlahovic diamoglieli, perché sta facendo bene. Però in questo momento Vlahovic è un altro giocatore: si è calato in una responsabilità che forse a inizio stagione gli pesava troppo. Ora la squadra è cresciuta tantissimo rispetto a qualche partita fa, e lui ha preso consapevolezza. Anche se non ha un controllo del gioco evidente, la Juve vince le partite in sicurezza".

A chiudere l'analisi Bucciantini, che sottolinea con versi poetici la qualità di Yildiz, oltre alla grande crescita della squadra di Allegri, col tecnico che nel post gara di Lecce ha sottolineato come nulla sia impossibile: "La Juve è una squadra notevole. Sembrava solida, è diventata forte, ora è notevole. Ha creduto nell'insistere in quello che era, crescendo così. Alda Merini in una poesia diceva che quando diventi farfalla nessuno pensa più a quello che eri quando strisciavi per terra e non volevi le ali. E la Juve è così, ora vola e fa più di quello che credeva potesse fare. Una farfalla che non scende mai di quota, e Yildiz è importante anche per un motivo immatieriale: la gente vuole il predestinato, vuole vedere qualcuno che sembra nato più bravo degli altri e racconta la bravura di una società. E lui lega la squadra: la pulizia di pensiero e di gioco di Yildiz è superiore a quella degli altri".

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La Juventus vince e convince. I bianconeri trovano 3 reti nel successo contro il Lecce, sorpassando l'Inter e dimostrano di saper vincere in tutti i modi. Nelle ultime 3 partite (1 in Coppa Italia e 2 in campionato) i bianconeri hanno ottenuto 3 vittorie, con 10 gol segnati e nemmeno uno incassato. Una crescita esponenziale e notevole, con un gioco sempre più convincente ma al contempo concreto. E del gioco della squadra di Massimiliano Allegri se n'è parlato negli studi di Sky Sport, a 'Sky Calcio Club', alla presenza di Fabio Caressa, Beppe Bergomi, Paolo Di Canio, Luca Marchegiani e Marco Bucciantini

La crescita della Juve

Così esordice Caressa: "La Juve non vince più di corto muso, segna di più e non solo perché segna di più Vlahovic: è cambiata, si presenta più volte in porta e vince anche 3-0". Sulla stessa lunghezza d'onda Bergomi: "Squadra che da fermo fa più gol in assoluto. Guarda la sfida col Lecce: il colpo di testa di McKennie salvato sulla linea, i due gol nel finale son due colpi di testa. Arrivano dei bei cross: Kostic li mette tagliati, Cambiaso smista con destro e sinistro. La Juve difende bene, compatta. Ma quando in un 3-5-2 hai 5 giocatori d'attacco con caratteristiche diverse, questo ti aiuta molto nello sviluppo. Stavolta ha giocato con Yildiz e Vlahovic, ma ha più soluzioni: col Verona entra Milik e colpisce di testa mettendo lo zampino sul gol, col Milan entra Kean e fa espellere in velocità Thiaw. In questo modulo le due punti sono fondamentali". E a proposito di attacco, si entra poi nell'analisi di chi è entrato rompendo ogni tipo di schema e preconcetto nella formazione titolare bianconera: Kenan Yildiz, autore di un pregevole stop in occasione del primo gol della Juventus.

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