Il nervosismo di Vlahovic
E questo non significa dare la colpa ai giocatori e salvare Allegri dalle sue responsabilità, ma considerare un fattore che, domenica a San Siro, è pesato tantissimo nel primo tempo. Perché sicuramente Allegri ha sbagliato qualcosa nel preparare l’aspetto emotivo della partita con l’Inter e, più in generale, gli si può muovere appunti sull’atteggiamento rinunciatario del primo tempo, che lui stesso non voleva (e non aveva programmato), ma il Meazza si è mangiato tutto il coraggio dei suoi. Ma anche ridurre la critica agli “zero tiri in porta” è sterile quanto il numero in sé. Perché il primo deputato a tirare, Dusan Vlahovic, non è stato capace di tenere la testa nella partita, anzi di mettercela.
Fateci caso: entra nervoso, l’arbitro Maresca lo redarguisce dopo un’entrata scomposta minacciando l’ammonizione alla successiva intemperanza e lui che fa? Dopo una manciata di minuti protesta platealmente e si becca il più stupido dei gialli, aumenta la sua agitazione. Ma, ancora una volta, questo non vuol dire bocciare definitivamente Vlahovic, che fino a domenica è stato meritevole trascinatore della squadra, ma provare a considerare tutte le sfaccettature di una partita, gli episodi e i fattori casuali che spesso determinano i risultati nel calcio e, quindi, i giudizi. Così uno stop sbagliato di Vlahovic fa di Allegri un genio o un deficiente.