INVIATA A VERONA- Arrabbiato e preoccupato. Molto di più di quanto Massimiliano Allegri abbia mostrato in pubblico: se davanti alle telecamere il tecnico non ha nascosto la delusione per il pari di Verona, con una doppia rimonta, nel privato ha esternato tutta la sua furia per una vittoria, obbligatoria, che non è arrivata. «Abbiamo fatto 2 punti in 4 partite, a costruire ci si mette tanto mentre a distruggere ci vuole un attimo - la riflessione di Max -. Ora serve resettare e tornare a fare le cose con un atteggiamento migliore, quello che ci consentiva di portare le gare a casa nei primi 4 mesi».
Alla quarta partita consecutiva di campionato senza vincere si può sdoganare la parola crisi: uno sbandamento iniziato con il pareggio casalingo con l’Empoli venti giorni fa, che interrompeva una lunga striscia positiva in cui la Juventus aveva illuso di poter essere l’antagonista dell’Inter nella corsa scudetto, poi la sconfitta a San Siro contro i nerazzurri e quella casalinga di lunedì contro l’Udinese. È come se la Juventus avesse messo i remi in barca, senza più crederci, e a Verona nel mirino è finito proprio l’approccio sbagliato della squadra, scesa in campo senza personalità. «La Juve ha dato tutto, ma senza quella cattiveria che ci avrebbe consentito di vincere la partita».
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